«In una società moderna e civile come dovrebbe essere la nostra, consentire una tradizione insanguinata come la caccia è sinonimo di involuzione. È tempo di scrivere la parola fine su questa attività crudele, sporca del sangue innocente di milioni di animali».
La battaglia degli Animalisti Italiani contro la stagione venatoria continua, appoggiata come sempre dalla cantante Donatella Rettore dal palco di Lanciano, in provincia di Chieti, in Abruzzo, davanti a migliaia di persone. «Vi prego, non sparate agli animali. E grazie Walter (Caporale, il presidente di Animalisti Italiani) per quello che fai da tanti anni!».
A settembre, infatti, si riapre la stagione venatoria, consentita nel nostro Paese, dalla terza domenica di settembre al 31 gennaio. A seconda poi delle Regioni e dei periodi, si può cacciare dai 3 ai 5 giorni la settimana e si possono autorizzare anche le preaperture.
«La Legge 157 del 1992 sulla tutela degli animali selvatici», scrivono gli Animalisti Italiani in un comunicato diffuso dall’Associazione Animalisti Italiani, «sancisce che nessuno può disporne se non lo Stato. A questa norma, però, fanno eccezione i cacciatori, ai quali viene data una concessione statale che è poi la licenza di caccia. In Italia i cacciatori sono circa 500mila ed è proprio la legge che permette loro di uccidere animali a scopo esclusivamente ludico. È arrivato il momento di dire basta e di fermare definitivamente questa attività crudele, sporca del sangue innocente di milioni di animali».
Animalista da sempre e anche istruttrice cinofila, per comprendere un cane adottato particolarmente difficile, Donatella Rettore, anima rock della musica italiana, è l’umana di Lupo, Collins e Tigre, tre Border Collie di cui è innamorata follemente. In diverse interviste ha raccontato quanto gli animali la facciano stare bene e quanto le diano benessere.
E quanto abbia lasciato un vuoto profondo nel suo cuore la perdita del cane Orso che era con lei da 13 anni, alla fine del 2020. Sui suoi profili social aveva postato una messaggio molto commovente che mostrava l’amore e il dolore che questo evento le aveva provocato: «Ha lasciato questo mondo. Mi manca come il sangue nelle vene», aveva scritto, pubblicando anche un video in cui Orso giocava e si divertiva: «Orso non soffre più, ma vola sopra le nostre viltà».
In una vecchia intervista di qualche anno fa, la Rettore aveva definito gli istanti trascorsi con il marito Claudio Rego e i suoi cani i più belli della sua vita. Vita che mai potrebbe immaginare senza un cane intorno. «Non posso stare senza un cane accanto. Questi dolci animali, con la loro intelligenza e il loro affetto, mi hanno cambiato la vita», raccontava.
«Non sono mai stata senza un cane, fino ad ora ne ho avuti sette. Il primo in assoluto si chiamava Sam ed era un incrocio tra un pastore tedesco e un Lassie, ma è scappata via che era ancora una cucciola. Poi è arrivata Ursula che sembrava un orsacchiotto», ricordava ancora. E poi sono arrivati Orso, Lupo, Collins e l’ultimo Tigre.
Nel corso degli anni, Rettore si è presa cura di tanti cani che porta tutti nel cuore. E mai si è tirata e si tira indietro quando le viene chiesto di fare da testimonial per le campagne a favore degli animali.
Lo ha fatto per quelle contro la caccia, contro l’abbandono e ancora per riformare il Codice Civile nella parte che vede ancora gli animali, come «res» e per chiedere di riconoscere gli animali come esseri senzienti.