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12 Gennaio 2024
18:28

Due cani uccidono quattro gatti di una colonia felina: a processo il loro umano

Un uomo ha lasciato che i suoi cani uccidessero quattro gatti di una colonia felina, senza intervenire. È stato rinviato a giudizio per uccisione di animali.

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gatti

È accusato di aver lasciato che i suoi cani, due Siberian Husky, sbranassero quattro gatti di una colonia felina di Roma senza fare nulla per fermare quell’orrore. Anzi rallegrandosene:  «'Sti gatti hanno rotto il c…», avrebbe detto.

Una vicenda avvenuta nella Capitale, per cui la persona di riferimento dei due cani è stata rinviata a giudizio con l'accusa di uccisione di animali aggravata dai futili motivi, e dovrà comparire davanti al giudice monocratico del tribunale penale di Roma.

Secondo l'accusa, supportata anche dalla costituzione come parte civile dell'associazione di volontariato animalista "La Casetta dei gatti",  i due cani già avevano ucciso altri gatti e l’uomo che li portava a passeggio con il guinzaglio nell'area non ha mai fatto niente per impedirlo.

Come riporta l’agenzia LaPresse, il pet mate avrebbe detto alle volontarie della colonia felina “La Casetta dei gatti” intervenute in soccorso di una gattina attaccata dai cani: «Sti gatti hanno rotto il c…ne ho fatti ammazzare tre, troppi altri ne farò uccide». I fatti, se confermati, sarebbero gravissimi.

L’articolo 544 bis del Codice penale (dal titolo “Uccisione di animali”) stabilisce che «chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni». Per la configurazione del reato è richiesta dunque la volontà di uccidere.

Il Ministero della Salute, nell'agosto del 2013, ha, inoltre, aggiornato le regole che riguardano i cani a spasso attraverso l’emanazione di un'Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani.

Come spiega l'avvocato Salvatore Cappai al primo articolo si chiarisce che l'umano di riferimento di un cane «è sempre responsabile del benessere, del controllo e della conduzione dell’animale e risponde, sia civilmente che penalmente, dei danni o lesioni a persone, animali o cose provocati dall’animale stesso».

L’Ordinanza prevede anche che «ai fini della prevenzione di danni o lesioni a persone, animali o cose» i cani devono essere sempre tenuti al guinzaglio nei centri abitati e in tutti i luoghi aperti al pubblico. A meno che non ci si trovi in un’area cani.

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Giulia Argenti
Giornalista
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