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19 Dicembre 2023
12:44

Denunciato l’uomo che ha ucciso i cani Argo e Fiamma, le “sentinelle” del Rifugio Lago Verde

I due cani erano amatissimi e molto conosciuti. Lo scorso 10 dicembre un uomo ha puntato loro contro un fucile e ha fatto fuoco, uccidendoli, su un sentiero di montagna.

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È stato identificato e denunciato l’uomo che lo scorso 10 dicembre ha sparato a bruciapelo ad Argo e Fiamma, i due cani del Rifugio Lago Verde, tappa molto amata e conosciuta da chi ama la montagna che sorge a poco più di 2.500 metri nel territorio di Prali, in Piemonte.

Si tratta di un operaio di 56 anni residente in val Chisone, cacciatore, che è stato rintracciato dai Carabinieri di Perrero dopo una settimana di indagini. L’uomo deve rispondere di uccisione di animali, un reato punito dall’articolo 544 bis del Codice penale, che stabilisce che “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni”.

Le motivazioni alla base del gesto dell’uomo, sconcertante (ed estremamente preoccupante) nella sua crudeltà, non sono chiare. Argo e Fiamma, tre anni, sono stati colpiti con una carabina da poche decine di metri di distanza, mentre percorrevano i sentieri su cui sono cresciuti e che hanno “pattugliato” sin dalla loro nascita. Dietro di loro il pet mate, gestore del rifugio, che era uscito per una passeggiata e che è accorso non appena ha sentito gli spari. Quando è arrivato nei pressi dei due cani ha visto un uomo che si stava rapidamente allontanando a piedi, e che non ha fornito alcuna giustificazione plausibile per l’accaduto: a poca distanza Argo e Fiamma, uno ormai morto, l’altro in fin di vita. La corsa dal veterinario non ha potuto impedire l’esito peggiore.

La famiglia di Argo e Fiamma si è subito rivolta ai carabinieri per denunciare, e i Carabinieri, grazie anche alla testimonianza, sono riusciti a rintracciare chi ha sparato. Un episodio che ha scatenato la reazione di moltissime persone, indignate dall’accaduto e dalla fine di quelle che erano state definite “le sentinelle di Lago Verde”, e anche delle associazioni. Il Partito Animalista Italiano ha presentato denuncia, e anche LNDC ha preso contatto con i familiari di Argo e Fiamma per supportarli non soltanto a livello psicologico, ma anche legale. E si alzano le voci contro la caccia e la possibilità data ai cacciatori di circolare armati in zone frequentate da persone e cani desiderosi soltanto di trascorrere un po' di tempo in natura.

Nelle ultime settimane fatti di questo genere si sono tra l’altro verificati con preoccupante frequenza. A novembre Uma, Rottweiler di un anno, è stata uccisa in una zona verde di Parabiago, in provincia di Milano, da un cacciatore che ha sostenuto di essersi “difeso” nel vederla avvicinarsi a lui. Uma era uscita con la sua pet mate e il figlio adolescente, che hanno assistito impotenti alla scena e hanno potuto ricostruire che la Rottweiler è stata colpita lateralmente, e non frontalmente, e non è mai entrata in contatto con il cacciatore.

Qualche giorno fa invece a morire è stato Oreste, Cane Lupo Cecoslovacco abbattuto a colpi di fucile sulle colline di Palaia, in Toscana. Anche in questo caso a imbracciare l’arma e a fare fuoco è stato un cacciatore, che si è giustificato sostenendo di avere scambiato Oreste (molto conosciuto in zona e ucciso a poche decine di metri dall’azienda di famiglia) per un lupo.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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