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9 Luglio 2024
19:00

Da “maschio” a madre di 14 piccoli e senza nemmeno accoppiarsi: la storia del boa Ronaldo

Ronaldo, un boa arcobaleno di 13 anni, è stato sempre considerato un maschio, fino a quando non dato alla luce 14 piccoli serpenti senza nemmeno mai accoppiarsi. Questo "miracolo" è merito di una delle più eccezionali modalità riproduttive degli animali: la partenogenesi.

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Il mondo animale ci regala spesso tante sorprese, ma quello che è successo al College di Portsmouth, in Inghilterra, ha davvero dell'incredibile. Ronaldo, un boa arcobaleno di 13 anni, considerato da sempre un maschio, ha dato alla luce 14 piccoli. Evidentemente non era quindi mai stato un maschio, ma stupire di più tutti è stato il fatto che il boa non si sia nemmeno mai incontrata con un altro serpente e non si è mai accoppiata. Ma com'è potuta accadere una cosa del genere?

Questo "miracolo" è avvenuto grazie alla partenogenesi, un fenomeno raro, ma ben conosciuto, che permette alle femmine di alcune specie di riprodursi da sole senza il contributo di un maschio. La scoperta che il boa fosse in realtà una femmina è stata quindi solo l'inizio di questa storia. E il fatto che Ronaldo non fosse entrata in contatto con altri serpenti da almeno nove anni, ha reso ancora più straordinaria la nascita dei suoi piccoli. La spiegazione di questo evento "miracoloso" non è però del tutto inedita, soprattutto tra i rettili.

La partenogenesi è infatti un fenomeno di riproduzione asessuata ben noto, in cui gli embrioni si sviluppano a partire dalle uova non fecondate. Riprodursi senza l'aiuto di un maschio è una possibilità che hanno diversi gruppi animali, tra cui numerose specie di squali e razze, altri pesci, tantissimi insetti e altri invertebrati, ma anche anfibi e persino uccelli. Tuttavia, è appunto tra i rettili, in particolare nelle lucertole, nei gechi e nei varani, che avviene più spesso ed è meglio conosciuta, restando tra i vertebrati.

Quello di Ronaldo è però solo il terzo caso documentato di partenogenesi in un boa arcobaleno (Epicrates cenchria), chiamato così per la particolare e bellissima iridescenza multicolore delle sue squame. La partenogenesi, infatti, quando non è obbligata (ci sono persino alcune specie interamente composte da individui femmine), si verifica soprattutto in cattività – come in questo caso – quando le femmine non riescono a trovare un maschio con cui potersi accoppiare.

Amanda McLeod, che si prende cura tutti i giorni degli animali, ha raccontato che la scoperta è avvenuta durante un normale controllo di routine. «Uno degli studenti ha trovato i piccoli e all'inizio abbiamo pensato che si fosse sbagliato. Non potevamo credere ai nostri occhi!». Anche l'esperto di rettili, Pete Quinlan, è rimasto abbastanza scioccato. Mi prendo cura dei serpenti da 50 anni e non ho mai visto una cosa simile. I piccoli sono in pratica cloni della madre, anche se con lievi differenze nei disegni sul corpo», ha detto.

Ronaldo era stato identificato come un maschio da un veterinario e, per gli ultimi nove anni, è stato sotto le cure di Quinlan, a cui è stato affidato dalla ONG animalista Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals. Il serpente, che si era guadagnato la simpatia di studenti e personale negli ultimi due anni, aveva mostrato segni di aumento di peso, ma nessuno aveva sospettato una gravidanza. «Sembrava solo che avesse mangiato un pasto un po’ più abbondante» ha detto Quinlan.

I 14 figli di Ronaldo emersi dalle uova stanno tutti bene e saranno accuditi almeno fino a quando non diventeranno abbastanza grandi e indipendenti da essere affidati a qualcun altro. La storia di Ronaldo è un esempio lampante di quanto ancora posso sorprenderci la natura e in particolare gli animali. Da serpente maschio a madre di 14 piccoli, grazie alla partenogenesi. Una delle più straordinaria modalità di riproduzione che la natura e l'evoluzione abbiano mai "creato".

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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