Il Dalmata è un cane da caccia di origine molto antica, con una storia che si perde nei secoli: alcuni gli attribuiscono origini mediterranee, la FCI (Federation Cynologique Internationale) ritiene sia un cane croato, altri esperti sostengono invece che provenga addirittura dall’Asia. Molti appassionati di questa razza sono inglesi e, infatti, nel Regno Unito viene denominata come “razza inglese d’adozione”.
socialità
- Rapporto con la famiglia umana3
- Rapporto con altri umani1
- Rapporto con altri cani0
- Rapporto con altri animali in casa0
attività
- Attività fisica3
- Giocosità1
- Ricerca3
- Riporto0
- Guardia2
adattabilità
- Vita in città0
- Adatto come primo cane0
- Adattabilità ai viaggi3
- Tolleranza alle temperature calde1
- Tolleranza alle temperature fredde1
cure e salute
- Cura del pelo1
- Predisposizione alle malattie2
- Attenzione all'alimentazione2
motivazioni
- Epimeletica0
- Affiliativa3
- Comunicativa1
- Et epimeletica0
- Somestesica3
- Sociale0
- Protettiva3
- Territoriale3
- Possessiva3
- Competitiva0
- Perlustrativa3
- Predatoria3
- Sillegica0
- Esplorativa3
- Di ricerca3
- Cinestesica3
- Collaborativa0
Il suo caratteristico mantello maculato e il cartone animato Disney “La carica dei 101” lo hanno reso famoso a livello mondiale per la sua bellezza ed eleganza, ma il Dalmata è molto più di una bella statuina e ha necessità e desideri che lo rendono unico nel suo genere.
Innanzitutto, ha una spiccata personalità e una grande capacità di agire in autonomia. Si tratta, inoltre, di un cane che non ama particolarmente il contatto, soprattutto da parte degli sconosciuti, da cui preferisce tenersi alla larga.
In compenso ama condividere il tempo all’aria aperta con la sua famiglia e si diverte a inseguire e cercare oggetti, animali e persone. Sente il desiderio e il bisogno di appartenere al gruppo a patto che vi sia rispetto reciproco e fiducia. Il Dalmata inoltre ama proteggere le sue proprietà come faceva nel Settecento, quando scortava le carrozze dei nobili, avvisandoli dell’arrivo dei briganti.
Origine
Croazia
Standard
FCI Standard N° 153 / 30.05.2011
Gruppo 6 Segugi e razze affini
Sezione 3 razze affini
Aspetto
Il Dalmata è un cane di taglia medio grande i cui individui maschi raggiungono mediamente i 62 centimetri e i 35 chilogrammi, mentre le femmine, generalmente, non superano i 57 centimetri e i 28 chilogrammi.
Il suo aspetto è caratterizzato dal mantello (unico nel suo genere) corto e di colore bianco con una maculazione uniforme nera oppure, in una particolare variante, marrone. La forma del corpo è elegante e ricorda quella di altri segugi europei.
Non esistono varianti della razza di dimensioni inferiori all’originale, ma la FCI non mette, invece, limiti alla grandezza.
Il suo corpo è muscoloso e simmetrico e mostra il caratteristico muso allungato dei cani da caccia, con orecchie triangolari e pendenti e un grosso tartufo tipico degli specialisti dell’olfatto.
Motivazioni
Perlustrativa, esplorativa, predatoria, protettiva, territoriale, possessiva, affiliativa, cinestesica, somestesica.
Amante di
I Dalmata amano scovare ciò che è nascosto, trascorrere tempo insieme al proprio gruppo di umani, svolgendo attività di movimento. Rincorrere, seguire, inseguire e poi vedere il proprio pet mate soddisfatto del suo lavoro.
Amano proteggere i loro oggetti e i loro spazi. Molti Dalmata sono amanti dell’acqua e si divertono a nuotare.
Alimentazione, cura e mantenimento
Il Dalmata è generalmente un cane molto longevo, ma come ogni razza, può essere soggetto ad alcune patologie congenite. Tra queste, la più diffusa è la sordità (parziale o totale) che colpisce un gran numero di individui. La displasia dell’anca, che colpisce molte razze, è in questo caso poco diffusa.
