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15 Settembre 2022
13:33

Da Unione Popolare a Italexit, gli animali nei programmi dei partiti minori o fuori dalle coalizioni nelle elezioni politiche 2022

Unione Popolare, Italexit, Partito Animalista Italiano e Noi Moderati: quanto e come sono presenti gli animali nei programmi di questi partiti?

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Nella giungla delle elezioni non ci sono solo gli elefanti, ma anche animali più piccoli. Nella prima parte della nostra analisi dedicata allo spazio che i partiti politici hanno dedicato agli animali nei loro programmi ci siamo concentrati sui partiti maggiormente rappresentativi dell'elettorato o presenti nelle coalizioni.

Ma alle elezioni politiche del 25 settembre 2022 si presentano ovviamente anche altre formazioni indipendenti o di minori dimensioni. Per questo abbiamo voluto analizzare anche i loro programmi elettorali alla ricerca della ricorrenza dei termini "animali/animale" e "biodiversità".

Unione popolare chiede il riconoscimento di santuari e rifugi

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Unione Popolare con de Magistris

Nel programma esteso di Unione Popolare, il movimento rappresentato dall'ex magistrato e ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris, la parola "animali/animale" compare 12 volte, mentre la biodiversità ricorre 4 volte.

Accanto alla classica agenda di un partito con aspirazioni nazionali sono molto ben presenti i concetti di tutela delle specie animali e dell'ecosistema. La parola "lavoro" ricorre 55 volte, mentre il concetto di "giustizia", presente in 12 punti, è declinato in termini di «giustizia sociale, economica ed ambientale».

Anche la tutela degli animali è filtrata dalla lente di valori che contraddistinguono Potere al Popolo, il principale partito che ha dato vita alla lista guidata da de Magistris, e Rifondazione Comunista.

Gli animali nel programma si incontrano nel capitolo 9 "Proteggere l’ambiente e i beni comuni":

Sostegno al Plant Based Treaty che chiede un’azione urgente, per garantire che l’inizio di una transizione giusta ed equa verso un sistema alimentare sano e sostenibile, attento al benessere animale e con azioni atte a rispettare l’Accordo di Parigi. Incentivi alla riconversione delle aziende zootecniche tramite l’utilizzo dei fondi PNRR per favorire la transizione agroalimentare plant-based. Erogazione di piani di formazione e di strumenti assistenziali dedicati.

Gli animali tornano nel paragrafo "Contrastare il dissesto idrogeologico e fermare il consumo di suolo" dove si fa esplicito riferimento a caccia e fauna selvatica, temi toccati poco dagli altri partiti, anche dell'area della sinistra progressista:

Aumento fondi statali destinati ai CRAS, centri recupero animali selvatici, e piano di riforestazione, contrasto alla cementificazione e all’eccessiva antropizzazione, piani di rewilding sul territorio nazionale per il reinserimento ecologico di specie e individui idonei. Sviluppo e incentivazione di metodi di gestione faunistica non cruenti. Divieto di caccia su tutto il territorio nazionale.

Il capitolo 24, l'ultimo, è dedicato in maniera specifica a "Tutelare gli animali". Qui si toccano 8 punti fondamentali per gli animali impiegati nelle industrie alimentari e dello spettacolo. La quasi totalità dei partiti hanno richiesto nei loro programmi l'istituzione di un Garante dei diritti animali, ma sempre con riferimento ai domestici, Unione Popolare invece chiede esplicitamente che questa figura tuteli anche individui "selvatici" e "da reddito".

Particolare anche il riferimento alla tassazione al 4% per incentivare le alternative vegetali alimentari.

1. Divieto dei circhi con animali, degli zoo, dei delfinari, degli acquari e dei parchi acquatici, del trasporto a trazione animale su tutto il territorio nazionale.

2. Incentivazione allo sviluppo di metodi di ricerca alternativi a quelli basati sulla sperimentazione animale.

3. Istituzione di un garante dei diritti animali competente in materia di animali “da affezione”, selvatici e “da reddito”.

4. Riconoscimento giuridico dei rifugi/santuari per animali liberi, che ne riconosca la specificità, lo scopo umanitario e la funzione educativa, dedicando un fondo statale apposito per il loro mantenimento e potenziamento.

5. L’attuazione dei divieti di importazione, detenzione e commercializzazione di animali esotici.

6. L’introduzione di un divieto di importazione, esportazione e riesportazione di trofei di caccia ottenuti da animali appartenenti a specie protette a livello internazionale

7. Sostegno in sede europea della proposta di nomina di un Commissario europeo per i diritti animali

8. Tassazione al 4% per le alternative vegetali (per es.: latti vegetali, burgers vegetali)

Unione Popolare parla chiaramente, infine, della necessità di riconoscere Santuari e rifugi, tema caldissimo di queste settimane dopo l'avviso di abbattimento arrivato ai 140 suidi della Sfattoria degli Ultimi di Roma, sui quali il Tar del Lazio si pronuncerà all'indomani delle elezioni.

