Lo chiamano anche “fantasma dei boschi”, da tanto è elusivo e riservato, eppure è ormai accertato che popola anche quelli italiani: è il gatto selvatico (Felis silvestris), anche lui appartenente alla famiglia dei felidi, ma diverso dal gatto domestico a livello genetico.
Gatto selvatico e gatto domestico appartengono infatti a due specie differenti. Di specie selvatiche ne esistono, secondo i dati in nostro possesso, almeno cinque, e il gatto domestico ha preso origine da un ramo di una di queste specie, il Felis lybica, il gatto selvatico africano. Le due specie si differenziano sia per l’habitat – il gatto selvatico popola aree remote dei boschi, isolato e a debita distanza da ogni insediamento umano – sia per una questione estetica e morfologica: il gatto selvatico europeo ha una colorazione e un disegno piuttosto tipici, la coda è a forma di clava con anelli neri molto ben definiti, sul dorso presenta una striscia nera e sulla testa e sul collo ha una serie di striature caratteristiche a “lisca di pesce”, ben definite, senza interruzioni, distribuite sui lati.
Dove puoi incontrare un gatto selvatico
Non è per niente facile incontrare il gatto selvatico. La specie che vive in Europa è il gatto selvatico europeo, appunto, e la sua presenza è stata accertata principalmente sugli Appennini, che offrono un habitat ideale fatto di boschi di latifoglie, macchia mediterranea e aree collinari, dove il gatto selvatico può cacciare piccoli mammiferi e uccelli.
Si tratta infatti di un animale estremamente elusivo, perlopiù notturno e particolarmente resistente ai tentativi di addomesticamento. Vive in zone impervie, lontane dagli insediamenti umani, e non interagisce con i suoi simili se non durante il periodo del corteggiamento, durante il quale maschio e femmina si accoppiano e poi si separano, potenzialmente per non incontrarsi mai più. La femmina alleva i piccoli in cavità delle rocce o alberi che usa come tane fino a quando la cucciolata non raggiunge la totale indipendenza:
Come riconoscere il gatto selvatico?
A oggi esistono due modi per capire se il gatto che ci si trova davanti è un selvatico o un domestico, tenendo ovviamente conto che vista la natura di questo animale è molto, molto difficile trovarsene uno davanti abbastanza a lungo da analizzarlo.
Il gatto selvatico, comunque, si presenta di medie dimensioni: la lunghezza può variare dai 40 ai 70 centimetri, mentre il peso oscilla tra i 2 e i 5 kg a seconda della sottospecie. La corporatura è solida e possente, con arti lunghi e proporzionati al corpo che gli permettono di correre a grande velocità e saltare agilmente. Il mantello può avere diverse colorazioni, dal grigio al marrone chiaro, con striature o macchie più scure che gli permettono di mimetizzarsi perfettamente con l'ambiente circostante.
Come anticipato, per riconoscere il gatto selvatico e distinguerlo dal gatto domestico è necessario osservare la zona cervicale (che presenta quattro strie longitudinali, con una eventuale quinta stria mediana), la zona scapolare (il selvatico ha due striature parallele e longitudinali, possibilmente connesse con le due occipito cervicali), il dorso (che mostra una stria longitudinale dalle bande scapolari la radice della coda) e la coda (che ha la punta nera e non ha alcuna stria dorsale, ma un apice nero e anelli in numero variabile).
Per avere la certezza di avere davanti un gatto selvatico, però, serve l’analisi genetica di un campione di tessuto, che accerta se l'animale ha un corredo genetico più vicino a quello di un selvatico o a quello di un domestico.