Alla serata degli Oscar c'è stata una star che ha rubato la scena agli attori presenti: Messi, il Border Collie di 7 anni che ha preso parte alla pellicola "Anatomia di una caduta".
Nella foto in alto il cane è ritratto in uno scatto fatto dalla sua pet mate e dog trainer Laura Martin Contini poco prima di partire per Los Angels.
Anatomia di una caduta di Justine Triet, è la storia di un omicidio. I protagonisti sono Sandra, una scrittrice famosa, Samuel, insegnante ed il loro figlio dodicenne Daniel, ipovedente a seguito di un incidente. In loro compagnia Snoop, il cane di famiglia e spettatore innocente del mistero al centro del film: l'omicidio di Samuel.
«Non volevo che fosse un semplice accessorio – ha dichiarato ai media locali il regista Justine Triet – è un personaggio reale e allo stesso tempo è l’ombra e lo sguardo di Daniel, perché Daniel non vede».
Anche la dog trainer ha rilasciato delle interviste, in cui ha spiegato: «Messi è un artista incompreso. Abbiamo partecipato a decine di provini, ma è stato sempre scartato all’ultima selezione. Anatomia di una caduta è la sua prima grande occasione. E non l’ha sprecata».
Tuttavia, se da un lato c'era tanta commozione per la sua partecipazione agli Oscar, c'è anche chi ha sollevato qualche polemica. In particolare, si sono opposti alla sua presenza diversi sceneggiatori e addetti ai lavori candidati nelle varie categorie. Alcuni pensavano, infatti, che il cane potesse attirare troppa attenzione sul film, portando così a favoritismi nella votazione finale.
Messi è comunque sbarcato ad Hollywood e ha presenziato alla serata, conquistando la scena e anche l'attenzione di molti attori presenti che hanno chiesto di fare una foto con lui. Sono stati creati anche dei meme in suo onore e non c'è dubbio che abbia attirato l'attenzione su di sé, inconsapevolmente considerando che di certo a un cane non interessa dove si trova ma con chi e ciò a cui si dovrebbe badare, in realtà, è il suo stato emotivo e quanto davvero possa essere a suo agio in una serata di gala come quella degli Oscar.
"La carica dei 101", "Lessie", "Io e marley" sono soltanto alcuni dei tanti film in cui i cani sono protagonisti e di cui spesso si parla senza pensare al loro stato emotivo e non a quello che le pellicole ci rimandano.
Non sempre la storia del cinema insegna che ci sia stata attenzione nel preservare il benessere degli animali. Chi lavora con coscienza si impegna perché sia la motivazione collaborativa dei soggetti a rendere il "lavoro" qualcosa di piacevole per il cane e spesso l'addestramento si basa sul rinforzo positivo, in modo che l'animale viva ogni azione e ogni scena come un gioco. Un altro elemento fondamentale è far in modo che tra il cane e l'attore si crei un rapporto di fiducia e dunque di profonda conoscenza reciproca.
Laura Martin ha rivelato ai media che ha addestrato Messi per due mesi solo per una scena, quella in cui l’animale viene avvelenato e si accascia a terra:« Il movimento è stato prima diviso in micro-movimenti. Prima ha appreso a sdraiarsi tenendo immobile la testa, per poi riuscire a farla cadere senza opporre resistenza con i muscoli, emulando la perdita di coscienza. Un vero artista della recitazione».
L'addestramento dei cani nei film richiede una grande complicità tra il cane e il suo dog trainer che deve essere in grado di comprendere le esigenze e le motivazioni del cane, adattando le tecniche alle sue specifiche peculiarità.
Sul red invece Teo Yoo, uno degli attori di Past Lives, ha deciso di ricordare il suo animale da compagnia: una tartaruga marina di nome Momo. La spilla a forma di tartaruga attaccata al suo vestito, infatti, era un omaggio a lei.
Alle curiosità del giornalista di Variety, l'attore ha risposto: «Momo era la mia tartaruga, morta un anno fa. Era con me ormai da 10 anni. Quando è scomparsa ho pianto per tre giorni: sembrava una scena tragica e comica allo stesso tempo, perché ho rivissuto tutti i nostri momenti insieme».