Italexit: una struttura visionaria per il benessere degli animali

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Italexit con Gianluigi Paragone

Dalla sinistra alla destra anti sistema con Italexit, il partito fondato dal senatore Gianluigi Paragone, ex grillino. Paragone ha fatto sua la battaglia contro il greenpass e le misure anti-Covid adottate negli anni della pandemia dai governi di Giuseppe Conte e Mario Draghi. È questo il focus di apertura del suo programma che prosegue poi con il progetto di depotenziare il ruolo dell'Unione Europea e la richiesta di maggiore sicurezza nazionale, da attuarsi attraverso la repressione del crimine e ponendo limiti più stringenti ai flussi migratori.

Nelle 122 pagine del programma-manifesto di Paragone non mancano però corposi riferimenti agli animali, sempre inseriti in una visione di Stato che premia chi segue le regole e punisce chi se ne discosta. In tutto le varianti "animali" e "animale" vengono citate ben 78 volte. E, anche se non in maniera esplicita, si fa un timido riferimento persino all'approccio One Health:

Cultura, perché solo la diffusa e piena comprensione nei cittadini della correlazione tra il benessere animale e il proprio benessere consentirà alla politica di perseguire e realizzare con convinzione, e speditamente, le riforme necessarie.

Paragone dedica attenzione in particolare agli animali domestici chiedendo:

Il potenziamento della task force veterinaria per la tutela animali del Ministero della Salute; attuazione di quanto già messo a disposizione delle leggi attuali in materia, tramite la creazione di un Team di Monitoraggio presso il ministero della Salute, con la partecipazione di rappresentanti regionali, per la verifica del raggiungimento in tutti i Comuni italiani degli obiettivi annuali in termini di sterilizzazione, chippatura, riduzione – tramite adozioni- del numero degli animali presenti nelle strutture come canili e rifugi.

Insieme al potenziamento delle strutture complesse per la gestione del randagismo e la defiscalizzazione delle spese veterinarie. Misure che pesano sul bilancio di uno Stato come l'Italia e per questo difficilmente attuabili nel breve periodo. Paragone però trova la soluzione non allo scopo di ripensare la ripartizione dei fondi, ma sanzionando coloro che non raggiungono adeguatamente gli obiettivi:

Il mancato conseguimento degli obiettivi concordati comporterà l’esclusione da qualsiasi premialità economica per i responsabili degli uffici 78 comunali preposti al benessere animale.

Non è tutto, nella visione di Italexit saranno premiate le amministrazioni comunali che si sono spese maggiormente per il benessere degli animali, in un connubio tra Comuni e Ministero della Salute:

La realizzazione di tali programmi conferirà ai Comuni “virtuosi” diritto a fregiarsi di un “bollino” di “Comune Amico degli Animali” congiuntamente alla possibilità di accesso preferenziale a percorsi di finanziamento.

I programmi pensati da Italexit includono:

Iniziative come la promozione di progetti di informazione, formazione, e sensibilizzazione dei cittadini e degli studenti per il soccorso, il possesso e l’adozione consapevole; la creazione di task force comunali per il benessere animali (che includano tutte le forze di polizia del territorio, Asl, guardie zoofile, associazioni di volontariato). L’approvazione dei progetti sarà sempre subordinata anche a una verifica ispettiva da parte della Task Force per la Tutela Veterinaria in capo al Ministero della Salute delle basilari ed effettive condizioni di benessere animale nei canili, gattili e rifugi, e in tutte le strutture che sono indicate a supporto del benessere animale all’interno del progetto.

Ma il partito di Paragone si occupa anche degli animali selvatici e da redito:

ITALEXIT dice basta agli animali nei circhi: come per le botticelle la presenza degli animali nei circhi rappresenta il pensiero opposto al nostro. Con l’aggravante, nello specifico, dell’uso di animali appartenenti ad habitat enormemente diversi da quelli in cui sono costretti a vivere in opprimente cattività.

ITALEXIT dice basta alla sperimentazione animale: un’ampia ed eccellente letteratura dimostra che in nessun caso la sperimentazione effettuata sugli animali possa avere risultati più attendibili di quella portata avanti con metodologie alternative. Non ci sono scuse. L’unico elemento che ad oggi frena il cambiamento in direzione di una maggiore civiltà e della messa al bando delle crudeltà inflitte agli animali nei laboratori nel malinteso nome della scienza, è la pigrizia istituzionale di dover affrontare l’organizzazione del cambiamento.

Partito animalista italiano: molta visione e poca pratica

Non si può parlare di animalismo e politica senza citare il Partito Animalista Italiano, che insieme a quello olandese fa parte del gruppo dei partiti animalisti europei. In Italia, però, la formazione politica guidata dall'avvocato Cristiano Ceriello non è mai riuscita a fare il suo ingresso in Parlamento, al contrario di quanto avvenuto nei Paesi Bassi.

