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18 Settembre 2024
13:13

Donna morta dopo il morso di uno squalo alle Canarie: le ipotesi sul perché dell’attacco

Una donna tedesca di 30 anni è morta a seguito dell'attacco di uno squalo. La donna ha perso una gamba in seguito al morso ed è poi morta di infarto a seguito delle ferite riportate. La dinamica esatta non è ancora chiara, ma dalle prime informazioni è possibile indagare il perché di quanto accaduto.

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Una donna tedesca di 30 anni è morta a seguito dell'attacco di uno squalo mentre si trovava nell'Oceao Atlantico, tra la città di Dakhla nel Sahara Occidentale e le Isole Canarie. L'incidente è avvenuto martedì 17 settembre poco prima delle ore 16.

La turista era a bordo del catamarano "Dalliance Chichester" registrato in Gran Bretagna, quando è scesa per fare il bagno. In acqua è stata attaccata dallo squalo che le ha portato via una gamba. L'equipaggio dell'imbarcazione ha chiesto aiuto intorno alle 15:55, contattando il Servizio di soccorso marittimo spagnolo, che data la vicinanza geografica condivide le responsabilità di soccorso in mare con la Marina marocchina.

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Quando sono arrivati i soccorsi era ormai troppo tardi: la donna è morta per un arresto cardiaco durante il tragitto sull'elicottero dall'Aeronautica Militare spagnola verso l'Ospedale Doctor Negrín di Las Palmas de Gran Canaria.

L'episodio si è verificato a circa 514 chilometri dalla costa delle Isole Canarie e a 180 chilometri a ovest della città di Dakhla, nel Sahara Occidentale. Un'area in cui questo tipo di incontri son0 estremamente rari, secondo i dati forniti dall'International Shark Attack File, l'ente di ricerca del Museo della Florida che si occupa di monitorare e mappare gli attacchi di squalo nel mondo. Sono sette gli attacchi non provocati registrati sino ad oggi nell'area delle Isole Canarie, nessuno dei quali ha avuto esito fatale.

La quasi totalità degli attacchi, infatti, è rappresentata da singoli morsi "esplorativi", che si verificano appunto quando l'animale identifica erroneamente un essere umano come una potenziale preda. Dopo un singolo morso questo generalmente si allontana, riconoscendo, in un certo senso, di aver commesso un errore di identificazione. La stessa dinamica, guardando alle prime ricostruzioni, si sarebbe verificata anche con la donna delle Canarie. Pur essendo stato distruttivo, in questo caso lo squalo a seguito del morso non ha proseguito con la serie di azioni che distinguono un vero attacco, come invece è successo nell'estate del 2023 in Egitto.

Secondo i dati dell'ultimo report dell'International Shark Attack File, lo scorso anno sono stati in totale 69 i morsi e gli attacchi di squali non provocati dall'uomo confermati in tutto il mondo, di cui 10 sono poi risultati fatali. Numeri in leggera crescita rispetto all'anno precedente (63 attacchi e 5 vittime) e alla media degli ultimi cinque anni, ma comunque in linea rispetto alle tendenze sul lungo periodo.

Per attacchi "non provocati" gli esperti intendono tutti quelli incidenti che avvengono senza alcun tipo di istigazione umana diretta o indiretta. Una provocazione, seppur non voluta, è ad esempio avvicinarsi intenzionalmente agli animali durante lo snorkeling oppure nuotare in un'area in cui si utilizza abitualmente del cibo per attirare i pesci. Nessuna segnalazione tuttavia sembra indicare un precedente avvistamento di squali nei giorni precedenti.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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