Stava scappando sulla superstrada che collega Taranto e Martina. Una lunga coda di automobilisti si era formata a causa della sua presenza. Un piccolo di cinghiale è stato recuperato in Puglia dal WWF di Taranto. Dai primi controlli è risultato disidratato ed affamato. Probabilmente era senza la madre da più di un giorno.
«Siamo stati contattati da alcuni turisti campani – ha spiegato a Kodami Gianni De Vincentiis, referente locale per il WWF – ci hanno spiegato che stava correndo sulla carreggiata da solo. In un primo momento aveva rischiato di essere investito, tanto da provocare questa colonna di auto. Il piccoletto si muoveva disperato da una parte all’altra. Sono così scesi dall’auto e lo hanno recuperato. Naturalmente hanno prima cercato se in giro se ci fosse la madre con gli altri piccoli. Hanno aspettato un po’ e poi ci hanno contattato per il recupero».
Proprio a Taranto, lo ricordiamo, il Comune ha firmato nel luglio 2022 una convenzione per il recupero di animali selvatici feriti 800954446. Nelle scorse settimane sono diversi gli esemplari salvati, tra cui soprattutto uccelli. Nei giorni scorsi lo stesso WWF ha pubblicato le foto di alcune rondini e rondoni recuperati in collaborazione con la Polizia Locale.
Questo, però, è il primo caso di recupero di un cinghiale: «Giusto farlo solo perché l’animale era in tenera età e su una strada ad alto scorrimento – ha continuato De Vincentiis – lasciarlo lì sarebbe significato lasciarlo morire. Dalla prima visita è risultato che non mangiava da molto, si era sicuramente allontanato dai genitori da tempo. Dal Cras di Manduria potrebbe essere trasportato a Bitetto per ulteriori indagini e analisi, dopodiché si deciderà il da farsi. Sulle ragioni della sua situazione possiamo fare solo delle supposizioni. Magari hanno attraversato tutti insieme e non ha trovato più gli atri, come può essere che la madre sia stata abbattuta. Ma questo non lo possiamo sapere».
Da tempo la convivenza con i cinghiali è motivo di discussione in molte regioni italiane. L’aumento degli esemplari unito al loro progressivo avvicinamento ai centri urbani per cercare cibo (ma anche l’espansione degli stessi centri urbani oltre le maglie urbanizzate) rende sempre più frequenti gli incontri tra uomo e fauna selvatica. Purtroppo queste circostanze diventano facilmente una ragione per motivarne l’abbattimento. In alcuni casi, raccontati anche sulle pagine di Kodami, come i cinghiali anche i bracconieri si sono avvicinati più volte ai centri urbani, in questi casi con un reale rischio per l’incolumità degli esseri umani presenti nella zona.