È ancora ricoverata in gravi condizioni all’ospedale di Livorno la donna di 86 anni che due giorni fa è stata ripetutamente morsa in strada da cinque Pitbull fuggiti da un’abitazione. E sulla dinamica dell’accaduto ci sono ancora in corso accertamenti, finalizzati prima di tutto a capire come i cinque cani siano riusciti a uscire e che cosa abbia portato all’aggressione.
Stando a quanto ricostruito sinora, tutto è successo in corso Amedeo. I cani sono usciti dal cancello di un’abitazione che dà sulla strada quando la porta di ingresso è stata spalancata da una folata di vento e proprio in quel momento stava passando l’anziana, di rientro dalla spesa. I cani hanno iniziato ad azzuffarsi tra loro finendo per travolgere e aggredire la donna.
Il quartiere si è subito attivato tra chi, guidato dall’istinto, ha iniziato a colpire i cani e chi, invece, ne ha allontanato un paio usando una felpa per “incappucciarli” e calmarli. La donna, richiusa un un’auto per prestarle i primi soccorsi, ha riportato gravi ferite: frattura del femore e tagli su tutto il corpo. Saranno necessari diversi punti di sutura ma, soprattutto, i medici le dovranno ricostruire parte della cute sulle gambe.
«Stavo lavorando all’interno del mio negozio e ho sentito urlare in strada – racconta a Kodami Denny Ietro, tatuatore della zona subito intervenuto per allontanare i cani – ho visto la signora a terra e i cani che si stavano attaccando tra loro. Dopo un iniziale spavento ho pensato a cosa fare per allontanare i Pitbull che stavano diventando sempre più aggressivi e si scagliavano contro chiunque si avvicinasse. Così ho preso la mia felpa, l’ho attorcigliata e ho aspettato il momento giusto per legarla attorno al muso di uno dei cani per portarlo via. Poi è intervenuto un altro ragazzo della zona che li ha allontanati con un ombrello».
«L’anziana donna ha riportato gravi ferite, un’altra persona l’ha chiusa in un’auto in attesa dell’ambulanza – aggiunge Denny Ietro – Ho parlato anche con la signora con cui vivono i cani che si è mostrata subito molto mortificata per quello che è successo. È una famiglia che non ha mai dato problemi in zona».
L’episodio è balzato agli onori delle cronache nazionali riportando l’attenzione sulle delicate dinamiche di convivenza con cani che, in alcune circostanze di particolare stress, possono portare a episodi potenzialmente drammatici. Sul tema interviene l’istruttore cinofilo e membro del comitato scientifico di Kodami, Luca Spennacchio: «In questo caso, a differenza di altri episodi simili delle scorse settimane, ci sono parecchi elementi predittivi di un incidente, a cominciare dal numero di cani conviventi in spazi ristretti. I cani, alla luce delle notizie giunte sino ad ora forse non stavano già bene insieme, visto che si stavano aggredendo tra di loro, la signora sfortunata si è trovata in mezzo a una lite. Quando i cani sono molto eccitati, arrabbiati, ma anche spaventati, e sono coinvolti una aggressione, può facilmente accadere che possano ridirigere il loro comportamento aggressivo verso referenti occasionali. Credo sia ormai inutile dire che la prevenzione è la via per evitare questi incidenti che si fanno via via più frequenti».
«Ormai è palese la complessità nel gestire certe tipologie di cani che hanno spiccate caratteristiche competitive in un contesto sociale complesso come la città – aggiunge Spennacchio – i Pitbull e i loro affini non consentono errori nella gestione, il che implica che chi decide di vivere con loro, anche nelle migliori condizioni, deve avere un grande senso di responsabilità, esperienza e capacità empatiche. La superficialità, l’incoerenza e l’impreparazione sono anticipatori di probabili incidenti soprattutto con questi cani. Il numero di Pitbull nei canili, sempre crescente, pare non interessare a nessuno fuorché a chi in canile ci lavora o fa volontariato e questi cani soffrono particolarmente la reclusione e l’allontanamento dai referenti umani. Il mercato di questi cani è fiorente e non accenna a diminuire».
I fatti di Livorno, inoltre, hanno visto una duplice e differente reazione da parte dei presenti. La domanda, quindi, è d’obbligo: come è consigliabile comportarsi nel caso in cui ci si trovasse davanti a una situazione del genere? «Lì per lì si fa quel che si può con quello che si ha, sapendo di correre rischi nel mettersi in mezzo – risponde Spennacchio – la situazione di solito è molto concitata e questi cani sono proprio fatti per essere difficili da fermare, quello che ha consentito di avere "successo" è il fatto che fossero più persone a intervenire, agendo contemporaneamente su più cani. Una persona da sola non sarebbe riuscita a fermarne cinque. Sicuramente, agendo coordinati, tentare di separarli magari chiudendoli da qualche parte è la cosa migliore. Percuotere i cani è una reazione comprensibilissima ma è praticamente inutile: la concitazione inibisce i recettori del dolore. Il contenimento è la cosa migliore».
Proprio al Pitbull e alle caratteristiche di questa razza non facile Spennacchio ha dedicato un video sulle pagine di Kodami.