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12 Dicembre 2022
16:07

Dinosauri erbivori: nomi, come erano fatti e come vivevano

Non solo il brachiosauro, il grande dinosauro erbivoro dal collo e dalla coda lunga: questi meravigliosi animali presentavano una miriade di forme, colori, dimensioni e, soprattutto, ruoli ecologici diversi.

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Lenti e mastodontici animali vissuti milioni di anni fa. Questa l'immagine che nelle nostre menti si fa strada ogni volta che pensiamo a dinosauri erbivori. Probabilmente abbiamo in testa un brachiosauro, grande dinosauro erbivoro dal collo e dalla coda lunga che si è stagliato alto per la prima volta sul grande schermo nel 1993, quando Steven Spielberg lo ha reso celebre nel capolavoro intramontabile Jurassic Park.

Quelli che vediamo nel colossal cinematrografico, però, sono solo alcuni dei molti meravigliosi animali dell'epoca che presentavano una miriade di forme, colori, dimensioni e, soprattutto, ruoli ecologici diversi. Innanzitutto seguendo il grande albero della vita, che gli scienziati definiscono albero filogenetico, i dinosauri erbivori sono solitamente racchiusi all'interno di diversi gruppi tassonomici: anchilosauri, ovvero grossi quadrupedi corazzati, stegosauri anch'essi quadrupedi muniti di piastroni lungo la schiena, ceratopsi, quadrupedi che presentavano solitamente creste e corna come il celebre triceratopo, ornitopodi, che potevano essere quadrupedi o bipedi, e i sauropodomorfi, quadrupedi erbivori con colli e code lunghe di cui fa parte proprio il nostro brachiosauro.

Prima di gettarci all'interno dell'intricato mondo dei dinosauri erbivori, però, facciamo un passo indietro. Quando parliamo di dinosauri facciamo riferimento a due gruppi in particolare: ornithischia e saurischia. Le differenze fra questi due gruppi comprendevano principalmente la composizione delle ossa del bacino che per gli ornitischia è più simile a quella degli uccelli, da qui il nome che dal greco "ornis" significa appunto uccello, mentre le ossa del bacino del secondo gruppo erano più simili a quelle di una odierna lucertola e da qui il nome "saurischia", che letteralmente significa "bacino di lucertola". Mentre negli ornitischia sono presenti solo animali erbivori, nei saurischia ci sono due grandi raggruppamenti: i sauropodomorpha, i sopracitati erbivori dal collo lungo, e i theropoda, di cui fanno parte dinosauri carnivori bipedi, come il tirannosauro, e i moderni uccelli.

Proprio perché i dinosauri erbivori sono divisi in diversi raggruppamenti, dunque, definire un vero e proprio periodo in si sono diffusi è piuttosto difficile. Possiamo dire che i primi dinosauri erbivori a comparire sulla Terra sono i primi rappresentanti dei saurischia del periodo Carnico, circa 228,7 milioni di anni fa. Gli ultimi dinosauri erbivori, invece, perirono con l‘estinzione degli ultimi sauropodomorpha alla fine del Cretacico, circa 65 milioni di anni fa.

Com'erano fatti i dinosauri erbivori

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Ricostruzioni ipotizzate dei più grandi dinosauri mai esistiti. Via Wikimedia Commons

Per quanto riguarda gli ornitischia, oltre al succitato "bacino da uccello", si distinguevano per alcune particolarità nelle vertebre e la presenza di un osso predentale, posseduto solo da questi animali. Esso si trova nella parte anteriore della mandibola, estende l'osso dentale e insieme alla premascella forma una struttura simile a un becco. Proprio questo adattamento è una delle principali caratteristiche di chi presenta una dieta erbivora: il becco era essenziale per recidere le foglie delle piante.

