La sterilizzazione è una procedura chirurgica che consiste nell'asportazione delle ovaie o di utero e ovaie per impedire la riproduzione del cane femmina.
Si tratta di una strategia utilizzata per il controllo della popolazione canina e la prevenzione di gravidanze indesiderate ma prima di prendere la decisione di intervenire è fondamentale parlarne con il proprio medico veterinario di fiducia, il quale aiuterà ad individuare se procedere e quale sia il momento giusto per la chirurgia, basandosi anche sull'ambiente in cui vive l'animale e sul suo sviluppo individuale.
Quando è il momento giusto per sterilizzare un cane?
Non è possibile determinare il momento ideale per sterilizzare un cane, perché vi sono in realtà moltissime variabili che rendono questa scelta totalmente legata all'individualità del soggetto. In generale, si consiglia di effettuare l'intervento dopo 1 o 2 calori, quando la cagna ha già avuto l'opportunità di attraversare la fase della crescita e sviluppare una personalità adulta, ma il rischio di insorgenza di patologie ormono-dipendenti (legate anche all'età), è ancora basso. Allo stesso modo, è bene attendere questo momento per via dello sviluppo osseo cartilagineo del soggetto e per la crescita morfologica che, verso questa età, si arresta.
Si tratta, però, di un elemento che può avere numerose eccezioni, ed è proprio per questo che è indispensabile parlarne con il veterinario prima di decidere quando intervenire.
Se una femmina convive costantemente con un maschio, infatti, è difficile immaginare che i due possano continuare a condividere lo spazio durante il periodo del calore. Il rischio sarebbe quello di generare sofferenza o frustrazione o di assistere ad un escalation di irritabilità e competizione tra i soggetti presenti. Per questo motivo, quindi, il veterinario potrebbe consigliare di anticipare i tempi ma anche su questo si deve riflettere: la scelta di avere due cani è nostra e se sono di sesso differente appunto va valutato che quando arriverà il primo calore la gestione sarà più complessa e non è che per nostre difficoltà di organizzazione degli spazi allora bisogna prendere la scelta che dal nostro punto di vista è "più semplice". Ancora una volta, dunque, è importante ribadire che la decisione va presa con attenzione e badando a tutti gli aspetti legati al soggetto e al suo ambiente.
Come cambia il cane dopo la sterilizzazione
Ogni cane ha una personalità unica ed irripetibile e, per questo motivo, è impossibile prevedere quali saranno i suoi cambiamenti e le conseguenze negative o positive sul suo comportamento. Alcuni soggetti, infatti, non mutano in alcun modo, mentre altri mostrano maggiore sensibilità al cambiamento in seguito all'intervento.
Cosa succede se non si sterilizza la cagna?
Una delle motivazioni principali per cui si sceglie di intervenire con la sterilizzazione è il fatto che questo intervento permette di eliminare il rischio di gravidanze indesiderate, le quali sono alla base di numerosi abbandoni.
Attraverso la sterilizzazione, inoltre, si può ottenere l’eliminazione assoluta delle patologie a carico dell’apparato riproduttore (come ad esempio tumori e cisti ovariche, iperplasia e prolasso vaginale), inoltre si previene l'insorgere di infezioni dell’utero, come ad esempio la piometra. Questa scelta permette anche di proteggere dai problemi ormono-dipendenti come la pseudogravidanza, o la gravidanza isterica.
Questo aspetto, però, non ha nulla a che vedere con il fatto che il soggetto abbia affrontato o meno una gravidanza, contrariamente a quanto spesso si sente affermare. Questa è, infatti, a tutti gli effetti una leggenda metropolitana, mentre è corretto affermare che la sterilizzazione è il miglior metodo di prevenzione delle patologie ormono-dipendenti legate all'apparato riproduttivo.
Possibili svantaggi della sterilizzazione
Oltre ai vantaggi che abbiamo elencato, la scelta di sterilizzare, però, presenta anche degli svantaggi. L'intervento, infatti, potrebbe generare un'incontinenza urinaria (pochi mesi dopo l'intervento o anche a distanza di tempo, fino a 3 anni dall'operazione). Questo aspetto riguarda soprattutto i cani sopra i 20 chili di peso e, in particolare, nel caso in cui il soggetto sia in sovrappeso. Le razze più colpite da questo aspetto collaterale sono i Boxer, i Dobermann e i Rottweiler. Anche in questo caso, però, la scelta di attendere il primo calore della cagna, riduce anche il rischio di incontinenza urinaria.
Sebbene la procedura possa ridurre alcune neoplasie e annullare le neoplasie di utero e ovaie, potrebbe aumentare, invece, il rischio di insorgenza di altre, come ad esempio il linfoma.
Esistono alternative alla sterilizzazione?
Al giorno d'oggi sono ancora diffuse antiche pratiche ormonali utilizzate per la soppressione del calore, soprattutto dai cacciatori intenzionati a non interrompere le attività venatorie nel periodo in cui la femmina potrebbe essere fertile.
Durante la caccia, infatti, la cagna è libera di muoversi senza guinzaglio e, spesso, insieme ad una muta composta da altri cani da caccia maschi e femmine.
Questo metodo, però, con il passare del tempo, viene sempre più spesso sconsigliato per via delle conseguenze negative che può avere sulla salute del soggetto.
La sterilizzazione nella gestione del randagismo
Attraverso la sterilizzazione vi è la possibilità di eliminare il rischio di gravidanze indesiderate nei cani randagi e nei soggetti di proprietà liberi di muoversi sul territorio. Si tratta, infatti, di un elemento estremamente importante per quanto riguarda la gestione del randagismo perché riduce il numero delle gravidanze, quindi anche quello dei cuccioli e, a lungo termine, quello complessivo dei cani.
Un esempio della validità di questa strategia è quanto accaduto in India, a Jaipur, tra il 1994 e il 2002, quando è stato attuato un progetto di sterilizzazione su 24.986 soggetti. Uno studio pubblicato nel 2006 ha analizzato i risultati del progetto sul numero di cani randagi della città, rilevando una diminuzione del 28%.
Secondo un ulteriore studio condotto nel 2011 in India, nelle città di Jaipur, Jodhpur e Sawai Madhopur, i progetti di sterilizzazione e vaccinazione dei cani randagi, favoriscono anche una minore incidenza di ferite causate dai combattimenti tra simili, minore diffusione di pulci, epatite canina infettiva, erlichiosi, leptospirosi e cimurro.
Per quanto riguarda il nostro paese, la sterilizzazione dei cani randagi viene effettuata dai servizi veterinari dell'Asl. In seguito all'intervento i soggetti vengono generalmente trasferiti presso il canile di competenza e, in seguito alla sterilizzazione, destinati a una possibile adozione. Talvolta, in particolare nelle regioni del Sud, può accadere che si scelga di operare con una successiva reintroduzione sul territorio.
In entrambi i casi, però, la sterilizzazione previene la crescita demografica della popolazione di soggetti vaganti.