Una donna messicana di 26 anni è morta dopo essere stata morsa a una gamba da uno squalo mentre nuotava con la figlia di appena cinque anni al largo della località balneare di Melaque, in Messico. L'incidente è avvenuto sabato scorso, mentre la donna e sua figlia nuotavano a circa 25 metri dalla riva. La 26enne, identificata come María José Pérez, stava cercando di far salire a bordo di una piattaforma galleggiante per giochi sua figlia, quando lo squalo l'ha morsa.
La figlia è rimasta fortunatamente illesa, mentre la donna è stata trasportata in ospedale in condizioni critiche dopo l'intervento tempestivo dei soccorritori che l'hanno riportata in spiaggia. I medici hanno fatto di tutto per salvarla, ma purtroppo le ferite riportate erano troppo gravi e la donna è morta per emorragia. L'incidente ha suscitato grande shock e sgomento nella comunità locale, non abituata alla presenza di questi predatori così vicini alla spiaggia.
Melaque è infatti una località balneare molto popolare, frequentata sia da turisti da tutto il mondo che dai residenti. Gli attacchi di squali sono eventi relativamente rari in tutto Messico, ma questo incidente ha comprensibilmente riacceso i riflettori sui potenziali pericoli rappresentati da questi animali. Le autorità hanno nel frattempo chiuso le spiagge di Melaque e Barra de Navidad alla balneazione, come precauzione per evitare ulteriori incidenti.
Hanno inoltre raccomandato ai bagnanti di fare attenzione e di evitare di nuotare in acque profonde o lontane dalla riva. Non è noto al momento quale specie di squalo sia coinvolto in questo incidente e in Messico l'ultimo evento del genere risaliva al 2019, quando un subacqueo statunitense è sopravvissuto a un morso di squalo all'avambraccio mentre nuotava nella baia di Magdalena, al largo della costa della Bassa California del Sud.
Secondo gli esperti, morsi e attacchi di squalo ai bagnanti sono in realtà quasi sempre conseguenza di uno scambio d'identità. Gli squali non considerano infatti gli esseri umani come loro prede e li mordono soprattutto perché li scambiano per foche, otarie e altri pinnipedi. Questi incidenti, inoltre, nonostante l'enorme risonanza mediatica che ottengono restano eventi estremamente rari in tutto il mondo.
In generale, infatti, i morsi e gli attacchi di squali non deliberatamente provocati, sono eventi del tutto eccezionali e in diminuzione. In tutto il 2022, sono stati in totale 57 i morsi e gli attacchi registrati in tutto il mondo, secondo i dati dell'International Shark Attack File dell'Università della Florida, il più grande e completo database globale. Un numero significativamente inferiore rispetto alla media di 74 attacchi l'anno registrata negli ultimi 10 anni.