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5 Settembre 2023
17:39

Due cani uccisi con arma da fuoco a Sciacca. L’assessore Sinagra: «Un fatto grave e inaccettabile»

A Sciacca, in provincia di Agrigento, due cani sono stati uccisi con un'arma da fuoco. I loro corpi sono stati trasferiti all'Istituto Zooprofilattico di Palermo per gli esami autoptici.

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A Sciacca, in provincia di Agrigento, due cani sono stati uccisi con un’arma da fuoco e ritrovati ormai privi di vita nei pressi di Contrada Guardabasso e Bordea. A dare l’allarme sono stati i residenti della zona che, dopo aver avvertito gli spari, hanno segnalato la vicenda alle Forze dell’Ordine. Giunti sul posto per gli accertamenti, i Carabinieri hanno rinvenuto i corpi senza vita di due cani adulti, uno dei quali all’interno di una proprietà privata, a distanza di cento metri dall’altro.

Nell’immediato è stato richiesto anche l’intervento dei veterinari Asp che dai primi rilievi condotti hanno potuto rilevare l’assenza di microchip in entrambi gli animali e le ferite compatibili con spari provenienti da un’arma da fuoco. Per stabilire però l’esatta dinamica dei fatti, si è reso necessario il trasferimento dei corpi presso l’Istituto Zooprofilattico di Palermo per gli esami autoptici.

«È un atto criminale a 360 gradi, di una gravità assoluta e inaccettabile, su cui sicuramente gli inquirenti faranno luce – dichiara a Kodami l’assessore con delega al randagismo Agnese Sinagra – l’azione a danno dei due esemplari sembra richiamare altro tipo di logiche dimostrative, diverse da quella dell’eliminazione fine a se stessa di cani randagi sul territorio».

Solo le indagini, prontamente avviate dai Carabinieri di Sciacca, potranno risalire all’autore del reato e stabilire con esattezza le modalità di uccisione dei due animali.

Lo spiacevole avvenimento ha scosso la comunità saccense e le associazioni animaliste operative sul territorio e ha inevitabilmente sollevato discussioni e dibattiti sul tema randagismo, sul quale anche l’Assessore ha rilasciato le sue dichiarazioni: «Il fenomeno è sotto controllo ma si registrano ancora troppi abbandoni e poche, pochissime sterilizzazioni da parte dei privati».

«Una delle fonti che alimenta il fenomeno randagismo è proprio la non sterilizzazione dei cani cosiddetti “padronali” che vengono lasciati liberi di vagare e accoppiarsi sul territorio senza controllo alcuno – conclude Sinagra – I cuccioli di questi cani integri e non sterilizzati, vengono poi vigliaccamente rinchiusi dentro delle scatole di cartone e abbandonati al loro destino. Lavoreremo in tal senso, in concerto con le associazioni animaliste, per sensibilizzare sul fenomeno».

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Federica Gennaro
Volontaria
Dottoressa in giurisprudenza all'Università degli studi di Palermo e volontaria animalista siciliana, sono operativa sul territorio nella gestione del fenomeno del randagismo. La scrittura e l'amore per gli animali sono da sempre le mie più grandi passioni e grazie a Kodami ho la possibilità di esprimerle al meglio.
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