Dopo un inizio di autunno fin troppo mite, le temperature si stanno ormai abbassando e a farne le spese, come spesso accade, sono gli esseri viventi che si trovano ai margini della società. Per questo la LNDC Animal Protection ha lanciato la campagna invernale #donaunacoperta per supportare gli animali dei rifugi di tutta Italia.
«Anche se gestiti da volontari amorevoli, tutti i rifugi sono comunque delle prigioni a cui sono condannati degli esseri innocenti – ha detto Piera Rosati, presidente della LNDC – Per quanto gli attivisti si impegnino a fare del loro meglio per garantire il massimo ai loro ospiti, di certo quel tipo di vita non può essere paragonata a quella che gli animali potrebbero fare in una casa dove riceverebbero l’amore e il calore di una famiglia tutta per loro».
Ogni anno l'arrivo della stagione fredda impone ai rifugi, pubblici e privati, di organizzarsi per tutelare la salute degli ospiti animali e proteggerli dal gelo. Quest'anno, però, la situazione potrebbe essere ancora più complessa alla luce della crisi energetica originata dalla difficile situazione internazionale dopo l'invasione russa in Ucraina. Il Piano di contenimento varato dal Governo italiano impone infatti di tenere i riscaldamenti entro una certa soglia, e se il razionamento dovesse diventare ufficiale
Per questo il gesto di portare una vecchia coperta o una trapunta mai come in questo frangente storico può rivelarsi salvifico per tanti animali senza famiglia. Ma come aiutare i cani nei rifugi? La Presidente della LNDC invita tutti a donare attraverso le sedi dell'associazione presenti in 17 regioni: «Faccio appello a tutte le persone sensibili affinché portino le loro vecchie coperte al rifugio della loro città o a quello più vicino. Lo stesso appello lo rivolgo alle tante strutture ricettive (alberghi, bed & breakfast, case vacanze) che decidono di sostituire coperte e trapunte delle loro stanze. In questo modo si può dare un aiuto concreto alle tante creature che vivono in un freddo box in attesa della giusta adozione».
Un piccolo gesto per i cani che si trovano a vivere la propria vita all'interno di un freddo box dove spesso sono destinati a invecchiare. Infatti, gli individui anziani oltre ad essere tra le categorie più presenti nei rifugi sono anche quelli che soffrono di più le temperature rigide insieme ai cani di taglia piccola, specie se a pelo raso, come ad esempio i Chihuahua e razze similari.
Come ha spiegato l'educatore cinofilo e membro del comitato scientifico di Kodami, Luca Spennacchio, in un video che ripercorre la storia del Chihuahua, dall’antichità a oggi, questi cani non tremano perché "nervosi", come il pregiudizio vorrebbe far credere, ma perché a causa delle dimensioni ridotte risentono moltissimo del freddo.
Per donare a questi animali un aiuto contro il freddo, l'associazione ha invitato a consultare il proprio sito web per scoprire qual è la sede più vicina.
«La priorità – conclude Rosati – rimane sempre quella di dare una nuova casa e una nuova vita a ognuno degli animali nei rifugi. La speranza è che una visita fatta con l’obiettivo di portare una vecchia coperta possa far scoccare la scintilla di un nuovo legame con uno dei tanti ospiti che sono in attesa, trasformando un piccolo gesto di solidarietà in un enorme gesto d’amore con l’adozione di un animale sfortunato che sicuramente cambierà la nostra esistenza, regalandoci un sorriso inatteso, un conforto e un sostegno».