Circa 17 milioni di anni fa uno strano parente delle moderne giraffe vagava in quello che oggi è il nord della Cina. Aveva un aspetto decisamente singolare, con collo corto e tozzo e una specie di spesso e duro elmo sul cranio, che i maschi usavano per prendersi a testate. Si chiama Discokeryx xiezhi, ed è una nuova specie fossile appena scoperta dai paleontologi dell'Accademia cinese delle scienze. La sua descrizione, e il suo bizzarro caschetto, sono stati recentemente pubblicati sulla prestigiosa rivista Science e possono aiutarci a risolvere uno dei più antichi misteri dell'evoluzione: cosa ha spinto le giraffe moderne a sviluppare colli tanto lunghi.
I fossili descritti in questo studio sono stati trovati negli strati del Miocene inferiore, 16,9 milioni di anni fa, sul margine settentrionale del bacino di Junggar, nello Xinjiang: sono stati scoperti un cranio completo e quattro vertebre cervicali. Secondo i ricercatori, le vertebre di Discokeryx xiezhi (che prende il nome da una creatura della mitologia orientale) sono molto robuste e presentano le articolazioni più complesse tra testa e collo e tra le vertebre cervicali mai trovate in un mammifero.
Inoltre, gli scienziati hanno dimostrato che le complesse articolazioni tra il cranio e le vertebre cervicali erano particolarmente adatte agli impatti testa contro testa ad alta velocità. La cupola ossea e le vertebre presenti in questi giraffoidi erano quindi molto efficienti e perfettamente "costruite" per dare e subire capocciate, un po' come fanno anche i buoi muschiati, ma ancora meglio. Secondo gli autori potrebbe essere addirittura il vertebrato meglio adattato di tutti a dare testate conosciuto fino a oggi.
Questo carattere è stato favorito dalla competizione tra i maschi e dalla selezione sessuale operata dalle femmine. Ma un percorso molto simile a questo è stato seguito anche alle moderne giraffe, che però invece di prendersi a capocciate lottano collo contro collo, un comportamento conosciuto col nome di necking. Casco e collo sono quindi entrambi associati ai combattimenti di corteggiamento e tutt'e due si sono evoluti in una direzione estrema.
Confrontando infatti la morfologia delle corna di diversi gruppi di ruminanti, i ricercatori hanno scoperto che la variabilità nelle dimensioni e nelle forme delle giraffe e dei loro parenti è molto maggiore che in altri animali, con una tendenza verso dimensioni estreme nella morfologia. Questo indica che le lotte di corteggiamento sono più intense e diversificate nei giraffoidi rispetto ad altri ruminanti come capre, buoi e altri bovidi.
Quando circa 7 milioni di anni fa è comparso il genere Giraffa, gli ambienti dell'Africa orientale sono passati da un habitat boschivo a uno formato da praterie aperte. Gli antenati delle moderne giraffe hanno dovuto perciò adattarsi ai nuovi cambiamenti trovando nuove nicchie ecologiche. È possibile che proprio in questo periodo i maschi abbiano sviluppato un nuovo modo per lottare tra loro facendo scontrare il collo e la testa, comportamento intensificato dalla competizione sessuale più accesa per via della nuova nicchia ecologica marginale. Questa lotta estrema, spinta poi dalla selezione sessuale, ha poi portato al rapido allungamento del collo della giraffa come li vediamo oggi.
Come e perché le giraffe si sono evolute allungano a dismisura i loro colli è stato a lungo considerato un vero e proprio mistero. Fin dai tempi di Darwin, la giraffa è stata infatti considerata il più classico esempio di evoluzione adattiva: il collo lungo che le aiuta ad arrivare anche alle chiome più alte era considerato da tutti come il risultato diretto della selezione naturale. Tuttavia, secondo questo studio il necking è stata invece la la selezione sessuale forza trainante principale che ha permesso alle giraffe di sviluppare un collo lungo, diventato poi vantaggioso anche per l'alimentazione.