Adottare un cane è un'esperienza che può cambiare il corso di molte vite. Trovare il compagno animale adatto a noi è il risultato di un giusto mix di informazione consapevole e un pizzico di fortuna. Ma dove è possibile conoscere e adottare il cane con cui condividere il nostro percorso? Il primo passo è sicuramente informarsi attraverso i volontari e le associazioni di tutela animale presenti sul territorio – magari consultando i social e il sito web di quelle più vicine a noi – e poi recarsi in canile per vedere da vicino com'è la vita nei box.
Adottare un cane infatti impone un cambio di vita sostanziale: non si sta prendendo in casa un gioco o un peluche, ma si sta accogliendo un altro essere vivente che si prepara a diventare parte della nostra famiglia, qualcuno di cui dovremmo occuparci al meglio delle nostre capacità per tutta la vita.
Si tratta quindi di un passaggio importante che comporta grandi responsabilità. I cani si sono evoluti insieme a noi in un percorso che dura da circa quarantamila anni. Hanno imparato a decodificare le nostre espressioni e a comprendere i nostri stati d'animo, come spiega un recente studio dell'Università di San Paolo, pubblicato su Animal Cognition, che ha dimostrato proprio come i cani, oltre ad essere in grado di accedere alle informazioni riguardanti i nostri stati emotivi, sanno anche utilizzarle per prendere decisioni all'interno di un contesto condiviso.
Quello con i nostri compagni animali è quindi un rapporto molto profondo e reciproco. A noi spetta il compito di dare loro da mangiare, preservarne la salute e garantire che abbia una vita corrispondente alle sue necessità. Ma non si limita a questo: quello che è fondamentale è comprendere che un cane è un individuo dotato di cognizioni ed emozioni e che il suo benessere dipende non solo dalla soddisfazione dei bisogni primari ma anche e soprattutto dalla qualità della relazione con il suo umano di riferimento: il cane è un animale sociale che ama stare con i membri del suo gruppo affilitiativo. Se si è pronti a fare questo allora è il momento giusto per informarsi su dove adottare un cane.
I luoghi per adottare un cane
Esistono molti luoghi in Italia dove è possibile adottare un cane. Dal canile ai rifugi gestiti dalle associazioni, ogni realtà è differente l'una dall'altra e spesso questa diversità si riflette anche sul tipo di cane che ci troveremo accanto. Il primo passo è quindi quello di avvicinarsi alla realtà che sentiamo più affine e, attraverso la guida dei volontari e degli educatori cinofili, dedicare un po' del nostro tempo a conoscerne gli ospiti.
Questo ci aiuterà a capire cosa significa prendersi cura di un cane, soprattutto se non ne abbiamo mai avuto uno, e cosa ancora più importante darà l'opportunità a tantissimi animali di vivere il contatto con l'essere umano e di uscire dal box, cose fondamentali per il loro benessere ma non sempre possibili all'interno delle strutture più affollate.
Vediamo quindi nel dettaglio quali differenze ci sono tra le varie strutture e come capire la più adatta alle nostre esigenze.
Canile
Il canile è sicuramente il primo luogo in cui andare se si vuole adottare un cane. Per legge, ogni comune italiano deve avere un canile proprio o appoggiarsi a una struttura convenzionata. Anche se purtroppo questa legge non è sempre rispettata, la maggior parte delle città ha una struttura di riferimento per i cani vaganti accalappiati sul territorio.
In queste strutture confluiscono oltre ai cani randagi anche quelli abbandonati in strada e vittime di rinuncia di proprietà. In molti casi si tratta di individui adulti o anziani, invisibili agli occhi di molti avventori proprio a causa della loro età. Eppure proprio questi sono i soggetti che avrebbero più bisogno di tornare in un contesto familiare, perché è quello nel quale sono cresciuti. Inoltre spessissimo sono anche quelli con l'indice di adottabilità più alto.
Frequentare questi luoghi è il primo passo per rendersi conto della situazione in cui vivono migliaia di animali in tutta Italia, e dove si hanno le probabilità più alte di incontrare il cane perfetto per noi, e viceversa.
Rifugi privati
Il canile non è l'unica struttura in cui è possibile adottare i cani, esistono anche i rifugi privati. Questi si differenziano perché sono gestiti da associazioni di tutela animale, o da singoli volontari, e vivono delle donazioni dei privati. Si tratta di luoghi spesso meno affollati perché hanno una capienza limitata rispetto ai canili comunali o convenzionati che invece arrivano ad ospitare anche diverse centinaia di individui contemporaneamente.
