La Regione Toscana fermi la caccia dopo la strage di animali provocata dall’alluvione. L’appello arriva dall’Enpa, che si è rivolta al presidente di Regione Eugenio Giani per chiedere un intervento decisivo sul calendario venatorio alla luce delle già numerosissime morti provocate tra gli animali dalla devastante ondata di maltempo che ha colpito il territorio.
«La situazione emergenziale causata dal maltempo non ha colpito soltanto l’uomo e le attività antropiche, ma ha anche causato la morte di numerosissimi animali selvatici (e non), annegati o travolti dai fiumi in piena – sottolinea l’associazione – A quelli sopravvissuti non va di certo meglio, costretti a cercare cibo, riparo e altre risorse per la loro sopravvivenza in un ambiente devastato e depauperato. Peraltro, la legge 157/72 sulla protezione della fauna e sulla disciplina dell’attività venatoria prevede espressamente all’articolo 21 il divieto di caccia su terreni allagati».
L’Enpa definisce lo stop alla caccia «un atto dovuto, una prescrizione imposta da un obbligo di legge», chiedendo che venga estesa all’intero territorio regionale, comprese le aree fortunatamente risparmiate dal maltempo e dall’alluvione: «Solo così si può sperare di portare sollievo alla biodiversità della Toscana che, come nel resto del Paese, sta affrontando una gravissima crisi, causata da fattori antropici, ambientali e climatici. Ad aggravare la crisi della biodiversità toscana e italiana sta contribuendo in misura determinante anche la deregulation venatoria voluta da Governo e Parlamento – conclude l’Enpa – che sembrano preoccupati più di compiacere i cacciatori che non di tutelare e preservare il nostro patrimonio collettivo di fauna».
La richiesta è dunque anche quella di imporre il blocco della caccia a tutti quei territori che nelle ultime settimane sono state flagellate dal maltempo, e dunque il Veneto, la Lombardia e il Friuli Venezia Giulia. In Toscana, intanto, prosegue la conta dei danni e le associazioni che si occupano di soccorso e tutela animale continuano a lavora incessantemente sul territorio per mettere in sicurezza quanti più animali possibili. Non soltanto cani e gatti, ma anche mucche, capre, cavalli e tantissimi esemplari di fauna selvatica coinvolti nella tragica emergenza scatenata in Toscana dalla furia del maltempo, che vede salire di ora in ora il bilancio delle vittime uccise dall’impetuosità della esondazioni.
La macchina dei soccorsi, messa in moto immediatamente insieme a quella della solidarietà procede senza sosta: associazioni e cittadini si stanno attivando in tutti i modi per tirare fuori dal disastro umani e animali. Per questi ultimi, in prima linea l’Unità d’emergenza della LAV che con l’ambulanza veterinaria e il pick-up messi a disposizione dai volontari della sede di Prato, è riuscita a raggiungere le situazioni più difficili strappando dall’acqua e dal fango decine di animali.