La Società di Protezione Animali di Bellinzona ha recuperato due grifoni in difficoltà in val Bedretto, Ticino. Dopo la chiamata di soccorso i volontari si sono trovati di fronte a Grifo – così è stato ribattezzato uno dei grifoni – che è stato recuperato a terra incapace di volare. Dopo una prima visita sembra non avere nulla di rotto, ma altre analisi sono in corso per capire l’origine del problema.
Se daranno esito positivo entro qualche giorno Grifo sarà liberato ma nel frattempo un secondo grifone è stato recuperato in Val Canaria, anche lui debilitato e non in grado di volare. Le sue condizioni di salute sono però più serie e i veterinari temono possa non riuscire a recuperare. Questo secondo ritrovamento preoccupa le autorità e anche a chiarire questi aspetti serviranno i risultati delle analisi.
Questi maestosi avvoltoi sono necrofagi e si nutrono quindi esclusivamente di carcasse. Ancora oggi, purtroppo, c'è però chi avvelena animali morti nel tentativo di uccidere i predatori come lupi e volpi, considerati una minaccia per gli animali allevati. Spesso però ci finiscono in mezzo proprio i grifoni e gli altri avvoltoi.
Un tempo i grifoni erano infatti quasi completamente spariti dal nostro Paese, anche a causa della persecuzione diretta da parte dell'uomo. Ma grazie ad alcuni progetti di reintroduzione avvianti nella riserva del lago di Cornino in Friuli e nel Parco Regionale del Velino-Sirente in Abruzzo, il rapace è tornato a volare e a nidificare sulle Alpi e sull'Appennino.
Con i suoi quasi 10 kg di peso e un'apertura alare che può arrivare anche a 2,8 metri, il grifone è uno dei quattro avvoltoi presenti in Italia. Nonostante le grosse dimensioni, è un animale schivo ed innocuo con abitudini spazzine: si ciba infatti esclusivamente di carcasse di animali selvatici e domestici come cinghiali, cervi, pecore, capre e cavalli, non attaccando mai prede vive.
Il collo nudo e la criniera di piume lo rendono facilmente riconoscibile e lo aiutano a mantenere pulito il resto del corpo quando infila la testa nelle carcasse. Ha abitudini estremamente gregarie, e si riunisce in gruppi di decine di individui che nidificano su falesie a picco su prati d'alta quota, dove sfrutta le correnti termiche mattutine per sorvolare il territorio in cerca di cibo. La sua presenza, quindi, garantisce una serie di preziosi servizi ecosistemici, ripulendo i pascoli e impedendo il diffondersi di malattie, soprattutto tra i capi di bestiame in montagna.
Speriamo che entrambi gli esemplari possano recuperare e tornare a volare liberi tra i cieli delle Alpi