Dura reazione da parte degli animalisti genovesi per la presenza di un dromedario allo stadio Luigi Ferraris in occasione di Genoa-Bari. L'animale è stato utilizzato da alcuni tifosi genoani per prendere in giro la trattativa con i presunti emissari della famiglia Al Thani, mai andata in porto. Durante l'evento organizzato per la promozione del Grifone in serie A e la retrocessione dei "cugini" blucerchiati in serie B, erano già arrivate le condanne dell'assessora agli animali del Comune di Genova Francesca Corso e di Fabio Dolia, portavoce degli animalisti genovesi. Ora l'associazione Gaia Animali & Ambiente OdV, attraverso una nota, chiede maggiore attenzione alla pubblica amministrazione mentre la Lav annuncia: «Denunceremo, servono pene severe».
Alla vigilia della manifestazione nè Comune, nè Asl avevano ricevuto alcuna richiesta di autorizzazione per l'esposizione di un animale esotico davanti allo stadio della città e in mezzo a migliaia di tifosi in festa. L'associazione Gaia chiede maggiore vigilanza alle istituzioni e l'applicazione delle norme: «In seguito alla presenza di un dromedario all’esterno dello stadio Luigi Ferraris di Genova, durante una manifestazione dei tifosi del Genoa, chiediamo chiarimenti al Comune di Genova e in particolare all’assessore con delega agli Animali Francesca Corso, che ha dichiarato pubblicamente di essere stata all’oscuro di tale iniziativa – comunica in una nota l'associazione Gaia – Vogliamo conoscere se il trasporto e la “passerella” forzata del dromedario in mezzo ai tifosi abbiano avuto le necessarie autorizzazioni, quindi se la Polizia Municipale abbia verificato in loco tale situazione. Ricordando che il dromedario è un esotico di grandi dimensioni a cui sono sottoposte norme specifiche, sia per il possesso sia per il trasporto sia per l’esposizione al pubblico, anche per motivi di sicurezza. Abbiamo trasmesso la documentazione foto e video al proprio ufficio legale per valutare gli estremi per una denuncia per maltrattamento di animali, infatti nelle immagini l’animale viene strattonato con la corda dal suo accompagnatore, in mezzo alla folla urlante e scoppi di petardi, sicuramente terrorizzato e traumatizzato».
L'associazione ricorda poi quanto avvenuto ad aprile in corso Italia quando un lama fuggì dal circo Maya Orfei«anche a causa degli spazi ristretti in cui gli animali dei circhi sono costretti in Piazzale Kennedy, al Comune di Genova chiediamo più attenzione verso gli animali sfruttati e esibiti pubblicamente come oggetti , quindi di applicare in modo più stringente le norme a loro tutela».
«Celebrazioni di piazza quando c'è di mezzo lo sport, il calcio in particolare, si sa che possono portare a eccessi. I festeggiamenti non devono comunque essere una giustificazione per comportamenti barbari e per la tortura di poveri animali – dichiara Daniela Filippi responsabile Lav Genova – È assurdo utilizzare un animale e trasformarlo in un oggetto da esibire senza tener conto che si tratta di un essere vivente con le sue peculiarità ed esigenze. L'animale è stato portato, senza nessuna autorizzazione da Comune, da ASL o Forze dell'Ordine, in una situazione completamente incompatibile con le sue necessità etologiche ed ha dimostrato da subito segni di disagio».
Il dromedario è stato tirato in mezzo ai tifosi e poi spinto contro una grata dove è stato raggiunto da centinaia di tiffosi ammassati per farsi un selfie: «È inammissibile trattare in questo modo gli animali – continua Filippi – si tratta di un fatto molto grave per cui presenteremo denuncia alle autorità e che non intendiamo assolutamente tollerare e lasciare impunito. Quanto accaduto evidenzia come creatività e fantasia se utilizzate in eccesso e fuori luogo possono arrecare danni a esseri viventi. Banalizzare e sfruttare gli animali gettandoli nel caos dei festeggiamenti è inaccettabile – conclude la responsabile genovese della Lega anti vivisezione – Il dromedario presentava chiari sintomi di stress impaurito in mezzo alla folla tra urla e schiamazzi, colpito da flash e dalle esplosioni delle bombe carta che sono state sparate dalla conclusione della partita fino a tarda notte. Bisogna comprendere che non è più tempo di fare spettacolo senza considerare la paura e la sofferenza degli animali. Ci auguriamo che per i responsabili vengano previste pene severissime e che non si ripresenti mai più nella nostra città una situazione di questo genere».