I Dalmata rischiano invece di soffrire di tiroidite autoimmune e di calcoli renali. A causa di un difetto genetico infatti, alcuni individui non riescono a degradare completamente l'acido urico, il quale rimane così nelle urine in concentrazione più alta del normale.
Si tratta di un cane caratterizzato da una cute molto delicata, questo soprattutto per via della mancanza del sotto pelo.
Esattamente come ogni altro cane, anche il Dalmata necessita di una alimentazione sana, equilibrata e idonea rispetto alla quantità e all’intensità della sua routine, ma rispetto ad altre razze, rischia di soffrire di allergie e intolleranze.
Origine e storia
Si tratta di una razza molto antica e ciò è dimostrato dal fatto che i primi dipinti che ritraggono un Dalmata risalgono addirittura al XVI secolo. Immagini raffiguranti cani di questa razza si possono trovare anche all’interno di alcune chiese dell’omonima penisola della Dalmazia, e più precisamente a Zaostrog, nell’odierna Croazia.
Queste rappresentazioni, risalenti al XVII secolo, fanno pensare che i Dalmata abbiano origine nella regione centrale del Mediterraneo orientale. A confermare questa tesi vi sono anche alcune descrizioni della razza ritrovate nelle cronache ecclesiastiche del vescovo Petar Bakic, risalenti al 1719, nelle quali il cane veniva chiamato “Canis Dalmaticus”.
Verso la fine del 700, il naturalista Thomas Pennant descrisse per la prima volta la razza nella sua opera “Synopsis of Quadrupeds” e definì i cani Dalmata come individui molto indipendenti, indicando la loro origine proprio nei territori dell’odierna Croazia.
Nell’opera dell’illustratore e naturalista inglese Thomas Bewick General History of Quadrupeds (1790), si definisce per la prima volta questa razza come il perfetto “cane da carrozza”, e infatti, a partire dal XVIII secolo, proprio il Dalmata (insieme allo Schnautzer), venne spesso utilizzato per accompagnare e precedere le carrozze in cui viaggiavano i nobili e le merci di valore, avvertendo con l’abbaio dell’arrivo dei briganti.
La scelta ricadde sul Dalmata per via del fatto che, nonostante la sua forza, questa razza mantiene comunque una grande eleganza. Inoltre, è un cane estremamente tenace nella corsa e con uno spiccato desiderio di difendere e proteggere ciò che ritiene di sua proprietà.
A partire dall’Ottocento, la razza raggiunge anche gli Stati Uniti, dove presto divenne la mascotte dei vigili del fuoco di New York. Per loro, i Dalmata svolgevano anche l’importante compito di guardiani dell’attrezzatura da soccorso.
Un aneddoto molto divertente che riguarda questa razza è legato ad una famosa marca di birra americana: la Budweiser. Fino ai primi anni del 900 infatti, questi cani controllavano le carrozze che trasportavano la birra, proteggendola dagli assalti che, talvolta, avvenivano da parte dei ragazzini del Bronx.
Nonostante molte descrizioni facciano naturalmente pensare a un’origine mediterranea del Dalmata, secondo alcuni appassionati la storia di questa razza verrebbe in realtà da molto più lontano, ovvero dall’India, dove esistono cani simili, chiamati Segugi del Bengala. Necessario però notare che il pelo di questa razza ha un fondo fulvo, mentre gli individui mediterranei sono sempre stati descritti come “bianchi puri”.
La prima descrizione di uno standard della razza venne redatto da Vero Shaw, anche lui inglese, nel 1882, mentre la fondazione del Dalmatian Club of England risale al 1890.
La FCI ha infine pubblicato il primo standard ufficiale il 7 aprile del 1955, chiamandolo Dalmatian Huntingdog, ovvero cane da caccia della Dalmazia.
In Italia la popolarità di questa razza raggiunse il suo apice con l’uscita del celebre film di Walt Disney del 1961 “La carica dei 101”, per poi decrescere gradualmente di numero, molto probabilmente per via della suo carattere più severo e distaccato rispetto a quanto viene narrato nel film d’animazione.
Al giorno d’oggi, alcuni allevamenti italiani stanno facendo in modo di selezionare con attenzione gli individui per ridurre gli aspetti più complessi del suo carattere e valorizzarne invece i talenti. Per questo motivo, se vi sentite adatti a vivere con un Dalmata, prestate particolare attenzione nella scelta dell’allevamento e non affidatevi a persone inesperte.
