I gufi e altri rapaci notturni sono famosi per le loro incredibili capacità di caccia al buio e per i numerosi adattamenti che li hanno resi tra gli abitanti animali delle tenebre più iconici in assoluto. La maggior parte delle specie svolge infatti gran parte delle sue attività quando cala notte. Di giorno se ne stanno quindi appollaiati o rintanati in rifugi come cavità degli alberi, sottotetti e altri ripari. Tuttavia, non tutte le specie di gufi, civette, allocchi sono esclusivamente notturne o completamente inattivi durante il giorno. Alcune specie sono infatti più attive al crepuscolo o la tramonto, altre invece persino alla luce del sole. Scopriamo quindi dove si nascondono di giorno e cosa fanno in quel momento alcune delle specie più iconiche.
Dove stanno i gufi di giorno?
Durante le ore diurne, i gufi che hanno abitudini prevalentemente notturne, come per esempio il gufo reale (Bubo bubo), l’allocco (Strix aluco) o il barbagianni (Tyto alba), cercano riparo in luoghi perlopiù bui e tranquilli per riposare. A seconda delle specie e del periodo, i rifugi includono grosse cavità negli alberi, anfratti tra le pareti rocciose, sottotetti e ruderi di campagna, o anche semplicemente grossi rami bene nascosti su cui appollaiarsi e camuffarsi con la corteccia.
Le specie più piccole e quelle abituate a vivere a stretto contatto con l’essere umano, come per esempio la civetta (Athene noctua), hanno imparato a sfruttare egregiamente strutture come fienili, soffitte, grondaie o vecchi edifici di campagna ormai abbandonati, il riparo ideale per riposare, nascondersi dai predatori aspettare che arrivi la notte. Tuttavia, non tutte le specie sono attive esclusivamente nelle ore notturne. Alcune sono infatti più crepuscolari, altre ancora addirittura completamente diurne.
Il gufo di palude (Asio flammeus), per esempio, oppure specie abituate a vivere in alcuni dei luoghi più estremi del pianeta, come nei pressi del circolo polare artico, sono invece prevalentemente diurne. Tra queste ci sono per esempio il gufo delle nevi (Bubo scandiacus) e l'ulula (Surnia ulula), attivi soprattutto di giorno, così come la civetta nana (Glaucidium passerinum), presente da noi sulle Alpi, oppure la civetta delle tane (Athene cunicularia), specie presente nelle Americhe con abitudini terricole e che vive in tane scavate sottoterra.
Cosa fanno i gufi di giorno?
Quando si trovano nei loro nascondigli diurni, i gufi con abitudini notturne tendono semplicemente a riposare oppure a dormire. Il loro metabolismo rallenta e riducono al minimo il movimento per conservare preziose energie da destinare alle attività notturne di caccia e spostamento. Se poi sono nel pieno della stagione riproduttiva, chiaramente almeno uno dei due genitori rimane al nido per covare le uova oppure proteggere i suoi piccoli. Le specie più mimetiche, possono anche nascondersi in bella vista camuffandosi con i rami o le cortecce degli alberi tenendo gli cocchi chiusi.
D'altro canto, le specie di gufi abituate a essere attive anche di giorno, possono tranquillamente dedicarsi alla caccia, all’esplorazione del territorio oppure alla ricerca di un potenziale partner. Molto di ciò che fanno dipende infatti anche dal periodo, dal clima e dalla disponibilità di prede. Ogni specie ha le proprie abitudini, ma essendo i gufi tutti predatori, devo necessariamente adattare parte delle loro attività anche in base a quelle delle prede, che possono a loro volta cambiare in base all'area geografica o al periodo dell'anno.
Sia le specie diurne che notturne, cacciano però soprattutto piccoli animali come i roditori, che spesso sono attivi prevalentemente all’alba o al tramonto. Per cui, che siano gufi prevalentemente notturni oppure abituati a muoversi anche alla luce del sole, la maggior parte delle attività di caccia di entrambe le categoria si concentrano soprattutto in questi due momenti della giornata.
Quando escono dai loro rifugi?
La frequenza con cui i gufi escono dai loro nascondigli diurni dipende molto dalle loro abitudini specie-specifiche e dalle condizioni ambientali. Alcuni gufi preferiscono uscire all'alba o al tramonto, approfittando dei momenti in cui le prede sono più attive o quando la luce del sole è meno intensa. Altri, invece, preferiscono restare nascosti fino a notte fonda, quando il buio offre loro una copertura migliore per cacciare in sicurezza e senza essere visti o percepiti dagli altri animali..
La scelta del momento dipende chiaramente sia dalla disponibilità di prede che dal periodo dell'anno – se ci sono piccoli da sfamare le uscite saranno necessariamente più frequenti -, ma anche dalle condizioni atmosferiche. Se le condizioni meteo non lo permettono, anche di notte i gufi se ne rimangono rintanati nei loro rifugi. Alcune specie, come il già citato gufo di palude o l’assiolo (Otus scops), sono inoltre migratrici. Questo significa che durante i loro viaggi dovranno necessariamente adattare anche le loro abitudini e i momenti di attività in base alle circostanze e al luogo in cui si trovano.
In conclusione, sebbene molte specie di rapaci notturni siano attivi soprattutto di notte, non c’è una vera e propria regola fissa su cosa facciano durante le diverse fasi della giornata. In tutto il mondo esistono del resto oltre 200 specie diverse di gufi, allocchi, civette e barbagianni, ognuna con le proprie abitudini e preferenze, non per forza esclusivamente notturne.
In linea di massima, la maggior parte delle specie è attiva per cacciare soprattutto poco prima dell'alba e intorno al tramonto, nelle restanti parti della giornata si dedicano, in base al periodo dell'anno, al riposo, alla difesa del territorio oppure a cercare un partner o ad accudire con lui piccoli e uova.