La maggior parte delle persone pensa che il territorio del proprio cane si estenda dallo spazio domestico ai confini dell’isolato in cui abita. Dal punto di vista etologico il territorio è un ambiente vissuto da un branco più o meno numeroso, con un’estensione di circa 3 chilometri quadrati, i cui confini vengono quotidianamente pattugliati e le risorse difese dalla minaccia dell’invasione di cani estranei. Il pet, appena varca i confini della propria abitazione, si trova in un ambiente urbano, attraversato quotidianamente da tanti cani. Fuori dalla porta di casa viene catapultato in uno spazio pubblico frequentato da estranei che vivono nello stesso condominio o nella stessa via. Dunque, in virtù della difficoltà oggettiva di tracciare i confini fisici del territorio del nostro cane, problematica sarà anche la definizione delle caratteristiche del comportamento territoriale.
«Il mio cane è territoriale», ma cosa vuol dire?
Avrete sicuramente sentito dire «il mio cane è territoriale» tante volte quante, «il mio cane è dominante» e utilizzare spesso i due attributi riferiti allo stesso soggetto. Essere territoriale equivale a saper fare la guardia ma troppo spesso questa attitudine viene equivocata con la tendenza ad abbaiare contro chiunque. L’abbaio troppo frequente è sintomo di un soggetto immerso in uno stato di allerta e vigilanza sull’ambiente che lo rende teso, insicuro e che lo fa sentire in pericolo anche di fronte a situazioni in realtà innocue e ordinarie. Il cane che abbaia appena “sente muovere una foglia” e che non riesce a rilassarsi, nemmeno all’interno delle mura domestiche, non è territoriale ma semplicemente nervoso e reattivo. Spesso questi soggetti si sentono forti della protezione del gruppo familiare e scaricano in modo isterico contro gli estranei il disagio che vivono quotidianamente nell’ambiente esterno che li circonda. Di solito sono i cani di piccola taglia che abbaiano tanto, ad esempio, non appena sentono un rumore nell’androne delle scale condominiali, fanno la voce grossa dal terrazzo di casa e si trasformano nell’Incredibile Hulk quando passeggiano al guinzaglio. Tutti penseranno che questi cani non siano credibili a causa delle loro dimensioni ridotte. In realtà ancor prima della taglia il problema risiede nel modo di fare isterico che non si addice affatto ad un cane territoriale. La credibilità del guardiano non risiede esclusivamente nella mole, infatti, anche un possente Pastore Tedesco che abbaia come un forsennato, da dietro la recinzione del giardino di casa, contro innocui passanti non dimostra, a mio avviso, particolari attitudini da guardiano.
«Can che abbaia non morde». È vero?
Vi sembra normale sprecare tutte quelle energie nel mostrare rabbia contro chi cammina per la propria strada e non ha alcuna intenzione di violare la proprietà? Ricordate il detto «Can che abbaia non morde»? Dopo tanti anni di lavoro con i cani posso dirvi che è proprio vero, soprattutto se ci riferiamo all’abbaiare in modo isterico. Pitbull e Amstaff che possiedono un aspetto così minaccioso, sono validi cani da guardia? Compaiono nella maggior parte dei videoclip trap, il genere musicale più diffuso tra i giovani, portavoce della cultura di strada che ostenta valori legati alla criminalità e all’uso della forza, come forma di difesa personale e del territorio. Pur incarnando esteticamente il simbolo di questa virilità, sono davvero cani territoriali e guardiani? Mi dispiace deludere chi si identifica in questo immaginario ma la mia risposta è negativa. Indubbiamente possiedono un aspetto fisico possente e muscolare che può incutere timore ai più. Tuttavia ho conosciuto centinaia di Pitbull e Amstaff, per motivi professionali e per vissuto personale, e vi posso assicurare che sono gli esemplari meno indicati a svolgere il ruolo di guardiani del territorio. I cani di tipo bull sono molto indicati se avete l'obiettivo di tenere lontani dalla vostra proprietà cani estranei, ma se volete scongiurare la minaccia dei ladri, in tutta confidenza, vi confesso che sarebbero disposti a preparare il caffè a chi si introduce senza permesso in casa vostra.
Chi sono i migliori cani da guardia?
Allora, chi sono i migliori cani da guardia? Quelli che svolgono da millenni questo compito, i guardiani degli armenti ed i mastini. Volete qualche esempio? Il Pastore Maremmano, il Pastore del Caucaso e dell’Asia Centrale, il Ciarplanina, il Kangal, il Cane Montagna dei Pirenei ecc… Il Mastiff, il Mastino Napoletano, il Cane Corso, il Fila Brasileiro, il Mastino Spagnolo ecc… Non cadiamo però nel tranello della semplificazione delle classiche descrizioni delle caratteristiche di razze che spesso non si dimostrano conformi all’individualità. La razza colloca il cane che vi appartiene all’interno di un solco comportamentale e attitudinale ma poi esiste il soggetto, con la sua storia personale e il suo carattere, che può differire dalle aspettative. Conformemente all’approccio cognitivo zooantropologico, credo profondamente nella soggettività del cane, unica ed irripetibile, capace di interpretare nella storia individuale le coordinate genetiche di razza.
Il cane territoriale, dunque, non appartiene necessariamente ad una razza ma più genericamente è un soggetto che possiede ed esprime un ventaglio di caratteristiche comportamentali, prima tra le quali il “non aver timore” degli estranei. Il cane che difende il territorio, pur essendo fiducioso delle persone, non si lascerà comprare facilmente con il cibo o con atteggiamenti amichevoli, del tipo: «Vieni bello, guarda che ho qui per te!….Bravo cagnone, fatti accarezzare!». Il cane guardiano possiede il giusto livello di diffidenza, sa fiutare l’adescamento e riconosce nell’altro le cattive intenzioni.
Il cane territoriale, dovunque si trovi, all’interno della propria abitazione, nell’area cani che frequenta abitualmente o presso la casa di campagna abitata solo nel weekend si mostra sempre riflessivo e non manifesta mai comportamenti di minaccia se non ne sussistono i presupposti. Il cane territoriale è perfettamente consapevole dei confini del proprio ambiente e mostra capacità naturali di difesa delle risorse presenti al suo interno. È riflessivo e si prende sempre il tempo di capire la vera entità del pericolo. Calma, equilibrio emozionale, riflessività nelle decisioni, ostinazione e coerenza nello svolgimento del proprio compito sono i requisiti che un cane deve avere per essere annoverato come esponente di spicco tra i cani da guardia e realmente territoriali.