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2 Ottobre 2023
13:29

Diventare cani da salvataggio: i nuovi allievi sulla spiaggia di Pane e Pomodoro a Bari

A Bari è partito il corso per cani da salvataggio in mare: ecco quali sono i presupposti e il percorso da fare.

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Billo è un cane Labrador chocolate di 9 anni. Nella sua bacheca vanta ben due salvataggi da annegamento. La sua è stata la sua ultima estate da operativo, ma insieme a Fabrizio ha costituito una delle unità della Scuola Cani Salvataggio Nautico, l’associazione nata nel 2011 a Bari sulla spiaggia cittadina di Pane e Pomodoro e diventata l’unica realtà di questo tipo in Puglia iscritta alla Protezione civile e che fa servizio di salvataggio in acqua. Anche per questo, conclusa la stagione estiva è tempo di lavorare al reclutamento di nuove unità per questa estate. Ecco dunque che sono partiti i corsi in mare per diventare Unità Cinofile da Salvataggio, con l’acquisizione di un brevetto operativo riconosciuto su tutto il territorio nazionale.

Si tratta ovviamente di un lavoro di squadra, in quanto l’addestramento riguarda tanto il cane quanto quello che sarà il suo conduttore. Possono partecipare tutti i cani che abbiano una predisposizione caratteriale a questo tipo di lavoro, come spiegato a Kodami dal Donato Castellano, Presidente della Scuola: «Possono diventare cani da salvataggio nautico esemplari di qualsiasi tipo di razza – ci spiega – l’importante è che l’animale sia tranquillo e che non abbia reazioni spropositate. La maggior parte dei cani che lavora per il salvataggio in mare è di razza Golden Retriever, Labrador o Terranova. Noi, però, abbiamo al nostro interno anche un cane meticcio, preso dal canile, che ha una grossissima predisposizione all’acquaticità ed ha un ottimo rapporto col suo conduttore. Da anni collabora con noi facendo attività in mare».

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Presidente Scuola Cani Salvataggio Nautico

Diversamente da quello che si potrebbe pensare, non tutti i cani amano l’acqua. Ecco che, dunque, un altro presupposto fondamentale è che il cane sia naturalmente predisposto ad andare in mare: «I cani non devono essere forzati a entrare in acqua – continua Donato Castellano – ogni animale ha una sua predisposizione, un qualcosa che gli piace. Ci sono i cani che fanno agility, ci sono cani che fanno ricerca. Si chiama motivazione di razza. I cani con cui lavoriamo noi amano tantissimo l’acqua e quindi cerchiamo, in maniera molto graduale, senza alcun tipo di sforzo e senza alcun tipo di costrizione, di portare i cani in mare. Certo, all’inizio sarebbe meglio far entrare i cani in acqua quando il mare è calmo, in maniera tale da non far approcciare subito l’animale con le onde. Questo anche perché un’onda presa male potrebbe traumatizzare il cane e allontanarlo dall’acqua».

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Gioia, uno degli animali della Scuola Cani Salvataggio Nautico

Il programma del corso prevede prima tutto un percorso di educazione di base, continua a spiegarci il presidente dell’associazione: «Perché un cane da salvataggio deve necessariamente essere un cane educato – aggiunge – sulla spiaggia l’animale riceve tantissime sollecitazioni. Arriva un pallone, qualcuno mangia un panino, ci sono le grida dei bambini. Un cane deve quindi essere educato, deve aspettare e stare molto attento a nostri richiami. Dopo che si fa il percorso di educazione di base si inizia con un percorso in acqua, portando gli esercizi che sono stati fatti a terra in mare. Non esiste un tempo minimo per l’addestramento, molto dipende dal grado di apprendimento del cane. Se l’animale impara facilmente nell’arco di un anno e mezzo può essere portato al conseguimento del brevetto. Questo prevede che anche il suo umano debba essere in possesso di un brevetto di assistente bagnante. La nostra associazione si occupa di eseguire anche dei corsi in piscina per questa ragione».

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Come detto, la presenza dei cani da salvataggio è stata fondamentale già diverse volte. Solo a Bari, nel periodo in cui l’associazione ha prestato servizio sulla spiaggia di Pane e Pomodoro l’intervento di queste unità ha consentito di portare a terra sane e salve ben 11 persone: tra queste anche due turisti stranieri arrivati in città per un breve soggiorno e trovatisi in difficoltà durante il bagno a mare. Nonostante ciò da alcuni anni l'associazione non opera più su questa spiaggia. Va detto che questo servizio è integrativo rispetto a quelli che vengono offerti dai gestori degli stabilimenti balneari o dalle amministrazioni comunali. Tuttavia la loro presenza si fa comunque apprezzare, aiutando tra le altre cose a far instaurare un rapporto di conoscenza cinofila per le persone.

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Nella prima giornata conoscitiva sono stati in 12 ad avvicinarsi all’associazione. Alcuni hanno mostrato subito una predisposizione al lavoro in acqua. Tra loro anche alcuni meticci, a conferma del fatto che la razza non è una condizione necessaria per intraprendere un percorso di questo tipo: «Ci vuole ovviamente un po’ di buona volontà – conclude Castellano – ma questo sacrificio è abbondantemente ripagato dalle attenzioni che i cani possono darci. La soddisfazione che dà vedere un cane che, appena indossiamo la maglietta rossa o la canotta, impazzisce in casa perché vuole venire a fare attività in mare è la cosa più bella. Invitiamo tutti quanti a chiamarci o a contattarci per intraprendere questo percorso». I contatti sono il numero 3293173050 e il gruppo Facebook S.C.S.N. Gruppo Salvataggio Nautico.

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Roberto Maggi
Giornalista
Sono nato a Bari nel 1985. Sono un giornalista, fotografo e videomaker. Amo raccontare storie di animali sia con le parole che con le immagini. Sono laureato in giurisprudenza e da anni seguo la cronaca locale in Puglia. Amo tutti gli animali, ma in particolar modo i gatti. Faccio spesso amicizia con loro quando viaggio con la mia moto.
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