In 17 sono alla sbarra, nella Locride, per abuso di ufficio, maltrattamento di animali, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, rivelazione ed utilizzazione di segreti d'ufficio, malversazione a danno dello Stato, violenza o minaccia a pubblico ufficiale e violazione dei sigilli. Reati di cui dovranno rispondere a vario titolo.
Al centro della questione c’è la gestione del canile Dog Center di Sant’Ilario dello Ionio. Le accuse sono quelle di una serie di omissioni e condotte che avrebbero violato la normativa per la tutela degli animali e che avrebbero cagionato la morte degli esemplari.
Una storia particolarmente complessa, tanto che si sono costituite parte civile diverse associazioni animaliste. Ugda fece emergere il caso e le sue volontarie hanno continuato ad assistere i cani rimasti all’interno: nel corso di questo periodo il tam tam delle donazioni è stato tale che da 400 esemplari ospiti sono riuscite a scendere a 280. «Potremmo contattare formalmente il Ministero dell'Ambiente, ma anche quello della Salute preposto al controllo dei canili, perché una buona volta si muovano e dimostrino al popolo animalista di non essere inutili e costosi carrozzoni come concepiti dall'immaginario collettivo – spiega Paola Suà, di Ugd, costituita insieme a Gaia Animali e Ambiente – Meglio che non mi esprima su Comuni a cui sarebbe toccato (come obbligo di legge) vigilare su quei poveri animali. Molti di noi credo che ne vedrebbero certi meglio nelle vesti di imputati che di truffati».
«Tralasciamo la descrizione dell’orrore che è stato sotto gli occhi degli inquirenti oltre i cancelli di questo ennesimo canile-lager, certi che ogni maltrattamento e ogni sofferenza inflitta ai cani sarà oggetto di attenta valutazione da parte della magistratura», dicono invece da Horse Angels, anche lei ora parte civile.
«È indispensabile tenere alta la bandiera del diritto tra i nostri animali, un irrinunciabile segno di civiltà che non riconosce alcuna nomenclatura prestabilita. Due le verità alle quali non vogliamo rinunciare: il benessere degli animali è un preciso dovere e chi sbaglia con dolo e per interesse deve pagare. Senza forse e senza ma,» ha commentato Roberta Ravello, presidente di Horse Angels Odv.
In Italia il maltrattamento degli animali è sanzionato dal titolo IX bis del codice penale che definisce i delitti per l’uccisione di animali (Art. 544 bis), il maltrattamento di animali (Art. 544 ter). Nella vicenda di Sant'Ilario allo Ionio i capi d'accusa sono davvero articolati perché le contestazioni degli inquirenti prevedono anche altri reati che possono rendere particolarmente complesso tutto il processo di difesa.