Osservando uno ad uno i diversi gruppi di dinosauri erbivori, però, notiamo che nel corso di milioni di anni le pressioni evolutive hanno giocato un ruolo fondamentale sugli adattamenti, le forme e le dimensioni che oggi possiamo constatare. Partendo dai ceratopsidi, il loro nome descrive perfettamente una delle caratteristiche che accomuna tutta la famiglia. Il nome infatti deriva dal greco "cheras", ovvero corno, e "ops", volto. Per cui letteralmente questi animali erano chiamati "faccia cornuta". Ad arricchire questo muso che poteva avere uno, due o tre corna, c'era un vistoso collare osseo, spesso parzialmente protruso sopra il collo.

A seguire troviamo gli anchilosauri, animali che possedevano corazze dotate di placche ossee estremamente resistenti. Queste placche sono strutture di forma ovale o rettangolare organizzate in file trasversali spesso dotate di carene sulla superficie. Solitamente le prime due file di placche tendevano a formare una sorta di mezzo anello attorno al collo per proteggere una delle parti più delicate dell'animale e il cranio e le palpebre erano anch'esse dotate di piccole strutture ossee. A volte questi animali erano dotati di una pesante "mazza ossea" sulla fine della coda, una vera e propria arma di difesa e offesa utilizzata per gli scontri territoriali e per difendersi dai carnivori.

Parlando di potenti difese sulla coda, poi, bisogna per forza nominare il gruppo degli stegosauria. Tutti gli appartenenti a questa classificazione presentavano dele tipiche placche ossee, chiamate osteoderma che, originandosi dal capo, correvano lungo il dorso arrivando fino alla coda. Qui occasionalmente potevano diventare estremamente appuntiti.

Piuttosto differenti erano gli ornitopodi, i cui primi rappresentanti erano piuttosto piccoli e presentavano un'andatura bipede. Erano diffusi nel Mesozoico e crebbero di dimensioni e numero fino a diventare uno dei gruppi erbivori di maggior successo del Cretaceo. Il loro principale vantaggio evolutivo fu il progressivo sviluppo di un apparato masticatorio più sofisticato mai sviluppato da un dinosauro non-aviano che può essere paragonato a quello di un odierno mammifero ruminante. Proprio in questo gruppo troviamo i famosi hadrosauri o dinosauri "a becco d'anatra", tra cui l'Iguanodon. 

A distinguersi di più fra tutti i dinosauri erbivori, però, erano sicuramente i sauropodomorfi. Oltre ad avere una differente composizione del bacino, che come abbiamo detto precedentemente era tipico dei saurischi di cui fanno parte, fanno parte di questo gruppo i tipici giganti con il collo lungo e il corpo voluminoso, come il famoso Brontosaurus e Diplodocus. Nei sauropodomorfi sono compresi anche i più grandi animali di terraferma mai esistiti, come l'Argentinosaurus, anche se non tutti sanno che esistevano anche dinosauri di piccola taglia come il Thecodontosaurus. In ogni caso proprio l'Argentinosaurus probabilmente è uno degli esemplari più incredibili e caratteristici del gruppo. Potevano raggiungere i 35 metri di lunghezza per un peso di oltre 75 tonnellate e, non a caso, faceva parte del clade dei Titanosauria, il gruppo dominante dei sauropodi durante il Cretaceo superiore.

Differenze tra dinosauri erbivori e carnivori

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Struttura pubica di ornitischi a sinistra e saurischi a destra, via Wikimedia Commons

Adattamenti così estremi derivano da una incredibile pressione evolutiva esercitata da condizioni climatiche e geologiche, dalla strenua competizione per le risorse e, sopratutto, dall'incredibile pressione predatoria dei feroci carnivori. Per far fronte a carnivori di dimensioni colossali, infatti, gli erbivori hanno dovuto adattarsi a loro modo assumendo dimensioni ancor più grandi. Questa è solo una delle grandi differenze fra i due raggruppamenti ecologici e proprio per via della divisione in prede e predatori, i dinosauri erbivori dovevano essere quasi sicuramente più numerosi rispetto a quelli carnivori.

