Due esemplari maschi di grifone euroasiatico provenienti dallo zoo di Dresda sono stati rilasciati nei pressi di Villanova Monteleone in provincia di Sassari, dopo un lungo periodo di ambientamento in voliera sul territorio durato circa un anno. I due individui, chiamati Dresda 1 e Dresda 2 sono stati muniti di GPS a zainetto per favorire le successive fasi di monitoraggio e seguirne gli spostamenti.
L'operazione di rilascio rientra nel più ampio progetto di ripopolamento della specie sul territorio sardo, attività del LIFE "Safe for Vultures", progetto finanziato dall'Unione Europea. Già negli anni scorsi la specie era stata oggetto di un precedente progetto LIFE, "Under Griffon Wings", con risultati incoraggianti.
Ma chi è il grifone? No, non stiamo parlando dell'animale mitologico a metà tra un'aquila ed un leone, ma di uno dei più carismatici abitanti dei nostri cieli, un animale indispensabile per il corretto funzionamento dell'ecosistema montano.
Conosciamo la specie
Con i suoi 8 kg di peso e un'apertura alare di quasi tre metri, il grifone euroasiatico (Gyps fulvus) è uno dei quattro avvoltoi storicamente presenti in Italia. Nonostante le grosse dimensioni, è un animale schivo ed innocuo con abitudini spazzine: si ciba infatti esclusivamente di carcasse di animali selvatici e domestici come cinghiali, cervi, pecore, capre e cavalli, non ammazzando mai le sue prede. Il collo nudo e la criniera piumacea lo rendono facilmente riconoscibile ed aiutano a mantenere pulite le ali durante l'alimentazione. Ha abitudini estremamente gregarie, riunendosi in gruppi di decine di individui nidificanti in nascoste falesie a picco su prati d'altura, all'interno delle catene montuose, dove sfrutta le correnti termiche mattutine per sorvolare il territorio in cerca di cibo. La sua presenza, quindi, garantisce una serie di servizi ecosistemici, ripulendo i pascoli e impedendo il diffondersi di malattie, soprattutto tra i capi di bestiame in alta montagna. Maschi e femmine, morfologicamente indistinguibili, partecipano attivamente alla cura dei piccoli ed alla cova delle uova.
Safe for Vultures: perché è importante salvare il grifone
L'obbiettivo è quello di mantenere viva la popolazione sarda, unica popolazione primaria per questa specie tutt'ora presente sul territorio italiano. Il grifone infatti, storicamente presente in tutta la penisola e sulle isole maggiori, è stato a lungo perseguitato fino alla sua estinzione sul territorio peninsulare nel XVI secolo, e successivamente in Sicilia negli anni 60. In Sardegna invece, forse per la minore urbanizzazione del territorio, in molte zone interne ancora sorprendentemente selvaggio, e per la forte impronta tradizionale dell'attività di pastorizia, la situazione è rimasta abbastanza tranquilla fino agli ultimi decenni. Infatti dai 1000-1400 esemplari degli anni 40 si è passati a 100-140 nel 1975 arrivando a soli 21 individui nel 1986.
Le cause del declino di questa specie sono purtroppo numerose: disturbo nei siti di nidificazione, bracconaggio e avvelenamento diretto e indiretto. Occupando uno dei gradini più alti della piramide alimentare, è inoltre suscettibile a tutte quelle sostanze nocive che può involontariamente assumere con la dieta, come pallottole di piombo nella selvaggina o farmaci illegali somministrati ai capi di bestiame (come il diclofenac). Come se non bastasse, il grifone è ancora bersaglio di discriminazioni superstiziose legate alle sue abitudini necrofaghe. Sempre più frequenti, infine, gli scontri mortali con turbine eoliche e cavi dell'alta tensione, elementi abituali dei moderni paesaggi montani. Anche la sua biologia purtroppo non aiuta, avendo ritmi riproduttivi piuttosto lenti che non ne permettono una rapida ripresa.
Status attuale
La specie ha un areale immenso, dalla Spagna al Nepal, con alcune popolazioni anche in Algeria ed Etiopia. Globalmente non è considerata a rischio di estinzione sebbene abbia subito cali drammatici in alcune zone. Ma come se la passa ultimamente questo animale nel nostro Paese? Anni di misure protettive e numerosi progetti di reintroduzione e ripopolamento stanno dando i loro frutti: nuove popolazioni sono state istituite in Basilicata, in Sicilia, sulle Alpi orientali e soprattutto in Appennino centrale dove si stima risiedano più di 300 individui. In Sardegna, invece, dopo i drammatici anni 80, il grifone ha visto un progressivo aumento superando i 250 individui nel 2019.
Abbiamo rischiato di perdere per sempre questi meravigliosi abitanti delle nostre montagne. Oggi grazie ai numerosi sforzi compiuti è sempre più facile avere la fortuna di (ri)osservarli liberi nostri cieli. Avvistamenti in zone distanti dai siti di reintroduzione come sul massiccio del Matese o in Lombardia sono sempre più frequenti, dimostrando l'efficacia dei programmi di conservazione.