Pavoni, pavoncelle, oche e anatre. Ben 25 animali, tra cui un pullo di pavone, il piccolo Cataldino, trasferiti in attesa che Villa Peripato torni ad essere un ambiente adatto a loro. Sono stati giorni intensi per gli abitanti di uno dei parchi della città di Taranto, la storica residenza con giardino da cinque ettari affacciata sul Mar Piccolo e divenuta negli anni un riferimento verde a pochi passi dal centro urbano. Le condizioni strutturali e di degrado, però, avevano portato molti cittadini a chiedere a gran voce un intervento dell’amministrazione.
Nelle scorse settimane, così, l’Assessorato all’Ambiente e alla Qualità della Vita del capoluogo ionico e la corrispondente Direzione hanno interpellato la locale delegazione del WWF affinché si procedesse ad una visita ispettiva con tecnici e personale medico specializzato. Un sopralluogo che aveva fatto rilevare diverse anomalie relative allo stato dei luoghi, dalle voliere sottodimensionate rispetto al numero degli animali al malfunzionamento dell’impianto di ricircolo e filtraggio della piscina. Una situazione che aveva convinto l’Assessore all’Ambiente Laura Di Santo a far effettuare un intervento urgente per rendere migliore l’habitat per quegli animali, divenuti un simbolo ormai per molti tarantini.
L’esecuzione dei lavori ha richiesto il trasferimento temporaneo di buona parte di loro: «Una decisione amara – ha commentato a Kodami l’Assessore Di Santo – contiamo di completare queste migliorie entro settembre e di far tornare gli animali nelle braccia dei tarantini e dell’ambiente dove sono cresciuti e vissuti al più presto. Abbiamo già fatto il punto con l’Assessore al Patrimonio Gianni Azzaro per essere celeri. Sappiamo che si tratta di uno spostamento molto delicato – ha poi aggiunto – c’è anche il piccolo Cataldino (il pullo di pavone, ndr) ma il personale del WWF ha un’esperienza tale da farmi sentire serena».
E infatti sono state ore di duro lavoro. I 25 animali da Villa Peripato sono stati temporaneamente portati in una fattoria didattica di Grottaglie, gestita dall’Associazione culturale “Uomini Vivi“. Non si è potuto fare lo stesso per le 170 tartarughe, in quanto non sarebbe stato possibile individuare dei siti idonei alla custodia di questa particolare specie: «Si tratta di esemplari di tartaruga Trachemys, una specie alloctona assolutamente invasiva per gli habitat nostrani – spiega a Kodami il Presidente del WWf Taranto Gianni De Vincentiis – Nel corso degli anni gli avventori hanno abbandonato all’interno della ex piscina di Villa Peripato questi esemplari, di cui è vietata la liberazione in natura. Le persone le acquistano nei negozietti e quando crescono e si accorgono che non riescono più a tenerle nelle loro vaschette (il carapace può raggiungere anche i 20-25 centimetri) le abbandonano lì. Purtroppo – ha aggiunto – possono essere anche carnivore, se rimesse in libertà rischiano di devastare completamente quel determinato habitat».
Non è questo l’unico danno compiuto dagli incauti avventori. «Dagli accertamenti compiuti sono venute fuori piccole problematiche legate alla loro alimentazione – ha spiegato ancora il Presidente del WWF Taranto – Un problema non derivate dai pasti somministrati dagli addetti al servizio ma ancora una volta dall’abitudine di alcuni stolti di dare da mangiare agli animali di tutto. Nei nostri controlli, effettuati con un medico veterinario specializzato in ornitologia del CRAS di Manduria, il dott. Patrizio Fontana, abbiamo trovato nelle vasche piatti di orecchiette e rape, pasta al sugo, croccantini per gatti e perfino un panettone scaduto. Questa cattiva abitudine ha portato gli animali a soffrire di piccole patologie gastrointestinali per fortuna prontamente curate».
L'apporto anomalo di proteine animali, di carboidrati complessi e di altri condimenti provocherebbe infatti gravi disturbi intestinali e distrofie dei piumaggi ai volatili che se ne cibano: «Invitiamo in ogni caso a non somministrare mai alimenti incompatibili con gli animali presenti in habitat come quello della Villa – hanno giustamente precisato dal WWF Taranto – questa cattiva usanza porta seri problemi agli animali che, inconsapevolmente, se ne cibano».
La decisione di provvedere al trasferimento temporaneo ha naturalmente provocato qualche malumore nei frequentatori abituali della Villa Peripato. La speranza di molti è che, come promesso dall’amministrazione, si provveda a un loro ritorno in tempi brevi e soprattutto senza traumi nell’ambiente per loro realizzati a pochi passi dal centro urbano di Taranto.
Al contempo l’augurio è che gli spazi siano sempre adeguati al numero degli animali. Anche per questo è probabile che in futuro si provvederà a un controllo delle nascite al fine di contenere il numero gli esemplari presenti in Villa Peripato. «Ci teniamo a dire che l’amministrazione si è dimostrata assolutamente disponibile a trovare tutte le soluzioni che possano garantire il benessere di questi animali – ha concluso De Vincentiis – non c’è immobilismo. Purtroppo i tempi burocratici sono diversi da quelli della natura. Per questo bisognerà avere un po’ di pazienza, consapevoli che comunque per il momento è stata trovata una soluzione più che idonea».