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31 Luglio 2023
14:29

Incontrano un’orsa con il cucciolo a Roncone, un giovane si ferisce scappando. La Provincia di Trento: «Possibile abbattimento»

A Roncone, in Trentino occidentale, due giovani hanno incontrato un'orsa e il suo cucciolo. Sono scappati correndo e gridando. Uno dei due ha tentato la fuga arrampicandosi su un albero. Nella caduta ha subito una contusione al costato e si trova quindi in osservazione all'ospedale di Tione.

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Nelle prime ore del mattino di domenica 30 luglio, a Roncone, in Trentino occidentale, due giovani hanno incontrato un'orsa accompagnata dal suo cucciolo. Secondo quanto riportato in una nota della Provincia, l'incontro è avvenuto lungo il sentiero Mandrel, che porta verso Malga Avalina, a circa duemila metri di altitudine.

L'orsa, si legge nella ricostruzione ufficiale della Pat, stava dormendo con il suo cucciolo lungo il sentiero. I due escursionisti, entrambi cacciatori, una volta notata la presenza degli animali, hanno iniziato a fuggire gridando. Uno dei due ha ripercorso il sentiero a ritroso correndo, mentre l'altro si è arrampicato su una pianta, dove è stato raggiunto dall'animale che lo ha: «Agganciato a una ghetta – scrive la Pat – Facendolo cadere al suolo». Sia l'orsa che il cucciolo si sono poi immediatamente allontanati, senza più interagire con le due persone. Il giovane che è caduto dall'albero si trova ora all'ospedale di Tione, in osservazione per una contusione al costato.

La Provincia fa sapere di essere intervenuta inviando sul posto l'Unità Cinofila del corpo forestale, nell'intento di ottenere maggiori dettagli sulla dinamica dell'incontro e recuperare l'attrezzatura dei due escursionisti. Inoltre, nel comunicato informa che sono stati prelevati i campioni organici dell'animale per effettuare un'analisi genetica.

Solo in questo modo, infatti, la Pat potrà seguire la strategia gestionale più volte annunciata dal Presidente Maurizio Fugatti, che potrebbe prevedere l'abbattimento dell'orsa, considerata pericolosa perché protagonista di un attacco ad esseri umani. Questo elemento viene confermato anche nella nota diffusa dalla provincia in seguito all'incidente: «Al termine di queste verifiche di identificazione, potranno seguire i provvedimenti conseguenti, tra i quali anche quello di abbattimento dell’ esemplare».

Le associazioni: «Interdire le zone abitate da orse con cuccioli e informare gli abitanti»

«Si trattava di due persone della zona che, tra l'altro, esercitano un'attività che li porta a conoscere le specie animali presenti sul territorio – commenta a Kodami Ivana Sandri, responsabile di Enpa Trentino – Stupisce quindi che che siano arrivati molto vicini a un'orsa che dormiva assieme al proprio cucciolo, per di più nei pressi della strada forestale. Ci si chiede perché siano stati talmente silenziosi da arrivarle vicini, invece che fare rumore, parlando fra loro per avvisare del proprio arrivo, come consigliato dai più grandi esperti del mondo. Ma non è la prima volta che sentiamo storie di cacciatori che tendono a muoversi in silenzio quasi istintivamente, proprio perché questo è il modo migliore per poter avvistare la fauna selvatica».

La zona in cui è avvenuto l'incontro si trova ad Ovest dell'abitato di Roncone e, secondo quanto riportato nella mappa delle segnalazioni di orse (visualizzabile online), proprio in quell'area era già stata avvistata due volte nell'ultimo anno una femmina con cuccioli.

Alcune associazioni di tutela animale sostengono che sia indispensabile intervenire con una regolamentazione dell’accesso in determinate zone del Trentino in certi periodi, come conferma a Kodami Claudia Taccani, avvocato e portavoce di Oipa: «Abbiamo già suggerito più volte di intervenire come nel Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, dove la regolamentazione è già attiva e, inoltre, abbiamo presentato al Ministero dell'Ambiente e alla Provincia un progetto che comprende, tra le altre cose, la costruzione di corridoi ecologici che permettano il passaggio degli orsi anche verso altre zone, in modo da ampliarne l'areale di distribuzione e la realizzazione di un recinto/santuario sul territorio provinciale».

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La mappa che riporta le segnalazioni nei pressi di Roncone – Il luogo dell’incontro si trova proprio nei pressi del cerchio più meridionale.

«L'interdizione temporanea di alcune aree che vedono la presenza di orse va abbinata alla una cartellonistica apposita, molto visibile e chiara, in modo che tutti sappiano dove si stanno inoltrando», aggiunge Sandri. Secondo la responsabile di Enpa, inoltre, è indispensabile fare in modo che che gli escursionisti siano maggiormente informati riguardo il comportamento da tenere in caso di incontro.

Risulta piuttosto allarmante, infatti, il fatto che, nonostante la tragica morte di Andrea Papi, che negli ultimi mesi ha sconvolto l'intera comunità trentina, i protagonisti dell'incontro abbiano deciso di scappare gridando e arrampicandosi su un albero, ovvero mettendo in atto i comportamenti contrari a quelli che vengono consigliati in queste situazioni. «Invece che arretrare lentamente, hanno iniziato ad urlare e correre – commenta Sandri – Eppure lo zoologo del Parco Naturale Adamello Brenta, Andrea Mustoni, ha ripetuto fino allo sfinimento che non si devono mai spaventare gli orsi, in particolare se si tratta di femmine con i piccoli. Già il fatto che l'orsa si sia limitata a dare una zampata di avvertimento all'uomo che si era arrampicato su un albero, chiarisce perfettamente l'intento puramente difensivo dell'animale. Gli orsi, infatti, sono ottimi arrampicatori e, quindi, non avrebbe avuto il minimo problema a raggiungerlo e superarlo in capacità atletica. Questo animale ha reagito ad una situazione che aveva percepito come pericolosa per lei e per il cucciolo in maniera estremamente controllata».

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Indicazioni sui sentieri del Trentino – ©Archivio Pat

Nei comunicati diffusi dalla Pat, viene sottolineato il fatto che i due giovani protagonisti di questa vicenda fossero anche cacciatori, ma è bene ricordare che, in Trentino, al momento la stagione venatoria è chiusa: «In base a quanto sta emergendo in queste ore, i due si stavano dirigendo verso un capanno di caccia e, presumibilmente, stavano operando in attività connesse a quelle venatorie, come ad esempio sistemare il capanno, ripulirne lo spazio esterno e verificare quali animali fossero presenti – commenta Sandri – Probabilmente questo è il motivo per cui si muovevano a quell'ora, nonostante sia il momento della giornata in cui la fauna selvatica si attiva per alimentarsi. I cacciatori del luogo, però, dovrebbero sapere che è proprio l'alba l'orario in cui è più facile incontrare gli orsi e dovrebbero anche sapere come comportarsi in queste situazioni. La montagna ci pone dei limiti, conoscerli e rispettarli non ci rende deboli, bensì ci rende persone migliori».

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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