Una delle principali differenze fra i due raggruppamenti, oltre la dieta, è presente a livello anatomico proprio come detto in precedenza, a livello della disposizione delle ossa del bacino. Più in dettaglio questa differenza separa il gruppo degli ornitischia dai saurischia. I primi avevano un bacino definito "opistopubico", il che significa che il loro pube puntava verso il basso e all'indietro e correva parallelo all'ischio, similmente a quello degli odierni uccelli, anche fra i due gruppi tassonomici non vi è nessuna correlazione stretta. Inoltre, l'ileo aveva una protusione in avanti detto "processo preacetabulare", porzione di osso utile per sostenere l'addome. In contrasto, il bacino dei saurischia era "propubico", ovvero il pube era rivolto verso la testa, proprio come nei rettili ancestrali.

Un'ultima caratteristica che evidentemente accomunava la maggior parte dei dinosauri erbivori era come camminavano. Tutti i dinosauri carnivori facevano parte dei così detti theropoda, un gruppo tassonomico in cui ogni animale aveva andatura bipede. Gli altri gruppi di dinosauri, invece, spesso erano quadrupedi.

Cosa mangiavano i dinosauri erbivori

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Indipendentemente dal tipo di apparato masticatorio, più sofisticato come gli ornitopodi o rudimentale come tutti gli altri, la dieta erbivora di questi animali ha profondamente modellato non solo l'apparato digerente, ma anche il loro comportamento. Presumibilmente si nutrivano proprio delle abbondanti foglie delle conifere presenti in quell'epoca insieme alle felci, fra le prime piante vascolari ad aver conquistato la terra ferma.

Si ipotizza che il loro sistema digerente presentasse adattamenti simili a quelli degli odierni erbivori, con un lungo tratto intestinale e simbiosi con batteri che scindono la cellulosa, molecola difficilmente digeribile dagli organismi. Inoltre, diversi fossili testimoni confermano la presenza nello stomaco di molti animali di gastroliti, vere e proprie pietre inghiottite volontariamente dai dinosauri utili per sminuzzare meglio gli alimenti più fibrosi, un sistema molto simile a quello di molti odierni uccelli.

I dinosauri erbivori più famosi

Sono tantissime le specie di dinosauri erbivori entrati ormai nell'immaginario comune e conosciute anche dai non addetti ai lavori. Vediamo però un po' più da vicino quali sono e come vivevano quelli più famosi.

Triceratopo

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Certamente il triceratopo è uno dei generi di dinosauri erbivori più conosciuti al mondo, vissuto nel Cretaceo superiore, circa 68-65,95 milioni di anni fa, in quello che oggi è il Nord America. Il nome Triceratops deriva dal greco antico e significa letteralmente "faccia con tre corna".

Si stima che la maggior parte degli esemplari di Triceratops raggiungessero una lunghezza compresa tra 7,9 e 9,0 metri, un'altezza tra 2,9 e 3,0 metri e un peso di circa 6,1–12,0 tonnellate. La caratteristica più distintiva dell'animale era ovviamente il grande cranio, tra i più grandi di tutti gli animali terrestri. Si stima che il cranio più grande conosciuto avesse una lunghezza totale di 2,5 metri e potesse raggiungere quasi un terzo della lunghezza dell'intero animale.

A causa della loro postura quadrupede il loro cibo doveva essere costituito, in prevalenza, da bassa vegetazione, anche se si pensa che fossero in grado abbattere gli alberi o le piante più alte per cibarsi delle foglie, come i moderni elefanti africani.

Brachiosauro

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A proposito di dinosauri resi famosi da Jurassic Park, fra i più importanti erbivori del loro tempo vi erano sicuramente i Brachiosaurus il cui nome significa letteralmente "lucertola dalle lunghe braccia". Questo è un genere estinto vissuto nel Giurassico superiore, circa 154-153 milioni di anni fa.

Per quanto riguarda le sue dimensioni ci sono diverse incertezze in merito. Ricostruzioni di una delle specie di cui sono stati ritrovati più fossili, il Brachiosaurus altithorax, riferiscono che poteva essere lungo circa 26 metri e alto fino a 13 metri, con un peso che poteva raggiungere anche le 40 tonnellate.

