Nelle settimane in cui in Italia si dibatte, con toni sempre più accesi, di “orsi problematici” e della gestione dei lupi (per non parlare delle discussioni su cinghiali e nutrie), in Francia il governo si prepara a rinnovare il decreto triennale in cui sono elencate le specie considerate “nocive” proprio a causa dei danni che possono provocare, animali che potranno essere cacciati senza limite. E i cittadini si ribellano.
Nel decreto sono inserite le specie selvatiche che il governo ritiene dannose: donnola, faina, martora, volpe rossa, corvo imperiale, cornacchia nera, gazza, ghiandaia e storno comune, tanto per citarne alcuni, sono classificati appunto come "nocivi", e per questo possono essere abbattuti tutto l'anno sia con autorizzazione singola sia attraverso battute di caccia organizzate. Questa classificazione, contro cui hanno già preso posizione sia la comunità scientifica sia le associazioni per la protezione degli animali, incontra però il biasimo dei francesi, perché il 65% dei residenti d’Oltralpe – secondo un sondaggio IFOP condotto a maggio 2023 per conto di sei associazioni – si è detto nettamente contrario.
«Questa forte opposizione dei francesi riguarda sia la città (64% delle città urbane al di fuori dell'area parigina) che la campagna (64%) – sottolinea la Fondation 30 Millions d’Amis – Tra gli animali considerati erroneamente nocivi, la volpe rossa sembra particolarmente cara agli intervistati, con il 71% che si oppone alla sua persecuzione. Questo rivela quanto sia positivamente evoluta la reputazione delle volpi negli ultimi anni».
Il governo francese sembra però non tenere conto della sensibilità dei cittadini né degli studi e delle evidenze scientifiche che dimostrano come le volpi, in particolare, svolgano un ruolo fondamentale negli ecosistemi in cui sono inserite, in particolare nutrendosi dei roditori (in sovrannumero) dannosi per le coltivazioni, e ha deciso di inserire la specie nel decreto, legittimando dunque quella che in Francia è già una persecuzione ai danni di questi animali. E con le volpi rischiano di essere perseguitati e uccisi, di fatto legalmente, anche molte specie di uccelli: «Per tutto l'anno, questi animali selvatici possono essere oggetto di abbattimenti, senza alcuna quota o rendicontazione – attacca la lipu Francese – Milioni di uccelli e mammiferi vengono così perseguitati ed eliminati legalmente»
«Da tempo ci uniamo ad altre associazioni per la protezione degli animali per denunciare come questa regolamentazione sugli Esod (Animali Dannosi Oggetto di Distruzione) sia distorta sotto molti aspetti – è la denuncia della Fondation 30 Millions d’Amis – In primo luogo, alcune specie sono classificate come dannose anche se i danni loro attribuiti sono raramente provati. In secondo luogo, l'efficacia della loro distruzione non è mai stata dimostrata, e le alternative non letali sono completamente ignorate. Infine, il ruolo che svolgono questi animali negli ecosistemi vengono completamente ignorati». Da qui l’appello rivolto al governo, cui si affianca una petizione che ha raccolto oltre 76.000 firme.
«Chiediamo al governo francese una rivalutazione di questa lista orientata esclusivamente alla distruzione – concludono le associazioni – In un grave contesto di cambiamento climatico e di crollo della biodiversità, è nostro interesse fermare la massiccia eliminazione di animali selvatici e optare per una politica basata su un maggiore rispetto della natura e del nostro ambiente».