I cani che arrivano qui mediamente vivono in condizioni di maggiore benessere. Ogni regione può fare ulteriori distinzioni all'interno della categoria dei rifugi. La Lombardia, ad esempio, distingue ben 8 tipi di strutture adibite al ricovero di animali d’affezione: canile sanitario, rifugio, struttura zoofila, pensione, struttura amatoriale, struttura commerciale, asilo per cani. A distinguere i rifugi da altri tipi di strutture è la finalità che in questo caso prevede lo stallo finalizzato all'adozione.
Tendenzialmente i cani che si trovano in questo contesto sono privi di pedigree, e quindi considerati meticci dal nostro ordinamento. Ma quanto davvero è importate questo dato? Qualora lo sia per voi, vi sorprenderà sapere forse che è molto frequente anche l'abbandono dei cani di razza, scelti nella inconsapevolezza delle loro motivazioni e, spesso, solo per moda.
Rescue
Sfatiamo il mito, dunque, che non sia possibile adottare cani di razza: esistono luoghi in tutta Italia che si occupano di accogliere animali di razza acquistati e poi abbandonati. Si tratta dei rescue, strutture in cui vengono accuditi cani di razza provenienti da situazioni difficili.
All'interno del nostro ordinamento i cani sono considerati alla stregua di beni mobili, questo vuol dire che possono essere anche acquistati e venduti. Moltissime persone, attratte da una particolare tipologia di cane come ad esempio Labrador e Pastore Tedesco, tra le razze più amate e popolari nel nostro Paese, si rivolgono a negozi e allevatori che purtroppo non sempre si rivelano professionali. Il risultato in qualche caso sono acquisti impulsivi fatti senza conoscere a fondo la tipologia di cane che si desidera magari per un mero motivo estetico.
Rivolgersi ai rescue permetterà anche qui di ampliare la conoscenza sulla razza che si ama, e andare anche oltre, conoscendo l'individuo che sarà il nostro compagno per la vita.
Le associazioni
Le associazioni sono il cuore pulsante della tutela animale nel nostro Paese. La gestione degli animali vaganti rientra tra le competenze in capo alla Regione, ma in realtà non sono né le Regioni né i Comuni ad occuparsene come dovrebbero, bensì i volontari. Spesso per mancanza di risorse, o addirittura di interesse da parte delle amministrazioni pubbliche, è il Terzo settore a farsi carico nella pratica del recupero, della cura e dell'adozione dei cani.
Rivolgersi alle associazioni del territorio, anche se prive di una struttura fisica, può essere molto utile per trovare il compagno animale più adatto. I volontari infatti attraverso la propria rete conoscono bene la situazione dei cani e possono indirizzare i cittadini al canile o al rifugio giusto. Il contatto con le associazioni è fondamentale anche per il dopo adozione, perché permette di avere sempre un aiuto nella gestione del cane in caso di necessità. Cercate associazioni che hanno rapporti stretti con educatori e istruttori cinofili, che vi seguono nel percorso pre e post adozione: sarà il miglior modo per iniziare una nuova fase della vostra vita insieme a un compagno fidato.
Siti web e social
I social non sono luoghi sicuri per adottare un cane, a meno che non vi impegnate seriamente nel rintracciare – e ce ne sono tanti, per fortuna! – associazioni e volontari seri. Su Kodami abbiamo parlato spesso delle truffe online in cui rischiano di cadere gli utenti più inesperti. Sicuramente i gruppi su Facebook e Telegram sono ampiamente utilizzati anche dalle associazioni e possono rivelarsi un importante strumento per i cittadini che vogliono avvicinarsi alle realtà dei canili e dei rifugi, ma per evitare brutte situazioni basta prestare attenzione ad alcuni aspetti.
- Nessuna richiesta di incontro. Nessun volontario vi darà un cane in affido senza prima avervi conosciuto, diffidate quindi da coloro che dopo una breve chat sono disposti a darvi un cane a scatola chiusa.
- Assenza del Codice Fiscale o del nome completo dell'associazione. Le associazioni riconosciute hanno nella descrizione della loro pagina un Codice Fiscale o un nome che può essere rintracciato negli albi locali ai quali le associazioni devono essere iscritte.
- Assenza di foto e storie dei cani in adozione. Come detto, i social possono essere delle vetrine per i cani in adozione, è quindi importante che ci siano annunci dove si vede la foto del cane e dove è riportata l'età, lo stato di salute e viene ben descritta la personalità del cane.
