Va benissimo che si facciano le campagne contro il fumo. Ma non va decisamente bene che si utilizzino degli animali indifesi per ottenere maggiore visibilità. È successo in Cina, nella provincia cinese dell'Hebei, dove i gestori dell’Hengshui Wildlife Park, hanno realizzato un video costringendo un cucciolo di scimmia dello zoo a fumare una sigaretta nel molto discutibile tentativo di scoraggiare le persone dal brutto vizio.
Le immagini, che su Kodami non pubblicheremo in quanto lesive della dignità di un essere vivente, sono diventate virali su Douyin, una piattaforma social simile a TikTok. Il video è stato poi cancellato per le polemiche suscitate tra gli amanti degli animali: si vedeva la povera scimmia vestita con felpa e pantaloni, seduta su una panchina intenta a inspirare la sigaretta, fino all’arrivo di una donna che la sgrida dicendogli quanto faccia male fumare. Il primate poi si strofina gli occhi e la bocca, scuote la testa e cade all’indietro come disorientato. Alla fine, alla scimmia, un macaco, viene offerto un secchio di frutti di mare, ritenuto una ricompensa per la sua interpretazione nel video intitolato “Banjin fuma a Hengshui”.
Un membro dello staff della struttura, che adesso è accusata di abuso nei confronti dell’animale, ha dichiarato che si è trattato solo di un espediente, ma che la scimmia non fumerebbe davvero. I responsabili, invece, ancora non hanno commentato l’accaduto.
È cosa ormai nota che il fumo fa male a noi e nuoce ancor più gravemente alla salute dei nostri animali. Diverse ricerche, tra le quali quella condotta dalla sezione veterinaria dell’Università di Glasgow, confermano questo pericolo. Gli animali domestici, infatti, non solo respirano il fumo passivo, ma ingeriscono anche la nicotina leccandosi il pelo. Inoltre, passano moltissimo tempo in casa dei propri umani che fumano, spesso fisicamente vicini a loro e maggiormente a contatto con le superfici in cui si depositano i residui.
In questo modo aumenta notevolmente il rischio per loro delle patologie legate ai danni passivi, innalzando le probabilità che sviluppino tumori polmonari, cancro alle mammelle, malattie respiratorie, irritazione o infiammazione delle prime vie aeree arrivando a forme di asma, bronchiti croniche e polmoniti.
A gennaio, l’AfA, l'Asia for Animals Coalition, composta da 23 organizzazioni che si occupano del benessere degli animali e della loro conservazione, aveva già lanciato un appello contro il «maltrattamento ricorrente di cuccioli di animali nati all’Hengshui Wildlife Park» che si vede in diversi post condivisi dalla struttura sulla loro piattaforma social TikTok.
Le immagini mostrano, come spiegato nel richiamo, cuccioli di animali, di solito scimmie, presi in giro, vittime di scherzi assurdi e la maggior parte delle volte allontanati dalle proprie madri pur essendo praticamente appena nati. Un distacco, sottolineano le organizzazioni, che provoca angoscia e compromette gravemente il loro benessere futuro.
Pertanto l’appello chiede all’Hengshui Wildlife Park di: consentire a qualsiasi animale nato nella struttura di rimanere con la madre e il suo gruppo sociale, com'è appropriato per la loro specie; di eliminare ogni contatto ravvicinato tra persone e animali; di astenersi dall’arrecare indebiti disagi agli animali residenti e di descrivere come intrattenimento divertente quello che in realtà è per loro un estremo disagio. Infine, chiedono di insegnare al personale quali sono le vere esigenze degli animali a loro affidati e il comportamento corretto da tenere con loro. Un richiamo importante, per ora, però, rimane inascoltato.