Un delfino è stato trovato morto sulla spiaggia di Voltri, quartiere di Genova, il giorno successivo a Santo Stefano.
Ad avvisare la Capitaneria di Porto della presenza del cetaceo spiaggiato sono stati alcuni passanti che hanno notato il corpo sulla spiaggia in mattinata. Sono quindi intervenuti gli agenti della Polizia Locale per tenere a distanza i curiosi che si erano avvicinati per immortalarlo, e una ditta che è stata incaricata del recupero.
Il corpo del delfino verrà trasferito all’Istituto Zooprofilattico per essere sottoposto a tutti gli esami necessari a chiarire le cause della morte. Non sembrava presentare ferite, ma le ipotesi al vaglio sono l’impatto con un’imbarcazione (una delle principali cause di morte di questi animali, così come di altri cetacei) e l’interazione con attrezzi da pesca come ami e reti, altra causa di morte frequente per la popolazione marina.
Non si esclude, però, che a causare la morte del delfino sia stata una malattia. Uno dei virus più letali e più diffusi è il CeMV, il morbillo dei cetacei che era stato riscontrato nel 2019 in Toscana dopo un picco di decessi. Si tratta di un patogeno che attacca soltanto i cetacei, e che ha quasi sempre esito mortale.
Per capire cosa sia effettivamente accaduto al delfino di Voltri, dunque, sarà necessario attendere gli esami specialistici dell’Istituto Zooprofilattico, i cui risultati rivestiranno una notevole importanza anche alla luce della zona in cui il delfino si è spiaggiato. La Liguria, infatti, rientra interamente nel Santuario Pelagos o Santuario dei Cetacei, un’area marina protetta molto importante a livello naturale e scientifico.
Le sue acque sono infatti un “hot post” per molte specie di cetacei, dal grampo ai globicefali passando per le stenelle alle balenottere comuni arrivando sino a ai capodogli. Numerosi i progetti finalizzati al monitoraggio dell’area, dunque, tra cui anche quello firmato da Istituto Tethys e Guardia Costiera hanno sperimentato, che per due anni hanno sperimentato un’osservazione tramite drone, per nulla invasiva, che ha consentito di raccogliere molti dati importanti.