Si chiama Tommaso Castellano, è un volto noto grazie alla comunità di follower che lo seguono sui social attraverso il suo acccount personale e quello della sua "Scuola per cani". E' un sedicente addestratore cinofilo (non ha alcun titolo che lo certifichi e se ne vanta, anche) e utilizza la coercizione come mezzo principale delle sue sessioni di "lavoro" con i cani.
Ora Castellano dovrà però smetterla di parlare attraverso una telecamera per spiegare i suoi metodi ma farlo in tribunale perché è stato denunciato dalla educatrice cinofila e divulgatrice Dunia Rahwan alla Procura di Monza per maltrattamento animali.
Non è però l'unica accusa che pende sul capo di Castellano da parte della biologa che da tempo ha lanciato una campagna di sensibilizzazione contro la "cinofilia inutile". Rahwan, come riporta La Stampa, ha dichiarato di essere stata anche aggredita verbalmente da due uomini del seguito di Castellano dopo essersi presentata alla caserma dei Carabinieri di Paderno Dugnano, dove si era recata insieme a un ex collaboratore di quest'ultimo proprio per presentare la denuncia. In quel frangente i due hanno sottolineato che era presente lo stesso Castellano che avrebbe pure inseguito il suo "ex collega" fino al cancello della caserma. Ne è conseguita un'altra denuncia per stalking a cui la magistratura di Monza dovrà dare seguito.
Finalmente, poi, anche alcune associazioni di categoria si sono mosse per mettere in luce quello che in Rete è sotto gli occhi di tutti. Sono diversi, infatti, i video che girano in cui si vede questo individuo utilizzare violenza nei confronti dei cani che vengono portati al suo centro e su cui poi si apre sempre una forte discussione tra chi non può tollerare che ciò accada con risposte dei suoi "seguaci" che ne apprezzano invece l'arroganza. Era già scesa in campo, con un esposto, l’ Associazione Professionale Nazionale Educatori Cinofili (Apnec) lo scorso gennaio e ora ne hanno presentato un altro. E' di un paio di mesi fa, invece, la querela anche della Federazione italiana cinofilia sport soccorso (Fics) e dell'Associazione istruttori educatori cinofili (Aieci).
I metodi coercitivi passano attraverso l'uso di strumenti di inibizione che causano dolori e sofferenze ai cani, come il collare a strozzo. Si tratta, come abbiamo scritto su Kodami per racchiudere in poche parole ciò che di più inaccettabile ci può essere nella relazione con "il miglior amico dell'uomo", di usare la paura come strumento di controllo