Il gatto Siberiano e il gatto Norvegese, insieme al Maine Coon, appartengono all’alveo delle cosiddette “razze nordiche”, cioè razze che condividono la provenienza originaria da paesi freddi dell’emisfero boreale. Queste razze hanno una serie di caratteristiche comuni, come il corpo grande e massiccio, il mantello folto, con denso sottopelo e con caratteristiche idrorepellenti.
Qualcuno le definisce anche razze “naturali", termine che si riferisce non tanto al fatto che questi gatti non abbiano subìto pressione selettiva quanto piuttosto al fatto che lo standard cerca di preservare un aspetto più vicino possibile a quello dei fondatori. Presentano, però, anche delle differenze.
Le origini del gatto Siberiano e del Norvegese delle Foreste
Il Siberiano nasce ufficialmente, in Europa, nel 1990 quando una coppia di turisti tedeschi importa dalla Russia alcuni soggetti che sarebbero poi diventati i fondatori della nuova razza. Si tratta quindi di una razza estremamente recente che ha trovato però consenso per il suo aspetto “selvaggio” e per il carattere mite e giocoso.
Il Norvegese delle Foreste è leggermente più “vecchio” nel senso che il suo allevamento è nato nel 1977, a partire da alcuni fondatori provenienti, appunto, dalla Norvegia e “forgiati”, quindi, dal clima e dall’ambiente nordico. Oggi è un gatto estremamente popolare, che piace anche per la sua caratteristica eleganza unita, però, ad una vivacità motoria che lo rende atletico e scattante malgrado la mole.
Le somiglianze tra gatto Siberiano e Norvegese
Le somiglianze tra Siberiano e Norvegese interessano soprattutto il mantello: entrambe le razze sono allevate in molte varietà di colori anche se nessuna delle due ammette cioccolato, lilla, cannella, fawn e la colorazione point. Alcune associazioni riconoscono una varietà gemella del Siberiano nel Neva Masquerade.
Altre somiglianze evidenti sono nella tipologia del mantello, caratterizzato da un folto sottopelo e dall’idrorepellenza, che consentiva ai rispettivi fondatori di difendersi dai rigidi inverni nordici.
Molte sono anche le similitudini sul piano del temperamento: si tratta di gatti attivi, vivaci e giocosi, che amano la compagnia della famiglia umana ma sono piuttosto restii ad essere trattati come “gatti da grembo”. Sono animali partecipi e forti fisicamente, che godono – laddove possibile – del contatto con un ambiente esterno che li riporti alle loro antiche origini.
Le differenze tra gatto Siberiano e Norvegese delle Foreste
Strutturalmente il Norvegese tende ad essere un gatto leggermente più lungo e più grande (soprattutto i maschi) e lo distingue il suo caratteristico profilo nasale dritto, mentre quello del Siberiano prevede un incavo gentile. Il Norvegese, inoltre, ha orecchie ampie alla base e con occhi a mandorla leggermente obliqui, mentre il Siberiano ha orecchie più piccole e occhi più tondi.
Il Siberiano è considerato un gatto “ipoallergenico” (caratteristica a volte attribuita, a torto, anche al Norvegese) perché pare abbia una bassa produzione di proteina FelD1, quella contenuta nella saliva e responsabile della gran parte delle reazioni allergiche umane.