Fin dalla sua scoperta si pensava che l'animale si nutrisse delle cime degli alberi, mangiando la vegetazione più alta e a questo punto è arrivato il momento di sfatare un grande falso paleontologico portato avanti proprio da Jurassic Park: a differenza della sua rappresentazione nel film, il Brachiosaurus non era in grado di issarsi sulle zampe posteriori per sollevarsi ulteriormente.

Diplodoco

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Anche il diplodoco è un nome piuttosto conosciuto fra gli amanti dei dinosauri. Il nome del genere fu coniato da Othniel Charles Marsh nel 1878 ed è composto dai termini "diplos", che significa "doppio", e "dokos" che significa "fascio". Questo fa riferimento a un doppio fascio osseo presente nella parte inferiore della coda, caratteristica che ha reso possibile l'identificazione immediata dell'animale.

Questo grande erbivoro visse in quello che oggi è il Nord America occidentale, alla fine del periodo Giurassico, circa 154-152 milioni di anni fa. Questi animali avevano denti piuttosto insoliti rispetto agli altri sauropodi e ciò implica che il loro meccanismo di alimentazione era radicalmente diverso. Probabilmente afferravano i rami frondosi con la bocca e strappa lateralmente le foglie, comportamento che spiegherebbe l'insolita usura dei denti.

Stegosauro

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Il nome stegosauro viene anch'esso dal greco antico e significa "lucertola coperta" e descrive perfettamente una delle caratteristiche più evidenti dell'animale: le grandi placche ossee sul dorso. Questo genere di dinosauro erbivoro visse nel Giurassico superiore, circa 155-150 milioni di anni fa, in quelli che oggi sono gli Stati Uniti e il Portogallo.

Si ipotizza che le piastre sul dorso erano usate come display per i membri della stessa specie, come elemento di attrazione sessuale ad esempio, per far apparire l'animale più grande contro i predatori e secondariamente per la termoregolazione. Lo stegosauro poteva arrivare a pesare anche 4,5 tonnellate e a causa della posizione della testa molto vicina al suolo si pensa che si nutrisse perlopiù di felci e piante basse. Inoltre si ipotizza che fosse in grado di sollevarsi sulle zampe posteriori puntando la coda a terra per poter reggersi meglio e brucare le piante più alte.

Protoceratops

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Il Protoceratops non è sicuramente fra i dinosauri erbivori più conosciuti, nonostante presenti delle caratteristiche estremamente peculiari. Viveva nel Cretaceo superiore, circa 83,5-70,6 milioni di anni fa (Campaniano), in quella che oggi è l'odierna Mongolia e a differenza di molti altri dinosauri doveva essere grande più o meno come una grossa pecora, con 1,8 metri di lunghezza, mezzo metro di altezza e più di 80 chili di peso.

Il grande cranio del Protoceratops alloggiava potenti muscoli mascellari capaci di assestare poderosi morsi utili a difendersi da carnivori molto più grandi di lui. La bocca dell'animale, oltre al becco corneo, presentava dozzine di denti adatti a masticare una vegetazione dura.

Anchilosauro

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Con il termine anchilosauro ci si riferisce al sottordine Anchylosauria, un gruppo estremamente vario di animali. Il genere più conosciuto di questi animali, però, prende il nome proprio dal sottordine: Anchylosaurus, un gruppo di animali vissuto nel Cretaceo superiore, circa 70-65 milioni di anni fa.

Tutti gli anchilosauri possedevano corazze dotate di placche ossee, spesso fuse insieme, da cui il nome dal greco che significa letteralmente "lucertola fusa". Questi animali erano campioni di "difesa personale", dei veri e propri "mezzi pesanti" del Cretaceo. Avevano una lunghezza massima di 6,25 metri, un'altezza di 1,7 metri e un peso di 6 tonnellate. Il suo muso largo e appiattito indica che era un erbivoro poco selettivo in grado di masticare e strappare qualunque tipo di vegetale, adattamento estremamente utile considerando la pesantezza e la lentezza con cui doveva spostarsi questo mastodonte.

