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27 Settembre 2021
12:49

Dopo la devastazione degli incendi e la siccità l’Australia è pronta scegliere il suo uccello dell’anno

Gli incendi e la siccità, aggravati dai cambiamenti climatici, hanno messo a dura prova la sopravvivenza di molte specie di uccelli in Australia. Pappagalli, cacatua e decine di altre specie impiegheranno decenni per riprendersi e per mantenere alta l'attenzione è stato appena riaperto il sondaggio per decidere quale sarà l'uccello australiano dell'anno.

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Le ferite lasciate aperte dai devastanti incendi e dalla siccità che hanno colpito l'Australia tra il 2019 e il 2020 fanno ancora molto male. La natura e gli ecosistemi impiegheranno decenni per tornare al loro stato originale, ammesso che nel frattempo non si ripeta la catastrofe. Su tutto ciò aleggia poi, sempre più incombente, la terribile minaccia dei cambiamenti climatici, che almeno in parte hanno contribuito a rendere ancora più pesante e drammatica questa emergenza.

Il conto degli animali che sono stati arsi vivi, sfrattati e portati sull'orlo dell'estinzione è incalcolabile. Il WWF aveva stimato in quasi tre miliardi gli animali tra i soli mammiferi, uccelli, rettili e anfibi, che hanno perso la vita o sono stati messi in fuga dalle fiamme. E mentre ancora si contano i danni e si prova ricostruire, c'è chi tenta di tenere alta l'attenzione.

BirdLife Australia e The Guardian hanno ora però riaperto il sondaggio per decidere quale sarà l'uccello australiano dell'anno per il 2021, e tra i candidati ci sono numerose specie messe pesantemente a dura prova negli ultimi anni: due settimane di tempo, 50 candidati, un solo vincitore, che sarà annunciato il prossimo 8 ottobre.

Gli incendi, le ondate di calore, la siccità e l'espansione urbana sempre imperante stanno mettendo in ginocchio tantissime specie di uccelli australiani. Secondo il comitato scientifico per le specie minacciate, a causa degli incendi le popolazioni selvatiche hanno subito un calo numerico medio tra il 15 e il 30%. Tra questi c'è anche il cacatua gang gang (Callocephalon fimbriatum), già finito sotto le luci dei riflettori di recente, perché a causa dei cambiamenti climatici ha visto il suo becco crescere nel corso dei decenni, come risposta adattativa alle temperature sempre più alte. Gli incendi hanno mandato in fumo almeno il 36% di tutto il suo areale e nel 2020 è stato stimato che il numero totale di esemplari si è ridotto di circa il 21%, ma si prevede che continuerà a diminuire nei prossimi anni almeno fino al 29%.

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Un cacatua nero lucente, una delle tante specie che lottano per riprendersi dai devastanti incendi

Ma il numero delle specie da considerare seriamente a rischio è lungo e ancora in fase di completamento. Nei prossimi mesi gli esperti del comitato valuteranno se e come allargarlo anche con altre specie. Il cacatua nero lucente (Calyptorhynchus lathami) è già presente in questa lista, e come molte altre specie in corso di valutazione, prima degli incendi non era nemmeno considerato a rischio, anzi. Grazie a una serie di progetti di conservazione di successo portati avanti tra il 2005 e il 2016 la popolazione era addirittura entrata in una fase di crescita. Non tutto però è perduto e secondo dei recenti censimenti effettuati nelle aree colpite dai roghi, almeno una buona parte della popolazione è riuscita a sopravvivere, e questo è uno dei pochi dati davvero incoraggianti.

Tra le 50 specie in lizza per il premio non ci sono però solo pappagalli. Troviamo, per esempio, l'immancabile ed esuberante gazza australiana (Gymnorhina tibicen), che non gode certo di una buona reputazione. Questo elegante uccello bianco e nero finisce spesso al centro di polemiche perché coinvolta incidenti, a volte drammatici, a causa della sua energica capacità di difendere i propri piccoli a ogni costo. Ci sono poi anche i simpatici pinguini minori (Eudyptula minor), di recente spazzati via da Maria Island per colpa di un progetto, forse troppo azzardato, che puntava a reintrodurre sull'isola i minacciati diavoli della Tasmania. Così come il piccolo e iridescente scricciolo fatato superbo (Malurus cyaneus), i cui pulli sono in grado addirittura di imparare e riconoscere i richiami dei propri genitori mentre sono ancora nell'uova.

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Un maschio di scricciolo fatato superbo, anche lui in lizza per il premio di uccello australiano dell’anno

L'elenco è lungo e ricco di specie carismatiche, anche perché a causa di fattori ambientali, geologici e biogeografici l'Australia è uno dei paesi al mondo più ricchi di specie endemiche e uniche, che vivono solo lì e in nessun altro posto del mondo. Proprio per questo è fondamentale mantenere alta l'attenzione sul loro stato di conservazione, il rischio di estinzione è come mai prima d'ora dietro l'angolo per molti di questi uccelli. Il sondaggio è aperto è sarà difficilissimo scegliere una sola specie, ma tra qualche giorno sapremo quale sarà l'uccello dell'anno portavoce di tutta la bellissima e minacciata avifauna australiana.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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