La loro casa era una macchina parcheggiata in strada, uno spazio angusto e sporco in cui erano rinchiusi, legati con guinzagli che ne limitavano i movimenti, praticamente senza acqua e cibo: due cani, due meticci maschio e femmina, che alla fine sono stati recuperati e messi in sicurezza dalla sezione di Palermo dell’Oipa, l’Organizzazione internazionale protezione animali.
La storia arriva appunto da Palermo, dove i volontari sono intervenuti in seguito a numerose segnalazioni da parte di residenti che avevano notato i due cani chiusi dentro la macchina. Gli animali, una femmina simil Pinscher e un maschio con tratti di Barboncino, erano abbandonati a loro stessi e trascorrevano le giornate nella macchina, abbaiando e lamentandosi. Le persone che si erano avvicinate alla macchina avevano notato l’abitacolo lurido e maleodorante e la tappezzeria impregnata di liquidi e sporcizia: un contesto che ha fatto subito pensare che l’automobile fosse la dimora abituale degli animali.
Quando gli operatori dell’Oipa sono arrivati sul posto insieme con i Carabinieri hanno subito aperto l’auto trovandosi davanti gli animali molto assetati, ansimanti e accaldati. Non avevano infatti a disposizione sufficiente ricambio di aria, soprattutto nelle torride giornate di fine agosto siciliane. Uno dei due era legato alla leva del freno a mano, l’altro al sedile posteriore.
Gli operatori hanno prestato le prime cure ai cani, hanno dato loro acqua e cibo e poi li hanno portato da un veterinario. Sono stati quindi sequestrati e si trovano ora in custodia giudiziaria nel canile municipale di Palermo. L’umano di riferimento è indagato per abbandono di animali e detenzione incompatibile produttiva di gravi sofferenze, due fattispecie di reato che prevedono, rispettivamente, l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro e la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro.
L’episodio di Palermo ha spinto l’Oipa a rinnovare l’appello a denunciare casi sospetti di maltrattamento o abbandono, così da consentire alle associazioni di intervenire sia dal punto di vista pratico, recuperando e mettendo in sicurezza gli animali, sia dal punto di vista giudiziario, consentendo di perseguire penalmente i responsabili di questi reati.
«L’Oipa invita a non ignorare casi di degrado e maltrattamento di cui si sia a conoscenza – fa sapere l’associazione – e a rivolgersi sempre alle sue guardie zoofile che, nel pieno rispetto della privacy, possono intervenire per tutelare gli animali».
Noi di Kodami abbiamo voluto provare a vedere cosa prova un essere vivente lasciato chiuso in auto con le temperature estive. Margherita Paiano, etologa e content creator, ha volontariamente sperimentato rimanendo chiusa in un'auto esposta al sole durante una giornata estiva. L'obiettivo era valutare gli effetti del calore crescente all'interno dell'abitacolo, simili a quelli che possono colpire i cani lasciati incustoditi in macchina, anche solo per brevi periodi e con i finestrini abbassati