Brontosauro

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Eccoci, dunque, a un nuovo dinosauro che ha stimolato l'immaginario collettivo di tutti grazie alle sue numerose apparizioni sul grande e piccolo schermo: il brontosauro. Il suo nome significa letteralmente " lucertola del tuono", a lungo considerato dello stesso genere dell'Apatosaurus fino al 2015. Le specie di Brontosaurus vissero tutte tra 155,7-145,5 milioni d'anni fa, tutte in quello che oggi sono gli odierni Stati Uniti, e potevano raggiungere anche loro dimensioni impressionanti: si stima che il più grande esemplare di questi animali potesse raggiungere i 22 metri di lunghezza e le 15 tonnellate di peso.

Dato il lungo collo probabilmente anche lui si nutriva di piante con fronde molto alte. Inoltre un particolare artiglio posizionato sulle zampe anteriori fa ipotizzare agli studiosi che potesse scavare frequentemente per ricercare cibo a terra.

Iguanodon

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Anche l'Iguanodon è entrato nel nostro immaginario collettivo grazie al suo aspetto caratteristico e al film che ne aveva uno come protagonista, il film Disney Dinosauri il protagonista è proprio un Iguanodon di nome Aladar. L'animale viveva Cretaceo inferiore, circa 126-125 milioni di anni fa, in Belgio, Spagna e forse anche in altre località dell'Europa e si stima che la specie tipo, l'Iguanodon bernissartensis, potesse raggiungere in media un peso di circa 3 tonnellate per una lunghezza complessiva di circa 10 metri.

Le mascelle dell'animale erano estremamente sviluppate e il tipo di masticazione doveva essere molto simile a quello degli odierni mammiferi ruminanti. Infatti, durante la masticazione le due superfici dei denti sfregavano l'una contro l'altra macinando perfettamente il cibo. Inoltre, i denti sostituendosi di continuo, permettevano all'animale di utilizzare questo meccanismo per tutta la vita. L'estremità anteriore della bocca dell'animale era priva di denti, ma presentava piastre ossee per tagliare e mordere ramoscelli e germogli. In fine, la raccolta del cibo doveva essere estremamente facile grazie al suo mignolo flessibile, una sorta di vero e proprio pollice opponibile nei dinosauri.

Gallimimus

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Fra i dinosauri dall'aspetto più curioso c'è sicuramente il Gallimimus, il cui nome significa "finto gallo". Questo animale visse nel Cretaceo superiore, circa 70 milioni di anni fa, in quella che oggi è l'odierna Mongolia. Senza dubbio all'apparenza questo animale doveva somigliare molto a un struzzo, provvisto però di una lunga coda e di zampe anteriori fornite di artigli e poteva raggiungere in media 8 metri di lunghezza per un peso di 226 chili.

Questo animale dal curioso aspetto presentava anche un comportamento alimentare altrettanto ambiguo che, ad oggi, gli scienziati ancora faticano a decifrare. Infatti, probabilmente era un dinosauro onnivoro che si nutriva sicuramente di piante e, occasionalmente, anche di molluschi.

Parasaurolophus

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In fine abbiamo il Parasaurolophus, un genere estinto di dinosauro vissuto nel Cretaceo superiore, circa 76.5-74.5 milioni di anni fa, in quasi tutto il Nord America. La caratteristica tipica dell'animale è piuttosto evidente: la cresta posizionata sul capo era vuota, costituita principalmente una serie di tubi che allungavano i condotti nasali e che doveva servire per amplificare il suono, come una sorta di versione ossea della proboscide di un elefante. Dunque, questa doveva essere un genere con un'incredibile varietà di richiami in cui la comunicazione acustica doveva giocare un ruolo fondamentale.

Una specie modello, come Parasaurolofus walkeri, poteva raggiungere anche i 9,5 metri di lunghezza per un peso stimato intorno alle 2,5 tonnellate.  Proprio come per l'Iguanodon, anche questo animale era un grande erbivoro terrestre in grado di utilizzare sia una locomozione bipede sia quadrupede e soprattutto in grado di nutrirsi di un gran numero di piante grazie al sofisticato sistema masticatorio.

