Adottare un gatto è un passo importante, un impegno da ponderare con attenzione perché sarà per tutta la vita del micio. Chi decide di fare concretamente questo passo deve sapere che cambierà le proprie abitudini, ma molto spesso pur avendo questa consapevolezza non sa dove poter adottare il gatto che desidera.
I primi posti dove andare per adottare un gatto sono gli stessi che ci vengono in mente se pensiamo a dove vivono i gatti abbandonati o in libertà: gattili, rifugi e oasi feline. Il primo passo è quindi rivolgersi alle associazioni del territorio, quelle più attive e maggiormente affidabili, per iniziare con i volontari un percorso di responsabilità e consapevolezza. Vediamo quindi, da dove partire.
Dove si possono trovare gatti da adottare?
Sono diversi i luoghi dove poter trovare gatti da adottare: ognuno ha le sue caratteristiche, ma tutti sono accomunati dalla presenza dei volontari, persone che curano le adozione seguendo un iter specifico.
C'è una sola cosa da evitare se si desidera adottare un gatto: prenderlo dalla strada senza sapere davvero la sua storia. Riconoscere un gatto abbandonato può essere molto difficile: per questo se si vede un gatto, magari adulto, che passeggia per il quartiere senza problemi non bisogna mai prenderlo. I gatti liberi esistono e sono organizzati in colonie feline appositamente censite, e non si possono adottare. Unica eccezione alla regola di non prendere gatti dalla strada è il ritrovamento di una cucciolata tra i rifiuti, una evenienza purtroppo molto diffusa.
Tolto questo caso, vediamo dove poter trovare un gatto da adottare.
Gattile comunale
Il primo luogo da ricercare per poter adottare un gatto è il gattile del proprio Comune di residenza. Si tratta di una struttura che può essere pubblica o convenzionata che ospita temporaneamente gatti in attesa di adozioni. Sono gestite dai Comuni ma purtroppo non sono presenti ovunque: ad esempio in Campania non esistono gattili comunali, mentre invece ne esistono diversi in Lombardia.
Rifugio privato
La struttura dove è più facile trovare un gatto da adottare è un rifugio privato gestito da volontari. Sono presenti in maniera più capillare sul territorio nazionale e ce ne possono essere diversi in ogni regione. Nascono con lo scopo di accogliere il gatto non compatibile con la vita in strada per trovargli un'adozione con il supporto della rete dei volontari e delle associazioni.
Associazioni
Le associazioni di tutela animale sono una garanzia se si vuole trovare un gatto da adottare. Con loro si inizia un viaggio di adozione consapevole che può durare anche dopo che il gatto è arrivato a casa nostra. Il primo passo è quindi quello di cercare informazioni sull'associazione per valutarne la trasparenza, e poi contattarli per conoscere i gatti e le loro storie.
Social network e annunci online
I social network sono spesso il primo posto dove andiamo a guardare per cercare un animale da adottare, ma sono anche i più insidiosi. Uno strumento non è mai buono o cattivo: dipende dall'uso che ne facciamo e lo stesso vale per il mondo online. Usare i social per trovare le associazioni più vicine a noi, cercare su Internet informazioni sull'adozione e così via sono tutte azioni positive indicative del grado di serietà dell'aspirante adottante. Altra cosa a cui stare attenti è rispondere a un annuncio caricato da un utente che non conosciamo e che prima di proporci il gatto non chiede alcuna informazione su di noi o sul nostro stile di vita.
I requisiti per adottare un gatto
Una volta individuato il posto e l'associazione di riferimento, il volontario valuterà se avete i requisiti per adottare un gatto. La valutazione avviene all'interno di un percorso che non ha uno standard ma che varia sensibilmente a seconda dei volontari a cui ci si rivolge. Anche se a volte le domande possono sembrare indiscrete, teniamo presente che i volontari più seri sono quelli che creano adozioni per la vita, in cui la persona e il gatto possono essere completamente felici e a loro agio insieme.
La consapevolezza dell'adottante è il primo requisito che sarà valuto, ed è anche il più importante. Consapevolezza significa sapere avere un animale non è un diritto, e che se la vita non ci permette di garantirgli cure veterinarie, tempo insieme e una casa sicura, allora faremmo meglio ad accantonare l'idea di prendere un gatto, almeno fino a quando le condizioni non saranno più favorevoli.
Per questo, anche se non ci sono regole scritte, nella prassi comune a molte realtà di volontariato si è stabilito un iter preciso fatto di documenti da compilare per conoscere l'adottante, lo step più frequente è il questionario pre-affido: si tratta di un modulo realizzato dai volontari nel quale inserire le informazioni più importanti sul proprio stile di vita, sulla composizione del nucleo familiare, sul tempo a disposizione per l'animale.
