Due rarissime aquile delle Filippine sono tornate in natura: si tratta di una delle specie più minacciate al mondo

Due aquile delle Filippine, Carlito e Uswag, sono state reintrodotte nelle foreste dell'isola di Leyte per ristabilire una popolazione autosufficiente di questa specie ormai a un passo dall'estinzione.

12 Luglio 2024
21:00
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Il 28 giugno scorso è stata una giornata storica per la conservazione e il futuro dell'aquila delle Filippine, uno dei rapaci a maggior rischio estinzione del Pianeta. Due individui riabilitati in un centro di recupero, Carlito e Uswag, sono stati finalmente liberati nella foresta di Anonang-Lobi, sull'isola di Leyte dove la specie era ormai già scomparsa definitivamente. Questa reintroduzione rappresenta quindi un importante passo avanti per stabilire di nuovo una popolazione riproduttiva tra le foreste in cui un tempo prosperava questo maestoso rapace.

L'aquila delle Filippine (Pithecophaga jefferyi) è una delle specie di rapaci più grandi e più minacciate al mondo. È endemica delle foreste filippine, dove però è stata decimata dalla perdita di habitat, dal bracconaggio e dagli eventi climatici estremi. Tra le foreste di Leyte, infatti, le ultime coppie rimaste sono state probabilmente uccise dal super-tifone Haiyan che colpì le Filippine nel novembre del 2013. Proprio per questo, con il ritorno di Carlito e Uswag, si spera si possa finalmente rifondare una nuova popolazione.

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Il loro rilascio è infatti parte di un ambizioso progetto di conservazione cominciato oltre 30 anni fa e condotto dalla Philippine Eagle Foundation (PEF). Il progetto mira anche a reintrodurre la specie in aree dove è ormai già scomparsa, con l'obiettivo di stabilire nuove popolazioni autosufficienti in cinque anni grazie a individui nati in cattività o trasferiti da altre isole, come Carlito e Uswag, trovati feriti e in difficoltà a Mindanao e poi liberati a Leyte, nell'arcipelago delle Visayas.

Prima del rilascio, naturalmente, sono stati condotti studi di fattibilità e persino di tipo sociale, per garantire la presenza di un habitat adeguato e il supporto delle comunità locali. Le due aquile sono state anche dotate di trasmettitori GPS, così da poter monitorare i loro spostamenti e assicurarsi che si adattino bene nel loro nuovo habitat. La reintroduzione delle aquile delle Filippine non è però solo un successo per la conservazione di una specie in pericolo critico, ma anche un simbolo di speranza per l'intera biodiversità delle Filippine.

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Il progetto non punta infatti solo proteggere questi maestosi rapaci, ma promuove anche la conservazione degli ecosistemi forestali che ospitano tantissime altre specie endemiche delle Filippine. Il coinvolgimento delle comunità locali resta però l'elemento cruciale per il successo dell'iniziativa, sottolineando l'importanza della collaborazione tra scienza, istituzioni e società per la conservazione della natura e della biodiversità. Senza il supporto delle persone che vivono e dipendono da queste foreste, non potrà esserci alcun futuro per l'aquila delle Filippine.

Questa ritorno in natura rappresenta quindi un nuovo è importante passo per la conservazione delle aquile delle Filippine e un esempio di come l'impegno a lungo termine e la collaborazione possano fare la differenza nella salvaguardia delle specie a rischio. La strada è però ancora lunga e piena di ostacoli. Si stima infatti siano rimaste a malapena 400 coppie in natura, tutte distribuite su appena quattro isole. Inoltre, deforestazione, bracconaggio e futuri super-tifoni, rappresentano ancora minacce molto concreta.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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