Motivazioni (desideri e bisogni)
Il Dalmata è un cane molto attivo che ama prendere parte a tutto ciò che sia movimentato e che rappresenti una novità. Si tratta infatti di una razza che affronta le nuove esperienze con piacere, soprattutto se vive una relazione appagante con la sua famiglia a cui si affida mantenendo però la forte autonomia decisionale, tipica dei cani da caccia.
Come tutti i cani selezionati per le attività venatorie, infatti, il Dalmata ama muoversi nel mondo naturale, perlustrare il terreno, e cercare gli odori della selvaggina nell’aria e in ogni filo d’erba. Nel farlo, non esita a prendere le distanze dai propri compagni umani, ma non temete: non vuole scappare da voi. Si sta solo divertendo!
Finché i cani da caccia sono cuccioli, però, tendono a perlustrare l’ambiente che li circonda senza mai allontanarsi troppo. Per questo motivo è importante permettergli fin dai primi mesi di divertirsi esplorando in libertà, ricordandovi di premiarli non appena tornano da voi.
In questo modo si gettano importanti basi per quella che in futuro sarà una relazione costruita sulla fiducia; un fattore fondamentale nella vita con i cani da caccia, veri e propri specialisti della perlustrazione in autonomia.
Il fatto che questi cani amino prendere le distanze, non significa che non apprezzino le serate trascorse su un caldo divano ma piuttosto che le accetta volentieri dopo una giornata nella natura senza badare a mantenere intonso il suo mantello.
Il Dalmata soprattutto nel recente passato, veniva adottato per via del suo particolare ed elegante aspetto ma questa scelta superficiale porta a sottovalutare le sue naturali necessità etologiche.
Il Dalmata è un cane molto più coraggioso di quanto si potrebbe credere e ha bisogno che questa qualità gli venga riconosciuta perché se così no fosse potrebbe iniziare a tirare al guinzaglio, a mostrarsi meno allegro e, addirittura diventare più schivo e intollerante anche nei confronti dei suoi umani di riferimento.
Si tratta di un cane molto sensibile a cui piace prendere parte alla routine della propria famiglia senza sentirsi escluso e relegato in giardino come una statuina da mostrare agli ospiti.
Se invece ognuno dei suoi talenti viene ascoltato e la sua vita è piena di novità stimolanti e momenti di serena routine domestica, non ha alcun problema ad adattarsi a trascorrere alcune giornate anche nei ristretti spazi urbani, tra la gente sconosciuta e in compagnia di altri cani.
Aspetto fisico
Ciò che più caratterizza questa razza sono ovviamente le caratteristiche macchie nere (o color marrone – rossastro) del diametro di 2 -3 centimetri che compaiono gradualmente dopo la nascita fino a diffondersi uniformemente sul mantello bianco.
Il pelo è corto e privo di sotto pelo. Ha un aspetto lucido, molto denso e non morbido al tatto.
Secondo lo standard della razza, le macchie dovrebbero essere distribuite simmetricamente su tutto il corpo e, nella varietà a macchie marroni (dette color fegato), dovrebbero essere leggermente più piccole.
In questa razza, di medie grandi dimensioni, il dimorfismo sessuale è particolarmente evidente e porta i maschi ad essere visibilmente più grandi delle femmine. Se una femmina difficilmente supera i 55 centimetri, il maschio, infatti, può arrivare anche ai 66 centimetri di altezza.
La forma del cranio è piatta sulla parte superiore e ha una leggera rotondità sui lati. Le labbra non sono pendule e rimangono aderenti alla forte mascella. Gli occhi sono ovali e il colore cambia leggermente in base alla varietà delle macchie. Più scuro negli individui bianchi e neri, leggermente più chiaro per quelli color fegato. Le orecchie sono triangolari e aderenti ai lati della testa, hanno un’attaccatura piuttosto alta e sono coperte di pelo più morbido rispetto al resto del corpo. Il collo è forte, lungo e si assottiglia verso l’inizio della testa.
