Siamo soliti vivere il correre come l'espressione di qualcosa di gioioso, forse anche per i nostri ricordi di bambini felici che scorrazzano liberi nei parchi. È logico chiedersi allora se sia anche così per i nostri cani, e di conseguenza chiederci dove a loro piaccia correre. In realtà questa domanda apre la possibilità di approfondire alcuni aspetti di questo comportamento che potrebbero essere interessanti al fine di comprendere meglio i nostri compagni a quattro zampe.
Correre per vivere
È importante cominciare con una riflessione su quale possa essere l'importanza, da un punto di vista etologico, della corsa per un predatore come il cane. Il Canis familiaris è un predatore che viene definito tallonatore, ossia che è predisposto, e attrezzato, per la corsa su lunghe distanze, proprio come il cugino Canis lupus (il lupo grigio). La sua morfologia, il suo apparato cardio-respiratorio, la sua muscolatura si sono forgiati nell'arco della sua storia evoluzionistica per renderlo molto efficiente in questo tipo di attività specializzando il suo modo di cacciare volto a sfiancare le prede di grossa taglia prima di portare l'attacco decisivo. In sostanza il cane è fatto per risparmiare energie mentre corre appresso ad una preda.
Ora, però, l'intervento della selezione artificiale dell'uomo ha alterato queste sue doti, alle volte enfatizzandole (pensiamo ai cani da slitta, per esempio) alle volte storpiandole e inibendole (pensiamo ai cani bassotti, ai molossoidi in generale). Quindi, sebbene il comportamento della corsa sia etologicamente corretto quando si parla di cani, è necessario fare dei distinguo. Pensiamo alle attitudini del gruppo dei levrieri e dei cani nordici, nei quali, in modi differenti, non solo la corsa è favorita dalla struttura morfologica ma soprattutto da bisogni psicologici, da vocazioni e spinte interne, che la rendono un'attività indispensabile per il loro benessere psico-fisico.
Ovviamente i cani non corrono solo per procacciarsi il cibo, soprattutto i nostri beniamini che non ne hanno certo la necessità, ciò non toglie che questa attività sia fonte di grande appagamento nella maggior parte di loro, soprattutto se appartenenti ai succitati gruppi, o tipologie.
Correre in campagna
Come detto i nostri cani non hanno la necessità di correre per procacciarsi il cibo, e trattando qui questo comportamento quale possibile fonte di piacere e appagamento, non parleremo nemmeno del "correre per sfuggire" da una minaccia o da un altro predatore. Quindi correre per correre in sé. Uno dei luoghi prediletti dei cani per lanciarsi in una corsa è generalmente la campagna fatta di ampi spazi e di pochi ostacoli. Ma non dimentichiamo di una cosa, il cane necessita di una ragione per correre. Noi possiamo pensare di correre per molti motivi, specialmente da bambini, ma da adulti, solitamente, ci prefiggiamo degli scopi.
Per esempio possiamo correre per tenerci in forma, quindi facciamo footing, e lo facciamo scientemente, lo pianifichiamo. Oppure corriamo perché siamo degli sportivi e la corsa, si sa, è un ottimo modo di tenersi allenati e di riscaldare i propri muscoli, a prescindere dall'attività sportiva che pratichiamo, sia che si tratti di una attività fatta a livello amatoriale sia a livello agonistico. Ecco, in questo caso i nostri cani non la vedono così, anche se molti di loro ci accompagnano nelle nostre sessioni di allenamento. Di fatto sono felici di correrci accanto tra i campi, anche se forse si chiedono «Ma dove andiamo tanto di fretta?».
Correre in un'area cani cittadina
I cani amano «usare» la corsa, più che correre in sé e per sé, quindi spesso si lanciano in inseguimenti che simulano la predazione. Trattandosi di giochi sociali questi hanno tutta una serie di componenti comunicative e comportamentali, che richiedono molto autocontrollo e fiducia negli altri individui. Rincorrersi infatti è un gioco che può portare ad un innalzamento del livello di attivazione emozionale un po' eccessivo (arousal), e questo potrebbe innescare stati emotivi alterati, molto agonistici, e causare incidenti involontari. Ecco perché, molto spesso, i cani frazionano molto la corsa con scambi comunicativi volti a monitorare lo stato emozionale dell'altro.
Alle volte, soprattutto quando vi sono cani giovani o adolescenti coinvolti è opportuno che un adulto, maturo ed equilibrato, assista a questo gioco per intervenire in caso di necessità, quando la corsa sta diventando un po' troppo frenetica, per esempio, o quando l'antagonismo sta subentrando all'agonismo puro e semplice. Insomma, quando la foga può essere preludio ad una baruffa.