I nomi di tutti i generi di dinosauri erbivori

Le specie di dinosauri erbivori scoperti e descritti sono centinaia e ogni anno vengono rinvenuti fossili di nuove specie. Ecco però una lista, necessariamente incompleta, dei generi più importanti e meglio conosciuti:

  1. Patagotitan
  2. Giraffatitan
  3. Parasaurolophus
  4. Psittacosaurus
  5. Yinlong
  6. Chaoyangsaurus
  7. Hualianceratops
  8. Xuanhuaceratops
  9. Stenopelix
  10. Liaoceratops
  11. Archaeoceratops
  12. Aquilops
  13. Auroraceratops
  14. Graciliceratops
  15. Asiaceratops
  16. Mosaiceratops
  17. Yamaceratops
  18. Helioceratops
  19. Leptoceratops
  20. Ischioceratops
  21. Prenoceratops
  22. Udanoceratops
  23. Zhuchengceratops
  24. Koreaceratops
  25. Montanoceratops
  26. Cerasinops
  27. Gryphoceratops
  28. Unescoceratops
  29. Bagaceratops
  30. Magnirostris
  31. Protoceratops
  32. Ajkaceratops
  33. Zuniceratops
  34. Turanoceratops
  35. Diabloceratops
  36. Scelidosaurus
  37. Kunbarrasaurus
  38. Antarctopelta
  39. Stegouros
  40. Cedarpelta
  41. Dongyangopelta
  42. Gargoyleosaurus
  43. Gastonia
  44. Hylaeosaurus
  45. Mymoorapelta
  46. Panoplosaurus
  47. Peloroplites
  48. Polacanthus
  49. Hoplitosaurus
  50. Sauroplites
  51. Taohelong
  52. Aletopelta
  53. Chuanqilong
  54. Liaoningosaurus
  55. Gobisaurus
  56. Shamosaurus
  57. Lesothosaurus
  58. Laquintasaura
  59. Scutellosaurus
  60. Emausaurus
  61. Scelidosaurus
  62. Alcovasaurus
  63. Euoplocephalus
  64. Huayangosaurus
  65. Chungkingosaurus
  66. Tuojiangosaurus
  67. Paranthodon africanus
  68. Jiangjunosaurus
  69. Gigantspinosaurus
  70. Kentrosaurus
  71. Dacentrurus
  72. Loricatosaurus
  73. Hesperosaurus
  74. Miragaia
  75. Stegosaurus
  76. Wuerhosaurus
  77. Hypsilophodon
  78. Gideonmantellia
  79. Burianosaurus
  80. Muttaburrasaurus
  81. Tenontosaurus
  82. Ankylopollexia
  83. Camptosaurus
  84. Styracosterna
  85. Iguanodon
  86. Buriolestes
  87. Eoraptor
  88. Chromogisaurus
  89. Pampadromaeus
  90. Panphagia
  91. Saturnalia
  92. Bagualosaurus
  93. Nambalia
  94. Arcusaurus
  95. Pantydraco
  96. Thecodontosaurus
  97. Plateosauravus
  98. Ruehleia
  99. Efraasia
  100. Plateosaurus
  101. Jaklapallisaurus
  102. Macrocollum
  103. Unaysaurus
  104. Anchisaurus
  105. Adeopapposaurus
  106. Leyesaurus
  107. Sarahsaurus
  108. Xingxiulong
  109. Massospondylus
  110. Pradhania
  111. Coloradisaurus
  112. Glacialisaurus
  113. Lufengosaurus
  114. Yunnanosaurus
  115. Jingshanosaurus
  116. Eucnemesaurus
  117. Riojasaurus
  118. Seitaad
  119. Mussaurus
  120. Yizhousaurus
  121. Meroktenos
  122. Aardonyx
  123. Sefapanosaurus
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