Warriors of Wildlife e DHL Global Forwarding
Respirare l’aria calda. Calpestare l’erba selvatica. Assorbire odori sconosciuti e vagare con lo sguardo, lontano, fra alberi sconosciuti e orizzonti mai visti prima. Ritrovare il calore dell’Africa e, finalmente, i suoi spazi liberi, senza averli mai né visti né sentiti prima. E sentirsi, stranamente, a casa. Deve essere stato questo, per cinque leoni e una tigre, il ritorno in Africa dopo un viaggio lungo 10 mila chilometri e dopo una vita di freddo e di maltrattamenti in due zoo ucraini. Warriors for wildlife, l’organizzazione fondata da Lionel de Lange, alla fine di gennaio ha concluso il suo ultimo salvataggio e, con il supporto tecnico di DHL Global Forwarding, ha trasferito i sei felini a uno zoo in Ucraina al Simbonga Game Farm & Sanctuary, un santuario nell’area di Gqeberha, vicino Port Elizabeth e a Città del Capo in Sudafrica. Un viaggio di oltre tre giorni, tra camion a aerei, per far arrivare a destinazione i sei felini che sono stati costantemente assistiti dallo staff e dai veterinari e che, appena scesi dal camion che li ha trasportati per gli ultimi 1700 chilometri, hanno finalmente potuto annusare la rossa terra d’Africa.
Warriors of Wildlife e DHL Global Forwarding insieme per il salvataggio
Ad organizzare il salvataggio Lionel de Lange, direttore Warriors of Wildlife, da anni impegnata nella salvaguardia della fauna selvatica. Fondata nel 2019 da Lionel de Lange e sua moglie Anya Masyach, l’organizzazione opera tra Ucraina e Sudafrica e ha già organizzato una quindicina di trasferimenti di leoni, tigri e orsi, tutti salvati da situazioni di cattività in zoo cittadini o da gabbie di privati in Ucraina e trasferiti in territorio africano. Grazie alla collaborazione con DHL i felini hanno viaggiato per più di tre giorni su strada, poi in aereo, poi di nuovo su strada prima di giungere al Simbonga Game Farm & Sanctuary. «Il trasferimento è stato diviso in 2 squadre poiché gli animali provenivano da diverse parti dell'Ucraina: la veterinaria Ann Polianskaya si è recata a Chernivsti per fare la sedazione e supervisionare il carico. Ha viaggiato dalla struttura prima su strada e poi con i leoni e la tigre in aereo in fino in Sud Africa. Anya Masyach, assistita da un secondo veterinario, ha viaggiato nel camion con i 3 leoni (tutti fratelli) di Nikolaev e poi in aereo fino al santuario nell'Eastern Cape» racconta de Lange.
Dal gelo ucraino al sole africano: l’arrivo al Simbonga Sanctuary
«Khaya, Jen, Aslan, Hercules, Cher e Gina sono arrivati intorno alle 8:00 a Simbonga sabato 15 gennaio – continua de Lange – dopo quello che sembrava un viaggio senza fine. Il clima era già estremamente caldo e il sole picchiava portando la temperatura fino a 35°C, uno shock per i felini dato che tutti sono partiti dall'Ucraina a temperature di -14°C». I felini sono stati fatti scendere uno alla volta ed esaminati dalla dottoressa Davis. La veterinaria ha valutato e curato i primi problemi medici ravvisati negli animali prima che venissero rilasciati nei loro rifugi notturni dove hanno avuto il tempo di sgranchirsi le zampe, bere un po' d'acqua fresca e prendere i primi contatti con una natura nuova e ricca di stimoli, che mai prima di quel momento avevano avuto modo di conoscere.
La prima settimana al santuario
«È trascorsa una settimana e un giorno da quando sono arrivati dall’Ucraina – ha raccontato dalla pagina di Facebook lo staff di Warriors of Wildlife al Simbonga Sanctuary dove sono stati trasferiti i sei felini. – È stata una settimana molto interessante ma anche molto preoccupante poiché alcuni di loro hanno impiegato più tempo ad ambientarsi rispetto ad altri, mentre altri si sono rifiutati di mangiare. Gina la tigre non ha voluto lasciare il suo rifugio notturno per 4 giorni. Ma ora se la cavano tutti bene e si stanno adattando al loro nuovo ambiente e persino alla dieta con Khaya che è un gran mangiatore. ma siamo molto pazienti con tutti loro e non li costringiamo o li persuadiamo a fare qualcosa che non vogliono. Ora è il loro momento e noi siamo lì per assicurarci che siano al sicuro, a proprio agio e curati». La preoccupazione maggiore è permettere ai felini di riequilibrarsi con la loro natura di carnivori che hanno bisogno di tempo per riappropriarsi delle abitudini naturali. «Si tratta di predatori all'apice, ma hanno tutti subito abusi di qualche tipo e hanno bisogno di tempo, comfort e sicurezza i uno spazio sicuro per iniziare il loro processo di guarigione».
