Dalle limitazioni all’utilizzo di animali in occasione di mostre ed eventi, alla sospensione del servizio per carrozze con cavallo nei mesi più caldi dell’anno. Il Comune di Brindisi ha approvato un nuovo Regolamento per il Benessere Animale destinato a disciplinare in maniera più stringente una serie di attività, col fine di tutelare tanto le specie da affezione quanto la fauna selvatica.
«Il Comune individua nella tutela degli animali uno strumento finalizzato al rispetto e alla tolleranza verso tutti gli esseri viventi, in particolare verso le specie più deboli – è riportato tra i principi all’interno del documento – Opera affinché sia promosso nel sistema educativo dell'intera popolazione e soprattutto in quello rivolto all'infanzia e ai giovani il rispetto degli animali e il principio della corretta convivenza connessi».
Alcune delle norme indicate nel Regolamento sono già fissate dalla Legge nazionale. In questi casi la riproposizione vale come invito all’applicazione tanto da parte dei cittadini quanto da tutti quei soggetti, pubblici o privati, che operino sul territorio cittadino. Le altre disposizioni hanno invece disciplinato alcune questioni che spesso erano salite alla ribalta, talvolta con l'adozione di soluzioni controverse che non erano riuscite a trovare l’effettiva applicazione.
Circhi e spettacoli con animali
Una delle indicazioni più significative è quella che riguarda esposizioni, spettacoli e intrattenimenti con l’utilizzo di animali. Il Regolamento prevede un generico divieto, con alcune eccezioni laddove queste attività presentino determinate condizioni che garantiscano il benessere degli animali, è il caso per esempio dei circhi. In passato si era cercato proprio a Brindisi di impedire completamente questo tipi di spettacoli sul territorio cittadino.
Era il 2012, un’Ordinanza dell’allora Sindaco Mimmo Consales provò a fermare gli spettacoli di “Darix presenta Orfei”. Il tentativo si scontrò con le decisioni del Tar di Lecce che diede ragione ai circensi. L’indicazione del Regolamento parte proprio dalle ragioni che portarono a quella bocciatura, motivata da una sovrapposizione tra l’Ordinanza e la Legge nazionale, non più vietando ma, bensì, prevedendo una serie di disposizioni volte a tutelare il benessere degli animali al seguito del circo.
Così il rappresentante legale dovrà presentare, per esempio, la dichiarazione attestante il fatto che nessuno degli animali sia stato prelevato in natura, o la copia del contratto col consulente veterinario con un programma di medicina preventivo, i documenti con lo schema di identificazione, le planimetrie degli spazi adibiti ad ospitare gli animali nel rispetto delle indicazioni già previste da altre norme. Si tratta di una serie di limitazioni de facto che, se realmente applicate, incideranno certamente sul passaggio dei circhi dal territorio di Brindisi.
Carrozze con cavalli
Anche a Brindisi sono presenti alcuni operatori che forniscono un servizio di trasporto destinato soprattutto ai turisti attraverso le cosiddette “botticelle”, carrozze con cavalli che attraversano il centro cittadino soprattutto nel periodo più caldo. Infatti il Regolamento prevede il divieto di utilizzare gli equini per il trasporto di persone nelle aree del centro abitato a scopo di turismo nel periodo compreso tra il 1 giugno e il 15 settembre.
Anche qui si tratta di una disposizione che, se non vieta in maniera assoluta, disincentiva notevolmente questa attività. Del resto il tema era stato al centro della discussione politica quando l’amministrazione Raggi aveva provato a porre uno stop nel territorio di Roma dopo un episodio che aveva visto coinvolto un cavallo, stramazzato al suolo per il troppo caldo. Anche in questo caso l’Ordinanza era stata messa in discussione davanti al Tribunale Amministrativo competente.
Utilizzo di generatori elettrici nei parchi
Il Regolamento disciplina però anche altri temi spesso relegati come secondari, come per esempio la tutela degli animali che vivono nei parchi cittadini. Per esempio quelli del Parco del Cillarese, che ospita tra le altre specie delle Anatre Germanate di allevamento che si sono col tempo insediate nell’area. In prossimità di questi spazi è stato vietato lo stazionamento di giostre e camioncini con generatori elettrici, proprio per non infastidire gli animali che vivono nel parco, soprattutto nel periodo di nidificazione.
Uccelli migratori
Una norma tutela, invece, Rondini, Rondoni e Balestrucci, uccelli migratori che passano dalla Puglia e che spesso nidificano nelle nicchie di palazzine o sui pali della luce nei centri urbani. Quando ci sono lavori di ristrutturazione vengono spesso buttati giù i nidi, nonostante un’espressa previsione della Legge in materia. Il Regolamento ribadisce questa indicazione, ribadendo il divieto di disturbare, togliere o distruggere i nidi nei periodi di cova. Un problema che si verifica soprattutto in presenza di cantieri, come per esempio avvenuto qualche settimana fa a pochi chilometri di distanza, sul territorio di Molfetta.
Cani e altri animali d’affezione
Sono numerose le indicazioni previste per gli animali d’affezione, i cani in special modo. È bene ricordare una delle più banali (ma al contempo frequenti) disposizioni relative alle minzioni e alle deiezioni sulla pubblica via. Il Regolamento fissa l’obbligo di utilizzo di una bottiglietta d’acqua che si aggiunge alla raccolta in un sacchetto delle deiezioni. Sono parecchi i comuni italiani dove questa norma è già prevista, anche perché contempera anche ragioni di ordine igienico e di decoro urbano. Logico che dall’indicazione alla effettiva applicazione ci passa un mare. La strada del senso civico, però, deve essere in qualche modo indicata.
«Nel corso di questi anni abbiamo preso degli appunti – ha spiegato a Kodami la Consigliera delegata al Benessere Animale Luana Mia Pirelli – abbiamo messo insieme tutto in un documento e cercato di redigere un regolamento a 360 gradi. L’idea è quella di sensibilizzare le città. Soprattutto nel Sud Italia è spesso complicato, sebbene oggi ci sia più sensibilità rispetto a 20 anni fa. Anche il fatto di segnalare animali in difficoltà che venivano lasciati per strada è un buon segno. Il regolamento è stato pensato per tutti gli animali, da quelli di affezione, passando per i rettili a fauna selvatica. Abbiamo provato a pensare a un futuro virtuoso e speriamo in qualche modo di aver creato un modello adottabile anche in altre città».