Una gattina è stata azzannata da due Bull Terrier nella frazione di Staffalo a Torre di Mosto, in provincia di Venezia, il tutto sotto gli occhi di Paola Frate, la proprietaria del rifugio "La settima vita" che ospita una trentina di animali e dove l'animale da tempo aveva trovato un posto in cui rifugiarsi ed in cui veniva accudita e curata, soprattutto dopo che, sette anni fa, era stata investita lungo l'autostrada dalle parti di Portogruaro, in provincia di Venezia.
La vicenda si è svolta domenica scorsa: i due cani sono sfuggiti al controllo del loro umano, un cacciatore che in quel momento era impegnato durante proprio l'attività venatoria. Si sono precipitati su di lei e l'hanno uccisa, mentre la gattina cercava salvezza nel rifugio. Paola Frate in quel momento era intenta nella cura degli altri felini del rifugio quando si è accorta del trambusto esterno: «Ho visto la scena dalla finestra. Inizialmente vedevo solo che i gatti iniziavano a scappare ma non capivo il motivo. Poi, in un secondo momento, sono apparsi i cani che hanno azzannato la gattina sulla schiena, trascinandola per una zampa. Alla fine mi sono ritrovata con una gattina morta, un'altra ferita e tanti altri gatti scappati o nascosti per lo spavento. Una scena atroce che difficilmente dimenticherò. Ho cominciato ad urlare cercando aiuto, ma la persona di riferimento dei cani è arrivato molto dopo, circa 20 minuti, trascinandoli fuori dalla recinzione».
Dal 2006 Paola si prende cura dei gatti abbandonati: per il rifugio ne passano dai 250 ai 300 l’anno, ma alcuni rimangono lì per tutta la vita: «Ci metto passione in quello che faccio, aiuto questi animali perché li amo, per questo sono molto triste ma soprattutto molto arrabbiata. Denuncerò l'uomo che non ha saputo controllare i suoi cani».