«È la prima volta che un domatore di un circo viene condannato». Così ha esultato ai microfoni di France Bleu Picardie Muriel Arnal presidente di One Voice, associazione francese che si batte per il rispetto di tutti gli esseri viventi e per porre fine alla crudeltà in tutte le sue forme.
Il tribunale correzionale di Beauvais, capoluogo del dipartimento dell'Oise della regione dell'Alta Francia, ha infatti dichiarato colpevole Mario Masson per maltrattamento di animali. I suoi dieci felini sono stati confiscati e il circense è stato condannato a 5mila euro di multa. Ma non solo.
«Siamo molto contenti di questa decisione» ha aggiunto Arnal. «Abbiamo lavorato anni per arrivarci e per mostrare la miseria in cui vivono questi animali che ora saranno finalmente liberi del tutto, visto che la giustizia li ha confiscati definitivamente. Siamo felici di vedere che per una volta sia stata fatta giustizia. Solitamente, infatti, le nostre istanze e denunce nei confronti dei circhi non arrivano mai a sentenza. Questa volta il pubblico ministero, la gendarmeria, l’Agenzia francese per la biodiversità hanno fatto un lavoro magnifico, nonostante le pressioni avute».
La condanna di Masson prevede anche, oltre alla multa, di non poter più allevare animali né organizzare spettacoli con loro per due anni. Inoltre, il domatore dovrà versare 120mila euro a Tonga Terre d’Accueil per coprire le spese di mantenimento delle tigri di cui l’organizzazione si occupa già da due anni in un rifugio speciale nel dipartimento della Loira.
Infatti, la vicenda risale al dicembre 2020. Allora l’associazione One Voice aveva documentato e denunciato per diversi mesi le condizioni in cui si ritrovavano a vivere, o meglio a sopravvivere, i 10 grandi predatori di Masson.
Tenuti su un camion giorno e notte in uno spazio di due metri quadrati, gli animali venivano fatti accoppiare tra di loro per ottenere una selezione di colori del manto più d’appeal per il pubblico, ereditando in tal modo malformazioni e problemi di salute vista la consanguineità.
E giusto per non farsi mancare nulla, i cuccioli appena nati venivano strappati dalla loro mamme e venduti. Da lì era scattato il sequestro definitivo e la ONG si era costituita parte civile nel processo.
Alla fine dell'iter giudiziario, cominciato alla fine di settembre, il domatore è stato riconosciuto colpevole di tutte le accuse, comprese anche infrazioni al codice del lavoro, frode ed evasione. Accuse che, insieme a quella di maltrattamento animale, hanno portato alla confisca non solo delle dieci tigri, ma anche di 61mila euro dai conti bancari di Masson.