I delfini sono noti per i loro comportamenti estremamente complessi e intelligenti, ma nessuno fino a questo momento si era reso conto quanto sviluppate fossero le loro capacità nel problem solving applicate al furto di cibo. Una popolazione di delfini australiani è stata infatti per la prima volta ripresa mentre rubava alcune esche all'interno delle complesse trappole per la pesca dei granchi, cosa che ha impressionato e stupito non poco anche gli stessi ricercatori.
Nei video pubblicati dagli scienziati, singoli individui hanno infatti dimostrato di essere in grado di rubare i pesci utilizzati utilizzati dai pescatori per attrarre i granchi dentro alle nasse, riuscendo al contempo a sfuggire sia dal pericolo rappresentato dalle trappole stesse che dalle reti, tramite un comportamento molto complesso che probabilmente è il frutto di molteplici tentativi e di un'apprendimento individuale.
A segnalare per primo questo fenomeno è stato Rodney Peterson, ambientalista australiano che raccogliendo diverse testimonianze locali di "delfini ladri" decise qualche anno fa di studiare la popolazione di tursiopi indopacifici (Tursiops aduncus) della baia di Koombana, accusati di furto dai pescatori della cittadina di Bunbury. E proprio all'interno di questa baia Peterson vide per la prima volta un delfino puntare direttamente alle nasse con l'intenzione di rubare il cibo quando i pescatori li lanciavano le trappole in acqua.
Giunto sul posto e coinvolto emotivamente dallo spettacolo offerto da questi animali, Peterson decise così di contattare il Dolphin Discovery Center (DDC) di Bunbury – un'organizzazione ambientalista no-profit che in passato aveva già finanziato dei piccoli progetti di ricerca. Il suo intento era quello di beccare i ladri in azione, filmare l'insolito comportamento sott'acqua e riprendere i complessi comportamenti che permettono a questi animali di raggiungere il loro obiettivo.
Per due anni Peterson e il suo gruppo si sono così impegnati a studiare il comportamento di questi delfini, desiderosi di scoprire i segreti tramite delle particolari telecamere poste vicino alle esche che non disturbavano gli animali quando entravano in azione. E seppur all'inizio molti biologi erano interessati al progetto solo perché preoccupati per la salute dei delfini, alla fine l'intero team ha cominciato ad appassionarsi al loro comportamento per lo stesso motivo di Peterson, venendo sorpresi dalle azioni dei delfini.
Alla fine, dopo centinaia di ore di riprese e molteplici osservazioni, Peterson e i suoi colleghi sono riusciti a riprendere un furto in diretta, dopo aver posto due coppie di telecamere vicino a una nassa che conteneva un premio. Il video ottenuto è stato poi prontamente elaborato e ricaricato sui canali social, dove è divenuto virale e ha conquistato il web nell'arco di pochi giorni, grazie alla straordinaria qualità delle sue immagini.
Per i biologi che lavorano al Dolphin Discovery Center questa ripresa permette di osservare «il comportamento più folle e intrigante che abbiamo mai visto dei delfini! Questi cetacei non a caso sono divenute le star indiscusse della baia, dimostrando di aver saputo battere gli esseri umani in astuzia, tramite un comportamento rimasto misterioso fino a circa due anni fa».
La registrazione, tra l'altro, sta permettendo anche ai pescatori di capire come reagire ai delfini che riescono talvolta a smontare pezzo per pezzo i componenti delle trappole che hanno costruito per non consentirgli di rubare i granchi. Come hanno poi dichiarato gli stessi protagonisti del progetto, il prossimo passo sarà quello di produrre delle trappole sufficientemente complesse da resistere agli attacchi, così da rendere questi delfini ancora benvoluti dalla cittadinanza e dagli stessi pescatori e ridurre così i conflitti con le attività umane.
Questa specie porta infatti molti fondi alla comunità turistica e marinara di Bunbury, visto che sono animali molto attrattivi per il turismo naturalistico e garantiscono l'arrivo di un grande numero subacquei e fotografi. Le stesse trappole usate per catturare i granchi, tra l'altro, vennero proprio introdotte per consentire ai pescatori di lavorare in pace e garantire ai delfini di non finire vittima di bracconnaggio.
Tuttavia, è indubbio che i tursiopi hanno dimostrato una grande perseveranza e una grande plasticità cognitiva e comportamentale imparando nuovi trucchi che hanno permesso di "scassinare" i nostri complessi strumenti di pesca.