Per quanto riguarda gli annunci di cucciolate casalinghe, quindi piccoli regalati da privati sui social, il discorso è ancora diverso. In questo caso oltre a non avere garanzie che il cucciolo sia allontanato dalla madre dopo che sia trascorso il giusto periodo di tempo, circa 2-3 mesi, si aggiunge il rischio di truffa. Molti infatti inseriscono annunci in cui si regalano cuccioli chiedendo solo le spese per la staffetta, cioè il trasporto del cane da una città all'altra, acccade putroppo spesso che però la persona poi sparisce dopo aver preso i soldi.
Rivolgersi a persone prive di scrupoli è rischioso anche per un altro motivo che riguarda il benessere del cane: non c'è alcuna garanzia che la persona che vuole il cane sia anche consapevole di cosa significhi questa responsabilità. Il volontario è proprio la figura che deve stabilire questo fattore fondamentale.
I requisiti per adottare un cane
Giardino grande, lavoro totalmente da casa, molti soldi. Pensiamo spesso che questi siano requisiti più importanti per adottare un cane, ma in realtà non è così. Ai cani non interessa il lusso e non distinguono una cuccia completa di tutti i confort da un semplice cuscino. I parametri da rispettare per garantire loro una vita felice sono ben altri.
I principali sono:
- Tempo da trascorrere col cane. Nessun cane è "da salotto", tuti con le dovute differenze hanno bisogno di uscire e di fare esperienza del mondo;
- Interesse da parte di chi adotta. Mettersi in gioco e ammettere di non conoscere ancora tutto su cosa significa vivere con un cane è sinonimo di saggezza e presupposto di una vita felice insieme;
- Volontà di adattamento. Il mondo in cui viviamo non è sempre pet-friendly: ci sono alberghi, ristoranti e case che non accolgono animali; ci sono spese veterinarie spesso molto alte da affrontare; e tantissimi altri aspetti della vita che cambiano profondamente quando si adotta un cane. L'unico modo per affrontarli è adattarsi consapevoli che si fa parte di un'unica famiglia.
Tra tutti i requisiti avere del tempo di qualità da dedicare al proprio cane è fondamentale perché le loro esigenze siano comprese. Queste esigenze vengono sia da una memoria di razza sia dalle inclinazioni del singolo individuo. Ad esempio, un simil Jack Russel pieno di vita anche se all'apparenza sembra un cane piccolo e ben adattabile a una vita in casa, non si sposerà bene con le abitudini sedentarie di una persona avanti con l'età.
E' importante perciò non cedere al fascino dell'estetica e chiedersi se abbiamo i requisiti per dare a quello specifico cane la vita che si merita. Se la risposta è sì, si può proseguire con l'adozione vera e propria.
Come adottare un cane
Il primo passo da compiere è quello di mettersi in contatto con un'associazione di tutela animale attiva e presente sul territorio. Grazie all'aiuto del volontario è possibile conoscere i cani che aspettano un contesto simile a quello che offriamo. Si passerà poi a conoscere l'individuo la cui storia ci ha colpito di più, o che meglio potrebbe adattarsi al nostro contesto domestico. A questo punto si passa alla fase burocratica, in cui avviene l'intestazione del microchip e l'ingresso ufficiale del cane nella nostra vita.
Ricapitolando, i passaggi sono:
- Contattare l'associazione o il canile.
- Conoscere il cane e valutare se il contesto che offriamo è adatto a lui.
- Un periodo di pre-affido in cui il cane vive con noi monitorato dai volontari.
- L'affido vero e proprio con la registrazione del cane a nome dell'adottante.
- Il post-affido in cui il volontario continua a seguire la nuova vita familiare.
Si tratta di step fondamentali perché non è solo il cane che deve adattarsi alla vita in famiglia, ma anche i familiari devono essere in grado di rispettare le necessità etologiche di quello specifico individuo. Il mancato match è proprio ciò che conduce a rinunce di proprietà dolorose soprattutto per il cane.
C'è un passaggio che si può fare con il test di Kodami MiFido, un questionario per capire se sei pronto a condividere la vita con un animale domestico. Come abbiamo detto, il percorso per un'adozione consapevole è un momento fondamentale, e il MiFido non è sostitutivo di quel viaggio che affronterete rivolgendovi a persone, associazioni e rifugi che badano al benessere di tutti i membri che faranno parte della relazione a cui state pensando di dare vita.