Ceriello ci riprova alla tornata elettorale del 25 settembre, anche se le prospettive non sono buone dato che il simbolo è presente solo in Emilia Romagna, Calabria e Campania, esclusa la provincia di Napoli.

Nel suo programma, il Partito Animalista si concentra esclusivamente sulla tutela degli animali. In 7 pagine la ricorrenza dei termini "animale" e "animali" è complessivamente di ben 63 volte. Nonostante il dichiarato interesse, però, le proposte restano vaghe, come si evince fin dal primo paragrafo:

Alla luce della Riforma Costituzionale, nonché dell'applicazione dell'art. 13 del Trattato di Lisbona che riconosce gli animali come essere senzienti è necessario cambiare l'Italia, il nostro Paese necessita di una rivoluzione green. Per Farlo serve:

1) L'Immediata Istituzione di un Garante Nazionale dei Diritti degli animali. Il Garante dove realizzare un piano organico di interventi, controllo, su tutto il territorio nazionale, riferito alla salvaguardia dei diritti e del benessere degli animali e della fauna selvatica, nonché a rafforzare la cooperazione per lo sviluppo della tutela dei diritti degli animali, attraverso forme di potenziamento e di coordinamento delle azioni svolte dalla pubbliche amministrazioni ;

2) E' necessario un Testo unico che raccordi tutte le normative che concernono la legislazione sul benessere e tutela animale, anche in riferimento alla fauna selvatica.

Cerielo punta a cambiare innanzitutto la cultura. Rispetto agli altri partiti nazionali  si fa un riferimento esplicito alla ricerca di soluzioni plant based, illustrate nel capitolo "Contrastare il cambiamento climatico supportando il passaggio verso uno stile di vita basato sui vegetali, migliorando il tasso di CO2 per le industrie e aumentare gli sforzi per realizzare il completo passaggio alle energie rinnovabili":

Tramite l’Unione Europea, con una azione fiscale e/o con maggiori finanziamenti, si auspica il passaggio verso una produzione alimentare basata sulle piante, sull'agricoltura locale a “km 0”, verso produzioni “bio” ed “eco-sostenibili” che porteranno benefici, anche occupazionali, al nostro Paese. Un'imprenditoria “visionaria” ed “eco-sostenibile”, che già esiste nel nostro Paese, va incentivata tramite i fondi dell'Unione con: – “in primis” la creazione di “tax credit” ai consumatori che acquistano prodotti “bio” e/o “eco-sostenibili”; – con creazione di “zone franche” per chi investe nell'agricoltura sostenibile; – ancora, creare delle “eco golden area”, lavorando in Commissione AGRI: i fondi ci sono nella UE, perchè non vengono sfruttati? Ancora va incentivato ogni passaggio alle energie pulite, unica alternativa alle energie fossili. Sempre in questo campo l'Italia può giocare, per ovvie condizioni geografiche, un ruolo di primo piano nell'economia mondiale.

Tutela degli animali ma anche dell'ambiente poi nell'ultimo capito del programma in cui si propone di: «realizzare un efficiente, affidabile ed accessibile trasporto pubblico, come alternativa ai viaggi aerei»:

Spesso viene relegato alla fine di ogni programma, ma sappiamo come le nostre città sono purtroppo diventate fucine di allergie, malanni e patologie gravi, proprio perchè smog e polveri sottili stanno nuocendo gravemente ad ambiente e salute umana. Le automobili sono, però, ancora l’unico reale mezzo per gli spostamenti di molti cittadini, questo non possiamo negarlo. Eppure i collegamenti in gran parte del Paese riguardano solo poche tratte, lasciando “scollegato” il resto del Paese. E’ per questo che, soprattutto nel nostro Paese ed in alcune parti del nostro Paese, va incentivato un accessibile trasporto pubblico, capace di smaltire il traffico per le strade, guadagnando tempo per gli spostamenti (quanto tempo si perde nel traffico?) e dare benefici anche all’ambiente.

Noi Moderati: animali non pervenuti

Non sono indipendenti ma sicuramente sono di dimensioni ridotte i moderati di Maurizio Lupi, Giovanni Toti e Luigi Brugnaro, riuniti nella lista Noi moderati sotto le insegne del redivivo scudo crociato della Democrazia Cristiana. La formazione si presenta il 25 settembre nella coalizione di Centrodestra e data l'attuale legge elettorale, che premia soprattutto le coalizioni, è probabile che i suoi rappresentanti si ritroveranno al Governo nonostante le rilevazioni di attestino il gradimento intorno all'1%.

Ma cosa prevede Noi Moderati per gli animali? Niente. Nelle 34 pagine del programma liberal e cattolico dei moderati non viene mai fatto riferimento agli animali, né ai domestici, pur presenti nella Lega e in Fratelli d'Italia. Non si fa riferimento neanche alla fauna selvatica.

Un vuoto siderale anche rispetto alla tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e della biodiversità.

Leggi la nostra analisi degli altri programmi per le elezioni politiche 2022:

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