Caduti in un precipizio durante una battuta di caccia al cinghiale, due cani sono stati salvati dai Vigili del Fuoco al termine di un intervento delicato e complesso che ha richiesto diverse ore e un grande dispiego di energia per essere portato a termine in sicurezza.
La richiesta di soccorso è arrivata da una squadra di cacciatori che domenica stava battendo i boschi lungo il torrente Curiasca, nel Comune di Coli, in provincia di Piacenza. I due cani, Alvin e Diana, hanno fiutato una traccia e hanno iniziato a seguirla, una corsa che si è conclusa con la caduta in un dirupo profondo circa 300 metri. La squadra ha chiesto aiuto al 112, e sul posto sono arrivati i Vigili del Fuoco del distaccamento di Bobbio dotati di tutta l’attrezzatura necessaria per il soccorso speleologico, alpino e fluviale (Saf), tra cui corde e imbracature.
L’unico modo per raggiungere Alvin e Diana, infatti, era calarsi lungo il precipizio, assicurarli all’imbracatura e poi risalire, una manovra molto difficile soprattutto nell’ottica provocare meno stress e disagio possibile a due cani già molto spaventati. Fortunatamente nessuno dei due era ferito gravemente, e i Vigili del Fuoco, dopo un’ora di discesa impervia tra la vegetazione, li hanno raggiunti, assicurati all’imbracatura e riportati sul sentiero. La risalita è stata ancora più complessa, ed è durata due ore: Alvin e Diana sono stati riaffiorati alle cure dei loro umani di riferimento soltanto verso sera.
Si tratta di uno dei tanti interventi di questo genere che i Vigili del Fuoco portano a termine da quando è stata riaperta la caccia e i cani sono tornati a popolare i boschi con l’obiettivo di individuare le prede per le squadre di cacciatori. Una settimana fa un Gascon Saintongeois – razza che rientra tra quelle dei cani da seguita, impiegati durante la caccia per seguire le tracce degli animali selvatici – è precipitato lungo una ripissima scarpata di roccia a Pennadomo, piccolo borgo abruzzese in provincia di Chieti, mentre stava inseguendo un capriolo. Anche in quel caso i pompieri hanno dovuto raggiungerlo dall’alto, utilizzando stavolta l’elicottero vista l’impossibilità a calarsi lungo il fianco della montagna.