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14 Agosto 2024
16:11

Dopo il caso della Scuolapercani di Tommaso Castellano i veterinari condannano l’addestramento coercitivo

A pochi giorni dal caso Scuolapercani dell'influencer Tommaso Castellano, le maggiori sigle dei veterinari italiani, FNOVI e ANMVI hanno condannato «qualsiasi metodo coercitivo e violento che provochi dolore, disagio e paura nel cane».

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La vicenda di Tommaso Castellano, proprietario del centro di addestramento Scuolapercani, ha riacceso il dibattito sulle pratiche cinofile. L'uomo infatti è stato denunciato per maltrattamento di animali proprio in ragione delle attività che verrebbero eseguite nella sua struttura alle porte di Milano.

Castellano, noto sui social proprio per video in cui applica la forza sui cani più indisciplinati o elogia il collare a strozzo, è stato raggiunto da una denuncia per maltrattamento animale. Ad accendere un riflettore sui metodi usati da Castellano, che attraverso i suoi profili social raggiunge migliaia di utenti, è stata la biologa e divulgatrice Dunia Rahwan. Anche alcune tra le maggiori associazioni di tutela animale in Italia, come la LNDC Animal Protection, hanno messo al lavoro il proprio ufficio legale a seguito di una serie di segnalazioni relative ai metodi impiegati da Castellano.

In questi giorni hanno fatto sentire la propria voce la Federazione Nazionale Ordini dei Veterinari Italiani (FNOVI) e l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI). Le più influenti sigle di categoria del Paese si sono espresse infatti sul tema dell'addestramento attraverso un comunicato congiunto in cui «condannano qualsiasi metodo di educazione/addestramento coercitivo e violento che provochi dolore, disagio e paura nel cane». Esprimendo «indignazione per la barbara sopravvivenza – circoscritta a devianze episodiche e residuali, ma egualmente intollerabili – di metodi non consentiti dalla legge».

FNOVI e ANMVI hanno sottolineato che «una corretta relazione uomo-cane può realizzarsi soltanto tutelando e sviluppando il benessere dell’animale. Per strutturare un buon percorso educativo è indispensabile conoscere e rispettare le fasi evolutive del cane, i suoi bisogni sociali e mettere in campo competenze tecnico-scientifiche in grado di realizzare una corretta integrazione del cane nella società».

Il concetto di "benessere animale" è entrato nel vocabolario comune a partire dagli anni Sessanta del Novecento grazie al team di esperti che redasse il Rapporto Brambell. Questo documento, che ancora oggi rappresenta un faro per la comunità scientifica, riporta le 5 libertà degli animali, cioè i requisiti minimi per un'esistenza dignitosa. Tra questi, figura anche la libertà dalla paura e dallo stress. Un diritto che nell'ambito dell'addestramento coercitivo non può essere rispettato perché riduce il cane all'obbedienza attraverso la minaccia.

I veterinari hanno poi sottolineato la centralità del medico veterinario esperto in comportamento in collaborazione con «educatori e istruttori cinofili qualificati», sia per tutelare il cane, che per prevenire l’insorgere di problemi comportamentali, oltre che per tutelare la sicurezza delle persone. Infine, FNOVI e ANMVI ricordano «il vigente divieto di ogni forma di addestramento che esalti o provochi forme di aggressività canina».

Alle critiche ricevute i questi giorni, Castellano ha risposto con una serie di video in cui lamenta la «persecuzione» nei suoi confronti, e soprattutto in cui ammette di non avere un titolo in ambito cinofilo. L'uomo si è difeso spiegando che «in Italia non serve alcun titolo per lavorare con i cani, basta l'apertura di una società che offre questo tipo di servizio». Ammette però di aver provato ad acquisire una certificazione con l'Enci, che però è stata «sospesa», ancora una volta a causa di «segnalazioni».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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