I litorali e le spiagge
A molti cani piace moltissimo correre sulla sabbia con escursioni in acqua. Tuffarsi tra le onde dopo un bello slancio magari inseguendo una palla o un legnetto è qualcosa che piace a diversi cani, ma non a tutti. L’affinità con l’acqua è qualcosa di soggettivo, anche se vi sono tipologie di cani particolarmente predisposte a subire il fascino di questa, come nel caso della maggior parte dei retriever. La corsa sulla spiaggia è un buon allenamento fisico, infatti la sabbia offre una maggior resistenza facendo affondare un po’ le zampe. A molti cani poi piace rotolarvisi, magari dopo uno slancio di euforia, un po’ come capita sulla neve, di cui accenneremo dopo.
Le spiagge libere, soprattutto nei periodi di bassa frequentazione da parte delle persone, offrono un senso di spaziosità e libertà rigenerante anche per noi, soprattutto se viviamo stretti in una città caotica. E questo è positivo anche per i nostri compagni a quattro zampe.
Correre sulla neve
Moltissimi cani amano strofinarsi e tuffarsi nella neve. Questa pare dare un senso di felicità e spensieratezza ai cani, un po’ come a noi da bambini. La corsa nella neve alta è un buon esercizio e generalmente, soprattutto quando è fresca, il movimento è a balzi, come una serie di tuffi che rendono felici i cani in sé.
Lanciarsi a capofitto in un mucchio di neve poi ricorda il comportamento di caccia delle arvicole o di piccoli roditori che si nascondono sotto la coltre bianca. Raramente i nostri cani lo fanno per questo motivo, sta di fatto che il tutto pare donargli gioia e appagamento.
Prestiamo attenzione però, il correre sul ghiaccio potrebbe ferire i polpastrelli di un cane, soprattutto se non abituato a farlo, in caso di lunghe gite sulla neve è necessario chiedere al proprio veterinario quali precauzioni prendere per le zampe del nostro compagno, per esempio proteggendole con unguenti protettivi ad hoc. Attenzione poi al sale grosso che viene sparso sulle strade, è particolarmente fastidioso per le zampe dei cani e se ingerito potrebbe essere tossico, per esempio se i cani poi se le leccano a causa dell’irritazione.
Il comportamento della corsa è naturale nel cane, un po’ come in noi, ma non tutti ne sentono il bisogno, soprattutto quando l’età avanza. L’andatura prediletta per i cani, in particolare nei lunghi spostamenti, è il trotto, non il galoppo, ma anche in questo caso la tipologia di cane e lo stato emotivo possono fare la differenza. Molto spesso le corse dei cani si limitano a scatti giocosi, più o meno brevi, questo fa sì che per potersi divertire non è sempre indispensabile avere a disposizione lande deserte e sconfinate, il giardino di casa per alcuni potrebbe essere appagante. Il fatto è che la corsa è per lo più un’attività di condivisione, di gioco, quindi richiede un’interazione sociale. I cani non amano correre senza alcuna ragione per farlo e in solitaria. Non dimentichiamo mai che la loro mente è regolata sui due binari della socialità e della predazione, e la corsa li ricalca bene entrambi.
In ultimo è bene tener presente che i bisogni di questo genere vanno ben commisurati sulle caratteristiche del nostro compagno (taglia, peso, stato di salute, morfologia), è molto differente l’exploit fisico di un Labrador retriever rispetto a quello di un Volpino di Pomerania, o di un Carlino. Benché la corsa, come detto, è qualcosa di positivo non dobbiamo dimenticarci di prendere in considerazione tutta una serie di fattori, come per esempio la temperatura e il tasso di umidità ambientali, per i quali i cani hanno sensibilità differenti dalle nostre e sono più soggetti di noi ai colpi di calore, soprattutto nella stagione estiva, o comunque nelle giornate afose. Per questo fatto è necessario porre particolari attenzioni ai cani brachicefali (ancora una volta), che pur avendo tante energie da spendere e spesso caratteri scoppiettanti, hanno dei deficit morfologici talmente gravi da esporli persino al rischio di morte improvvisa se non vi prestiamo la massima attenzione anche in questi frangenti di gioco e divertimento, a causa di difficoltà respiratorie e cardiovascolari. La corsa aiuta a tenere in salute i cani in salute, facciamo attenzione a non sottovalutare tutto questo.