I tempi del lockdown sembrano lontanissimi, eppure gli effetti di quel periodo anomalo e particolarissimo, un unicum che nessuno spera di tornare a vivere, si fanno ancora sentire in moltissimi campi. Uno di questi è senza dubbio l’impennata nelle vendite di animali domestici che con la pandemia da COVID-19 e soprattutto con l’obbligo di trascorrere a casa la maggior parte del tempo, è stata segnalata ovunque nel mondo.
La presenza di animali domestici nelle case è cresciuta in modo esponenziale: un bene o un male?
Cuccioli e pandemia: cosa è successo durante il lockdown?
Da dove arrivavano tutti quei cuccioli che improvvisamente in moltissimi hanno voluto e cercato? Four Paws, organizzazione mondiale per la protezione animale, all'inizio del 2022 ha commissionato all'agenzia di ricerca Savanta un'indagine sulle tendenze e le esperienze di acquisto di cuccioli durante questo periodo.
I risultati, elaborati su 2284 risposte di intervistati che, in Austria, Belgio, Bulgaria, Germania, Paesi Bassi, Svizzera e Regno Unito, avevano acquistato un cucciolo tra l'inizio della pandemia COVID-19 nel marzo 2020 e il febbraio 2022, sono stati pubblicati in un rapporto appena divulgato e sono sconfortanti: la maggior parte dei cuccioli è stata pubblicizzata, contrattata e comprata attraverso i social media, quasi la metà dei cuccioli è stata venduta quando era troppo giovane e un terzo si è ammalato dopo l'acquisto.
Acquisti in buona fede ma superficiali, che non tenevano conto delle caratteristiche etologiche della razza scelta e che si sono scontrate, in molti cosi, con grandi difficoltà nella gestione di questi animali una volta raggiunta l'età adulta o quando si è tornati tutti ad abitudini e impegni di vita completamente diversi da quelli imposti dal lockdown.
Il ruolo del web nella scelta e nell’acquisto del cucciolo da compagnia
«Il 72% degli acquirenti di cuccioli che ha concordato sul fatto che trascorrere più tempo a casa durante la pandemia ha influenzato la loro decisione», spiega Julie Sanders, direttore del dipartimento Animali da compagnia di Four Paws.
Ma è veramente drammatico che secondo l’indagine di Four Paws: «Molti degli acquisti possono essere collegati al commercio illegale o senza scrupoli di cuccioli online». Acquisti incauti, senza precauzioni, assolutamente all’oscuro di qualsiasi attenzione al benessere animale.
«Mentre la maggior parte degli acquirenti – continua Julie Sanders – ha condotto una qualche forma di ricerca prima dell'acquisto, il 40% degli intervistati ha condotto questa ricerca attraverso l'annuncio online del venditore, lasciandoli vulnerabili alle affermazioni distorte e false».
Il pericolo del commercio illegale: le fabbriche di cuccioli dell’est Europa
Scegliere un cucciolo su Internet è una pessima abitudine che non nasce certamente con il covid o con il lockdown. E già precedentemente era stato evidenziato come la pratica dell’acquisto on line favorisse il commercio illegale di cuccioli allevati per la vendita nelle famose Puppy Mills (le fabbriche di cuccioli) dell’est Europa.
Come già aveva sottolineato Ilaria Innocenti, responsabile settore animali familiari della LAV (Lega Anti Vivisezione italiana) citando il dossier di approfondimento aggiornato a maggio 2017 in riferimento al traffico illegale di cuccioli nati nell’est Europa e venduti come italiani: «L’allevamento, la custodia e il commercio di cani e gatti all’interno dell’Unione Europea sono diventate attività significative. Il settore impiega circa 300 mila persone solo nella vendita e genera un guadagno stimato in 1,3 trilioni di euro l’anno».
Lo studio stimava anche che ogni mese circa 46 mila cani erano movimentati tra gli stati membri dell’Unione, con profitti elevati ma soprattutto con sistemi di identificazione e registrazione, nonché di normative nazionali completamente diversi tra Stato e Stato, creando un vero Eden per l’illegalità.
Covid, pandemia e relativo obbligo di stare in casa non ha fatto quindi che aumentare il fenomeno di acquisti insensati, come sottolinea il rapporto di Four Paws: «La maggior parte (72%) ha visto il proprio cucciolo pubblicizzato sui social media o su un sito web, compresi i siti di annunci. Il 39% ha visto il proprio cucciolo sui social media, soprattutto Facebook (20%) o Instagram (12%). Pubblicizzare animali in vendita è contrario alle regole di entrambe le piattaforme, ma questo aspetto è stato ampiamente ignorato».
Troppo piccoli per essere venduti e con tanti problemi di salute
Dall’indagine emerge che anche sull’età dei cuccioli acquistati le valutazioni sono state superficiali o incomplete da parte degli acquirenti che, probabilmente in buona fede, hanno acquistato i loro cuccioli sul web.
Il 49% dei cuccioli è stato portato a casa quando aveva otto settimane o meno. Il 25% dei cuccioli aveva sei settimane o meno, il che è in contrasto con i requisiti di legge nei Paesi esaminati e con i requisiti di benessere degli animali in generale. L'indagine rivela che un cucciolo su tre di quelli acquistati aveva problemi di salute. Più della metà (55%) dei cuccioli con problemi di salute sono stati pubblicizzati sui social media, con la percentuale maggiore su Instagram (23%).
«I risultati di questo sondaggio – conclude la Sanders – mostrano chiaramente che l'elevata domanda di cuccioli causata dalla pandemia, combinata con una ricerca insufficiente. ha permesso ai commercianti di cuccioli di venderne di malati e molti e privi dei documenti necessari, del microchip e dei dati di registrazione».
Il cucciolo scelto in base all’aspetto
Aspetto e razza del cucciolo, secondo l’indagine, sono stati gli elementi maggiormente considerati per la scelta di acquisto: «Il 40% degli acquirenti di cuccioli ha scelto una razza in base all'aspetto e ha portato le persone ad avere un cane che non corrisponde al loro stile di vita».
Non si tratta di elemento da sottovalutare, perché la scelta della razza e quindi delle caratteristiche etologiche del cane, è sicuramente uno di quegli elementi che si rivelerà determinante nella capacità di gestire il cane da adulto e, conseguentemente, avrà una netta influenza sul numero degli abbandoni dell’animale in età adulta una volta riscontrata l’incapacità di gestione di queste caratteristiche.
"Carino. Veloce. Malato" è la campagna di Four Paws per sensibilizzare l'opinione pubblica sui rischi dell'acquisto di un cucciolo online e aiutare i potenziali acquirenti a stare attenti e a fare le scelte giuste quando acquistano un cucciolo. «Fare le giuste ricerche, porre le giuste domande e ottenere la giusta documentazione può aiutare i potenziali nuovi proprietari a evitare i rischi del commercio illegale di cuccioli. Soprattutto ora che il costo della vita è in aumento, i rischi finanziari legati all'acquisto d'impulso di cuccioli allevati illegalmente non devono essere sottovalutati», conclude Sanders.