Lo scorso 3 ottobre a San Zeno di Montagna, in provincia di Verona, una donna di 54 anni è deceduta in seguito a due punture d'insetto. Mentre era in casa, Serena Vicari, ha infatti avvertito un forte dolore alla coscia: un insetto l'aveva punta. Scesa al piano inferiore per mostrare al marito i gonfiori causati dalle punture, è poi andata in bagno per disinfettare le ferite.
Non vedendola uscire, il marito ha bussato alla porta, entrando poco dopo e trovandola distesa sul pavimento. Nonostante il tempestivo arrivo dei soccorsi ogni tentativo di rianimazione è purtroppo risultato vano. La causa del decesso è stata un arresto cardiaco, probabilmente causato da uno shock anafilattico in seguito alle punture.
Le punture sono state attribuite a un calabrone, una delle specie di vespe autoctone più grosse e potenzialmente pericolose presenti in Italia. Il calabrone europeo (Vespa crabro) è infatti il più grande vespide autoctono d'Europa, con una lunghezza che raggiunge mediamente i 3,5 cm. Si riconosce per il corpo robusto e di colore marrone-rossastro con bande gialle sull'addome.
Vive in colonie numerose, costruendo nidi in cavità naturali come tronchi d'albero o pareti. Non è particolarmente aggressivo, ma se si sente minacciato può attaccare. A differenza delle api, che pungono una sola volta e poi solitamente muoiono, i calabroni (come le altre vespe) possono pungere più volte e rilasciano un veleno potente che può provocare gravi reazioni allergiche, come appunto uno shock anafilattico.
Tuttavia, ci sono anche altre specie di rilevanza medica a cui bisogna prestare attenzione. Simile al calabrone europeo, c'è per esempio la vespa orientale (Vespa orientalis), che si distingue per il colore rosso scuro con una sola grossa fascia gialla sull’addome. Più comune in ambienti caldi, asciutti e urbani, questa specie si trova più frequentemente nelle regioni meridionali, ma la sua presenza sta crescendo anche al nord negli ultimi anni.
Negli ultimi anni, soprattutto in alcune regioni settentrionali, è comparso anche il calabrone asiatico (Vespa velutina), una specie invasiva che si sta diffondendo in tutta Europa. Leggermente piccola del calabrone europeo, Vespa velutina si distingue per la colorazione nera con un anello giallo sull'addome e la parte finale delle zampe gialla.
Come le altre due specie già citate preda soprattutto le api domestiche, ed è temuta e tenuta sotto stretta sorveglianza proprio per i danni che può causare agli alveari. Anche questa specie, come la vespa orientale, si adatta bene nei contesti urbani. In caso di puntura di questi insetti, ma anche di api o vespe più piccole, è sempre buona norma non sottovalutare mai la situazione e rivolgersi immediatamente al proprio medico.
Tuttavia, è altrettanto importante mantenere la calma e osservare attentamente i sintomi. Se la reazione è lieve e si manifesta solo con dolore, rossore e gonfiore, applicare subito del ghiaccio sulla zona colpita. È sempre opportuno consultare comunque il proprio medico curante per ulteriori indicazioni. In caso di comparsa di rossore e orticaria su tutto il corpo, è necessario recarsi al Pronto Soccorso per un controllo più approfondito e per ricevere un'adeguata terapia.
Nei casi più gravi, poi, quando compaiono sintomi come giramenti di testa, svenimenti, abbassamento della pressione, crampi, nausea, difficoltà a respirare, sensazione di gonfiore alla gola o altri forti sintomi allergici, è indispensabile recarsi immediatamente al Pronto Soccorso. Questi segnali potrebbero indicare uno shock anafilattico, una condizione potenzialmente fatale che richiede un intervento medico urgente.
Secondo l'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, le punture di imenotteri (calabroni, vespe e api) scatenano reazioni allergiche in circa 2 persone su 100. Il fenomeno è più frequente negli adulti che nei bambini. Tuttavia, proprio in seguito alle punture di questi insetti, ogni anno in Italia muoiono dalle 5 alle 20 persone. Proprio per questo, bisogna imparare a conoscere questi insetti sempre più comuni anche in città.