DHL: «pianificare i dettagli per garantire il confort agli animali in viaggio»
Partiti da due zoo privati ucraini, a Chernivtsi e a Nikolaev nel sud dell’Ucraina, i sei felini sono stati prelevati dal team messo a disposizione da DHL Global Forwarding, azienda specializzata nel settore delle spedizioni ma che già in diverse occasioni si era messa a disposizione per operazioni di salvataggio e trasferimento di animali vivi. Settantadue ore in cui lo staff specializzato di DHL è stato affiancato da veterinari incaricati di non lasciare mai soli gli animali. «Pianificare ed eseguire trasporti speciali è parte del know-how che abbiamo sviluppato in tanti anni di attività. Il trasporto di animali è molto impegnativo e richiede una cura speciale: bisogna garantire loro sicurezza e il maggiore comfort possibile lungo tutto il percorso, pianificando con molto anticipo tutti i dettagli e coordinando tutte le parti coinvolte – spiega Mario Zini, Amministratore Delegato di DHL Global Forwarding Italia. -Le scelte che compiamo quotidianamente possono cambiare il nostro futuro, possono salvaguardare la “casa” che condividiamo con tutti gli esseri viventi del nostro pianeta. Riportare Hercules, Cher, Khaya, Ilana, Arslan e Kisa nel loro habitat naturale è un piccolo passo concreto in questa direzione».
Per trasferire quattro orsi, nel 2018, impacchi di ghiaccio e nebbia umida con i ventilatori per rinfrescarli
Fondamentale che lo staff che si prende cura degli animali sia il più preparato possibile, perché organizzare un trasporto del genere è sempre a rischio e perché il benessere degli animali deve essere sempre al primo posto. In questi casi l’esperienza conta. Nel 2018, ad esempio, DHL aveva trasferito quattro orsi bruni dell’Ussuri per 20 ore dal Giappone all’Inghilterra, con tutti i comfort: temperatura controllata, spuntini e un veterinario a disposizione. In quel caso era stato determinante il fattore temperatura. L'equipaggio aveva fatto in modo che l’ambiente fosse mantenuto ad una temperatura controllata tra i 3° e i 18° C per tutto il viaggio, sia su camion refrigerati che su aerei di linea. Alle stive del carico, avevano ricevuto impacchi di ghiaccio per abbassare le temperature ambientali mentre aspettavano di essere caricati sugli aerei. Oltre ad essere mantenuti freschi con un getto costante di nebbia fine da parte di grandi ventilatori, gli orsi avevano anche ricevuto come spuntino delle angurie. «Per rendere il viaggio il più confortevole possibile per i nostri ospiti speciali, mettiamo in campo il team giusto con le adeguate competenze – afferma Amadou Diallo, CEO di DHL Global Forwarding MEA. – Questa volta i nostri ‘Leoni e Falchi di DHL‘, come abbiamo soprannominato il nostro staff, hanno contribuito a trasportare gli animali in sicurezza verso una nuova casa, nel santuario di Warriors of Wildlife. I leoni Hercules, Cher, Khaya, Ilana, un altro leone maschio battezzato Arslan dal nostro team, ed infine la tigre Kisa, hanno viaggiato con noi per 72 ore. Una sfida non facile, ma che abbiamo accettato con tutto il cuore e affrontato per il benessere degli animali».
Un volo "green" e un quintale di foglie di bambù per i panda trasferiti dalla Cina alla Finlandia
Nel 2019 per il trasferimento dei due panda giganti Hua Bao e Jin BaoBao dalla Cina alla Finlandia con un volo di 6.500 km diretto ad Helsinki su un cargo Iljushin 76 noleggiato per l’occasione, DHL ha organizzato un trasporto green e climaticamente neutro, compensando le emissioni del volo attraverso degli investimenti diretti a un progetto di protezione dell’ambiente. Per il trasporto aereo dei panda erano state calcolate 230 tonnellate di emissioni di CO2, che erano state compensate grazie ad un progetto di protezione ambientale per ridurre le emissioni, poiché prevedeva una transizione per le famiglie a basso reddito della provincia rurale cinese del Sichuan da un trattamento dei rifiuti a carbone ad uno a biogas. «Il Gruppo DHL ha come obiettivo quello di ridurre a zero le emissioni legate alla logistica entro il 2050, offrendo soluzioni green come parte integrante di questo obiettivo» spiegano. Per “spuntino” durante il viaggio i due panda erano stati rifoccillati con 120 chilogrammi di foglie di bambù