Alcune associazioni possono poi richiedere all'adottante di fare sterilizzare l'animale, al fine di evitare cucciolate casalinghe di gattine, tra i fenomeni che mettono più a rischio la sopravvivenza dei piccoli mici e che fanno crescere i numeri del randagismo felino.
In alcune regioni è poi prevista la registrazione del gatto nell'apposita Anagrafe. In Lombardia, ad esempio, i gatti vengono microchippati così come avviene per i cani. In questo caso si andranno ad aggiungere i documenti previsti dalla Asl territoriale di riferimento.
Tra le spese da affrontare quando si desidera adottare un gatto ci sono sicuramente quelle per garantirgli un contesto sicuro. Tra i primi requisiti chiesti dai volontari, specie se si vive ai piani alti, c'è l'installazioni reti apposite ai balconi per evitare che il gatto possa cadere. La casa oltre che sicura deve anche essere uno spazio dove il gatto è libero di esprimersi, per questo sono necessari oggetti come la lettiera, oppure degli arricchimenti ambientali che permettano al gatto di esplorare e manifestare i suoi bisogni etologici.
Le associazioni possono chiedere poi un contributo o l'intero costo della staffetta, cioè il trasporto del gatto da un territorio all'altro. Si tratta però di una pratica scarsamente consigliata: i gatti sono animali stanziali che possono soffrire molto un simile cambiamento. Sarebbe meglio quindi preferire gli animali del proprio territorio, se non ce ne sono, allora è bene ampliare lo sguardo.
In ogni caso, tra le spese da sostenere per adottare un gatto non c'è mai il costo per portarlo a casa. Un gatto adottato non si paga, e in questa piccola postilla sta tutta la differenza co n l'acquisto.
I vantaggi dell’adozione
Adottare un gatto è un'esperienza che può cambiare la vita. Trovare una connessione con un essere vivente di un'altra specie permette di conoscere meglio se stessi e prendere consapevolezza del fatto che l'essere umano non è che un animale tra gli altri. A questo, si aggiunge anche il risvolto positivo di poter dare la casa a un gatto molto spesso abbandonato.
Secondo le ultime stime della Lav, l'abbandono è una vera piaga: sono circa 80 mila i gatti che vengono lasciati in strada in Italia, molti di questi muoiono perché poco avvezzi a riconoscere i pericoli della strada perché vissuti in casa o perché troppo giovani. Una volta recuperati dai volontari rischiano di passare tutta la vita in una struttura che, per quanto ben gestita, non può essere rispettosa di tutte le esigenze etologiche degli animali che ospita. Qui entriamo in gioco noi.
Gli animali per la legge italiana sono delle res, degli oggetti, e come tale possono comprati e acquistati. Consapevolezza però significa anche sapere che non si tratta di soprammobili ma di esseri umani che come noi provano emozioni e hanno delle necessità.
Ma la scelta di adottare è la più etica e sostenibile anche per il benessere dei gatti. Troppo spesso, infatti, i gatti di particolari razze allevate e vendute grazie al loro aspetto tenero, si rivelano portatori di malattie genetiche che, oltre a fare alzare il conto del veterinario, non consentono al gatto di vivere un'esistenza piena e felice.
Tra questi c'è per esempio lo Scottish Fold: il gatto che soffre a causa della sua bellezza. La mutazione che ha selezionato le sue tenere orecchie all'ingiù è responsabile anche della patologia può provocare anche gravissime e dolorosissime malformazioni allo scheletro e alle cartilagini, sia nel giovane che nell'adulto. L'acquisto di questa razza è legale, ma certo non è una scelta etica o consapevole.
Questo principio però vale anche per tutte le razze di gatti brachicefali, cioè che hanno il muso talmente schiacciato da una selezione estrema da parte dell'essere umano da non riuscire a respirare correttamente. Si tratta di razze anche molto diffuse come, ad esempio il Persiano.
Come adottare un gatto: alcuni consigli
Per adottare un gatto è quindi necessario prima di tutto informarsi sulle necessità di un gatto, su cosa significa vivere con un gatto. Solo una volta superato questo passaggio è bene parlare con i volontari per avere ulteriori informazioni.
C'è poi un passaggio ulteriore che si può fare compilando il test di Kodami MiFido, un questionario utile a capire se si è pronti a condividere la vita con un animale domestico. Come abbiamo detto, il percorso per un'adozione consapevole è un momento fondamentale, e il MiFido non è sostitutivo di quel viaggio che affronterete rivolgendovi ai volontari e ai rifugi, ma può essere un passaggio preliminare per capire se c'è abbastanza spazio nella vostra vita.