La forma generale del corpo è molto elegante e la sua andatura armonica gli conferisce un aspetto potente ma signorile, anche grazie alle ossa forti e agli arti muscolosi. La coda, infine, è più spessa alla radice per poi assottigliarsi uniformemente verso la punta. Generalmente viene portata a sciabola e, secondo gli standard di razza, dovrebbe presentare macchie e non essere di colore bianco uniforme.
Cura e salute
Il Dalmata, come abbiamo visto, è un cane che rischia di soffrire di sordità congenita e di calcoli renali. Per questo motivo, se scegliete di adottare un cane di questa razza è particolarmente importante assicurarvi di rivolgervi a un allevamento serio e interessato al benessere dei suoi cani.
Purtroppo infatti, soprattutto negli anni in cui questa razza andava particolarmente di moda, si sono moltiplicati gli allevamenti domestici, i quali non verificavano con attenzione lo stato di salute complessiva degli individui che venivano fatti accoppiare, causando così un diffondersi delle patologie tipiche della razza.
Nel caso viveste in compagnia di un individuo colpito da sordità congenita, non allarmatevi ma piuttosto rivolgetevi a un educatore cinofilo (se è già adulto invece scegliete un istruttore) il quale vi mostrerà molti modi per comunicare con il vostro cane senza l’ausilio delle parole e dei suoni.
Perché nascono sordi?
Il motivo a macchie del Dalmata, così come lo conosciamo oggi – con pelo corto, base bianca e macchie tondeggianti dai 2 ai 6 cm – è il risultato della interazione di determinati geni. Anche l’essere umano ci ha messo lo zampino: per fissare questo canone estetico ha fatto accoppiare cani consanguinei, senza sapere che – il mix di geni responsabili del loro manto, influiva anche su meccanismi interni all’organismo, come il funzionamento della coclea, che si trova nell’orecchio. In parole povere, sono cominciati a nascere sempre più Dalmata sordi che, accoppiandosi, trasmettevano sì il loro bell’aspetto, ma anche la stessa mutazione genetica. Pensate che gli allevatori all’inizio neanche se ne resero conto che i cani non ci sentivano.
Credevano che non fossero particolarmente intelligenti, e che per questo non rispondessero ai comandi. Una ricerca condotta dall’ente di cinofilia inglese, dopo uno studio durato 26 anni, ha accertato che, su 9 mila Dalmata esaminati, il 17,8% era affetto da sordità: il 13,4% da un orecchio solo e il 4,4% da entrambe le orecchie. Oggi gli allevatori più accorti sottopongono i loro cani a un test dell’udito che si chiama BAER, evitando di far accoppiare i cani affetti da sordità in modo da limitare la trasmissione della mutazione.
Cosa fare con un Dalmata
Il vostro Dalmata è felicissimo quando nel week end vi vede prendere la pettorina e lo zaino dentro cui mettete tutto il necessario per un intero pomeriggio all'aria aperta e aggiungete l'asciugamano e il costume. Proprio in questo momento infatti realizza che state per andare insieme verso la vostra spiaggia segreta sul fiume a fare il bagno.
Durante le lunghe scampagnate insieme a lui, potete anche organizzare brevi ricerche olfattive nascondendo oggetti, oppure fare scomparire improvvisamente un componente della famiglia tra l'erba alta o in mezzo agli alberi e poi andare insieme a cercarlo di corsa.
Trattandosi di un cane molto vitale ed energico, potete anche scegliere di fare lunghi trekking nella natura, preferibilmente in spazi aperti dove si possa sentire tranquillo e non soffra gli ambienti troppo ristretti della città.
Relazione e contesto ideale
Il Dalmata cerca una famiglia che non lo scelga per la sua meravigliosa andatura né per il suo aspetto elegante. L’ideale sarebbe una famiglia attiva che ne rispetti gli spazi, la passione per il movimento all’aria aperta e che non senta il desiderio di entrare continuamente in contatto con lui.
Per vivere con un Dalmata non ci si può accontentare degli stereotipi che accompagnano la razza, ma bisogna invece condividere il suo amore per le corse anche lontano dai sentieri battuti e proporre spesso attività stimolanti sia dal punto fisico che mentale.
Il Dalmata è un cane con una forte motivazione perlustrativa, quindi si diverte a cercare gli oggetti che nascondiamo, i componenti della famiglia che si accucciano nell’erba, oppure una crocchetta nascosta in una scatola. Importante però, è non pretendere di farlo toccare dagli sconosciuti o invadere il suo spazio facendolo sentire a disagio.
