The Dog Daddy, al secolo Augusto Deoliveira, è un addestratore e influencer californiano che, secondo quanto pubblicizzato sul suo sito, il prossimo 16 settembre dovrebbe essere a Roma per un evento durante il quale mostrerà agli iscritti il suo "miracoloso" metodo che prevede, tra le altre cose, collari a strozzo con le punte, strattoni e altre crudeltà pubblicate regolarmente sui propri canali social. Tutto ciò al "modico prezzo" di 400 dollari.
A meno di 24 ore dall'evento, però, non vi è alcuna informazione a riguardo e sugli account social dell'addestratore non c'è alcun accenno al viaggio a Roma.
Nelle scorse settimane Kodami aveva già cercato di individuare il luogo in cui si terranno le lezioni, scoprendo, però, che per venire a conoscenza dei dettagli è indispensabile iscriversi e versare l'intero importo, accettando oltretutto di non poter ricevere alcun rimborso in caso di annullamento. Come se non bastasse, nella schermata dedicata all'acquisto dei biglietti si legge: «Per avere maggiori informazioni dovrete attendere 1 o 2 giorni prima dell'evento. La location verrà comunicata per e-mail all'ultimo minuto per tutelare la sicurezza di The Dog Daddy». Secondo quanto descritto sul sito, infatti, il rischio è che vi sia un'enorme folla di fan all'arrivo dell'addestratore in Italia.
Eppure l'annuncio di una data romana del suo tour ha generato soprattutto un grande scalpore tra le persone che condividono la preoccupazione per la salute dei cani iscritti e su Change.org, inoltre, è stata creata una petizione (che ha già superato le 12 mila firme) per impedirgli di lavorare in Italia.
La data nella Capitale è ancora presente sul sito dell'addestratore ma non è più possibile iscriversi e il prossimo evento aperto al pubblico risulta invece in programma a Los Angeles, città in cui Deoliveira vive.
I terribili metodi messi in pratica dall'addestratore hanno preoccupato anche Lav che è intervenuta sulla vicenda chiedendo alle autorità preposte di: «prevedere controlli a tutela degli animali eventualmente coinvolti, oltre che invitare chi vive con un cane e ha a cuore il suo benessere a rivolgersi a professionisti seri con metodi basati sul rispetto e sulla relazione». Alessandra Ferrari, Responsabile area Animali Familiari di Lav, raggiunta da Kodami commenta: «The Dog Daddy usa violenza, coercizione e sopraffazione, poi pubblica video montati appositamente per convincere il suo pubblico di essere in grado di fare miracolose riabilitazioni comportamentali. Il motivo per cui abbiamo deciso di chiedere un controllo da parte delle autorità è legato al fatto che siamo convinti che non abbia senso reprimere i maltrattamenti nel privato e poi autorizzare show in cui vengono mostrate queste tremende crudeltà».
Lav ha quindi contattato l'ufficio di tutela del benessere animale del Comune di Roma, in modo da capire se in occasione dell'evento è previsto un intervento: «Ci hanno fatto sapere di non avere alcuna informazione riguardo alcun evento in programma per sabato – spiega Ferrari – Il dubbio è che possa tenersi in un luogo fuori dalla Capitale dove non è attivo il servizio di tutela del benessere animale della città».
Difficile ottenere informazioni certe sull'arrivo ma ciò che risulta evidente è che al momento della stesura di questo articolo (a meno di 24 dall'inizio dell'evento) Deolivera non si trova in viaggio. Nel pomeriggio di venerdì 15 settembre, infatti, ha pubblicato diversi contenuti sul proprio profilo Instagram, tra i quali vi è una foto in cui avvisa che il 16 settembre si occuperà di girare un video in cui parlerà dei gossip che lo riguardano. Viene quindi da pensare che, per quanto riguarda il nostro paese, l'addestratore non abbia ricevuto adesioni (ed è ciò che ci auguriamo, visto che non è previsto un rimborso dell'esorbitante somma).
Secondo Alessandra Ferrari è plausibile che Roma non rappresenti effettivamente un ambiente fertile per questo tipo di approccio alla relazione con il cane: «Rispetto agli Stati Uniti siamo incredibilmente all'avanguardia in questo settore e molti esponenti del mondo cinofilo italiano riconoscono ormai da decenni le capacità emozionali dei cani e li considerano soggetti dotati di personalità. Purtroppo in alcune situazioni persiste ancora la visione del cane come oggetto da aggiustare, dove l'uomo viene esonerato dalle criticità e lasciato in disparte nel percorso di riabilitazione. Questo, però è un enorme errore, perché il cane va considerato parte di un contesto familiare e ambientale. L'intervento deve quindi passare anche da un'analisi delle persone con cui il soggetto si interfaccia quotidianamente, dal coinvolgimento attivo delle figure di riferimento e dal rispetto dell'etologia della specie».
The Dog Daddy, invece, mostra spezzoni di interventi in cui agisce con violenza su soggetti in difficoltà, senza chiedere in alcun modo l'intervento delle famiglie, che rimangono invece sullo sfondo, limitandosi ad osservare le azioni dell'uomo.
«Alcuni si illudono che intervenendo con pedate, strattoni e vessazioni si risolvano tutte le difficoltà, ma questa è una visione miope e irrispettosa della soggettività e anche della legge sulla tutela degli animali. I video di The Dog Daddy mostrano miracolosi interventi che, di fatto, sono violenze e terribili maltrattamenti che causano inibizione dettata dalla paura. Personalmente non escludo che in alcune situazioni possano causare anche ferimenti o danni gravi alla loro salute, vista l'abitudine di tirare il collo fino quasi a impiccarli – conclude Ferrari – Dimostrare di essere punti di riferimento positivi e affidabili per il cane è certamente più complesso, ma offre risultati concreti e che permettono di eliminare le emozioni negative e la paura. Il percorso educativo deve essere rispettoso delle difficoltà dei singoli cani, i quali meritano una dignità che nella vita social di questo influencer non si vede».
Foto copertina dal profilo IG di The Dog Daddy