Gli esseri umani devono molta gratitudine ai cani per il contributo che danno alla società: sono pronti a salvare le vite, danno un'assistenza vitale che consente alle persone di vivere una vita più indipendente di quello che potrebbero, contribuiscono al progresso della ricerca scientifica attraverso il potere del loro naso.
Eppure, purtroppo, non è quello che succede sempre e anzi al contrario troppo spesso ancora vengono sfruttati e mercificati per il beneficio soltanto umano. Cosa che sembra fare, come emerso da una indagine sotto copertura di alcuni giornalisti del canale inglese ITV News, una nuova tendenza fitness e di rilassamento che si chiama Puppy Yoga, resa popolare online da diverse celebrità che pubblicano le proprie sessioni ignare, sembra, dell'impatto che questa nuova disciplina possa avere sui cani impiegati.
L’inchiesta realizzata in una scuola di yoga dell'Essex e in altri due centri di Liverpool e Nottingham ha messo in serio dubbio soprattutto le condizioni in cui vengono tenuti gli animali, tutti cuccioli peraltro, che sarebbero talmente estreme da sfociare addirittura nei maltrattamenti. I cani di pochi mesi, infatti, che vengono arruolati per unirsi alle classi di yoga, vagano per la stanza mentre i partecipanti cercano di raggiungere la piena consapevolezza attraverso le posizioni richieste dalla disciplina buddista per poi essere presi e manipolati anche loro.
Un messaggio sottende tutti filmati: ovvero che il beneficio non sarebbe soltanto per gli umani, ma lo sarebbe altrettanto per gli animali che in questo modo si libererebbero dallo stress e imparano a socializzare. Ma su questa convinzione che possiede chi esercita il Puppy Yoga non sono per niente d’accordo sia la RSPA Royal Society for the Prevention of Cruelty che il Kennel Club i quali hanno iniziato una battaglia contro questa pratica che potrebbe violare l'Animal Welfare Act inglese, la più importante legge che regola il trattamento degli animali.
La realtà, secondo quello che hanno scoperto i giornalisti investigatori sarebbe che, intanto, molti dei cuccioli non dovrebbero essere lì e questo perché hanno solo poche settimane e quindi per legge non dovrebbero essere separati dalle loro madri così presto. Poi che vengono obbligati a lavorare per ore ogni giorno, privati dell'acqua per impedire che gli scappi la pipì e del sonno, che a quell'età è di fondamentale importanza. Ancora che le stanze sono spesso eccessivamente calde per soddisfare le esigenze degli esseri umani, condizione che però rappresenta un forte rischio per la salute dei cuccioli.
Come se non bastasse, si aggiunga anche l'impatto sul loro stato emotivo a lungo termine e sul loro sviluppo comportamentale che l'esperienza può provocare. Quando i cuccioli vengono al mondo, infatti, hanno bisogno di sentirsi sicuri e protetti, hanno bisogno di qualcuno che riconoscono e di cui si fidano. Difficile immaginare che possa accadere a questi cuccioli che vengono portati in un ambiente sconosciuto pieno di estranei.
Inoltre, vengono spogliati proprio nella fase formativa dello sviluppo della capacità di esercitare la propria autonomia, della loro facoltà di scelta e del controllo, che significa praticamente creare una base fertile per futuri problemi comportamentali, che come sappiamo è la motivazione principale per cui gli animali vengono abbandonati.
Davanti a queste informazioni, se da un lato c’è chi guardando i video e le foto di queste persone che fanno yoga circondate da cagnolini, per la maggior parte di razza e acquistati, li ritiene soltanto molto teneri, dall'altra ci sono le organizzazioni animaliste che hanno definito questa pratica "scioccante”, "pericolosa" e “per nulla sostenibile” per i poveri animali.
Il contrasto riflette le grandi incongruenze che esistono tra ciò che le persone sentono per gli animali e ciò che poi in realtà fanno per loro. Un rapporto RSPCA proprio su questo tema realizzato sulla cittadinanza nel Regno Unito ha rilevato esattamente questa contraddizione.
Dall’indagine, infatti, è emerso che troppo spesso gli animali vengono considerati più umani che appartenenti a una specie diversa, e che nella gran parte dei pet mate mancano la consapevolezza e le conoscenze di ciò che davvero serve al proprio animale domestico per vivere in salute e serenamente. L'esistenza stessa del Puppy Yoga conferma una volta di più la reiterata oggettificazione degli animali e l'assenza di nozioni fondamentali per avere un rapporto sano con loro.
RSPCA ritiene che una maggiore legislazione potrebbe avere un ruolo chiave nella protezione dallo sfruttamento degli animali più vulnerabili. Ma questo può essere solo una parte della soluzione, perché la svolta arriverà soltanto dopo aver interrogato noi stessi sui comportamenti che teniamo nei confronti degli animali e su cosa siamo disposti a fare per cambiare e migliorare ciò che c’è di sbagliato. Se, infatti, come dice il detto i cani sono i migliori amici dell’uomo, forse è tempo di chiedersi che tipo di amicizia noi gli offriamo in cambio.