La sua passione per la caccia potrebbe creare qualche problema nella convivenza con i bambini più piccoli (perché si muovono in maniera imprevedibile e rischiano di ricordargli una preda) e con i gatti, ma se fin da cucciolo gli viene data la possibilità di incontrare animali appartenenti ad altre specie e socializzare con loro, questo rischio si riduce nettamente.
Molto importante è dunque anche abituare i bambini a relazionarsi con il cane in maniera adeguata: rispettare i suoi spazi senza invaderli, toccarlo solo con delicatezza, tutelarne i momenti di sonno e di relax. Queste abitudini, oltre a favorire una piacevole convivenza tra cani e bambini, possono fungere da opportunità per guidare i più piccoli verso il rispetto degli animali, anche quelli che non vivono in casa con loro.
Ciò di cui il Dalmata ha davvero bisogno è una relazione equilibrata con un pet mate che non gli vieti la libertà e che abbia il coraggio di superare la paura di perderlo di vista nei momenti in cui l’aria e il suolo sono ricchi di odori interessanti. Così se almeno un paio di volte alla settimana ha l’occasione di trascorrere il tempo insieme a voi nella libertà della natura, il vostro cane riuscirà a vivere serenamente anche negli ambienti urbani, dove, attraverso la vostra guida, si può abituare alla presenza ravvicinata con altri cani e persone sconosciute.
Un altro fattore che rendere meravigliosa la vita di un Dalmata è la presenza, nei pressi di casa, di un lago, un fiume o un qualunque specchio d’acqua in cui divertirsi regolarmente e dimostrare che si può essere belli anche se sporchi e che il mantello candido, in fin dei conti, si pulisce in fretta e torna uguale a prima.
Una giornata con un Dalmata
Il Dalmata sonnecchia nella sua buffa posizione a pancia in su, steso nella sua cuccia, controllando il passaggio degli umani appena svegli. Sa bene che prima di uscire deve aspettare che tutti abbiano finito di fare colazione.
Quando arriva il momento, però, salta rapidamente fuori dal cuscino ed è già pronto per indossare la comoda pettorina che gli avete comprato quando avete scoperto che non gli avrebbe rovinato il suo straordinario mantello e, anzi, gli avrebbe dato un maggiore confort durante le passeggiate.
Questa mattina, dopo aver portato i bambini a scuola e prima di andare al lavoro, avete deciso di fare un giro nella parte più isolata del parco vicino a casa, dove il vostro Dalmata può muoversi liberamente senza dover incontrare i cani che si muovono nell’apposita area recintata poco distante.
Tornati a casa gli riempite la ciotola e lo guardate divorare volentieri ogni boccone prima di andare al lavoro. Uscendo, controllate come sta e notate che è già tornato nella buffa posizione di prima.
Al pomeriggio, una volta tornati dal lavoro, prendete la macchina e andate insieme alla lezione mensile di mantrailing. Durante queste attività, alcune persone si nascondono, mentre voi e il vostro Dalmata, dovete andare a cercarle seguendo la pista dei loro odori. In questo modo, senza velleità competitive, date la libertà al vostro cane di divertirsi svolgendo i compiti in cui è talentuoso.
Sfortunatamente, proprio questo pomeriggio piove per qualche ora, ma voi sapete che per lui non è un problema: queste attività sono talmente coinvolgenti ed entusiasmanti da farvi divertire insieme anche se tornate a casa completamente bagnati. Cosa sarà mai la pioggia, se in cambio avete un pomeriggio indimenticabile?
Quando arrivate a casa alla sera, asciugate amorevolmente il vostro Dalmata con un panno, facendo in modo di rendere questo momento il più piacevole possibile per lui e dandogli la possibilità di asciugarsi da solo nelle parti del corpo in cui non ama essere toccato.
Oggi, lo sapete già, si è meritato qualche grammo in più di cibo nella ciotola. Non esitate a regalarglielo, visto il tanto movimento svolto e poi preparate la cena per la famiglia mentre lui, silenzioso, soddisfatto ed esausto, torna nel suo comodo cuscino lontano dal rumore, fino all’indomani mattina.