Ancora in aumento il numero di cuccioli di volpe in cura al Cras di Calimera, in provincia di Lecce, dopo essere stati vittima di incidenti stradali o perdita della loro tana: adesso sono 27, un numero mai registrato prima.
Il Cras (centro di recupero di animali selvatici) del Salento aveva già segnalato negli anni un aumento dei ricoveri, ma quest’anno si è raggiunto un numero di incidenti sorprendentemente alto, che rischia di aumentare ancora.
Sono diverse le cause dei ricoveri, come Simona Potenza, faunista responsabile di mammiferi e uccelli presso il Cras di Calimera, ha recentemente raccontato a Kodami: il problema principale è che il periodo estivo corrisponde a quello delle cucciolate per le volpi e a quello delle vacanze per noi esseri umani.
La Puglia, e in particolare la zona del Salento, è una regione famosa per le spiagge chilometriche, le acque cristalline, i fondali bassi, il buon cibo e i paesi ricchi di storia, praticamente il sogno di molti vacanzieri estivi, ma purtroppo manca in molti casi di infrastrutture adeguate al traffico turistico.
Per raggiungere il Salento è spesso necessario percorrere in auto vecchie strade stradali, mal tenute e poco illuminate dov’è molto facile incontrare una volpe e rischiare di investirla.
Ad aumentare le probabilità di incidente è la biologia stessa di questi piccoli carnivori: le volpi rosse (Vulpes vulpes) sono canidi di taglia medio piccola, con un peso che va dai 3 agli 11 Kg. Questi animali hanno abitudini crepuscolari, ma possono diventare notturne se si trovano in prossimità di luce artificiale, come gli individui che vivono a stretto contatto con l’uomo nelle zone urbane.
Questo renderà ovviamente ancora più difficile avvistare in tempo uno di questi piccoli predatori per i turisti che, purtroppo, spesso sfrecciano sulle strade pugliesi senza tener conto delle loro condizioni.
Il periodo della riproduzione delle volpi, poi, si estende da dicembre a febbraio, con i parti che avvengono, generalmente, tra marzo e aprile. All’inizio dell’estate i piccoli, che sono in media da 3 a 5, iniziano ad essere svezzati dalla madre con cibo solido.
Ed è qui che i piccoli volpacchiotti, se sono riusciti a sopravvivere alla costante distruzione del loro habitat causato dagli incendi incontrollati in aumento per il cambiamento climatico, dallo sradicamento di numerosi alberi e conseguente distruzione delle loro tane e dalla costante urbanizzazione delle zone rurali, inizieranno ad esplorare il mondo.
Un altro problema che il crescente flusso di turisti apporta alla vita delle volpi è dovuto alla sempre crescente interazione tra questi animali e l’uomo. Per quanto ci sembri impossibile resistere ad una volpe curiosa che si spinge in città per chiedere cibo, abituare gli animali selvatici al contatto umano può avere delle conseguenze negative per loro: il cibo potrebbe non essere adatto a quella specie, causando problemi intestinali o pericolose intossicazioni, o peggio gli animali potrebbero perdere il senso di paura nei confronti dell’uomo e visitare più assiduamente strade e paesi rischiando di rimanere vittime di incidenti più frequentemente.
In ultimo, ma non per importanza, è fondamentale se avete con voi un animale domestico, soprattutto nel caso di cani, controllare che non si allontanino troppo autonomamente e che non disturbino gli animali selvatici. Sempre in Salento, infatti, quest’inverno una volpe si è gettata in mare per scappare da alcuni cani.
Quindi, se volete aiutare i volontari del Cras, le volpi e tutti gli altri animali della fauna italiana, vi raccomandiamo di percorrere le strade con cautela, soprattutto se di campagna e poco illuminate, di non avvicinare o dar da mangiare ad animali selvatici, di controllare i vostri amici a quattro zampe e di segnalare alle autorità competenti eventuali incendi incontrollati o animali feriti.
Se vi imbattete in un animale in difficoltà potete contattare il Cras o il Crfs più vicino, dove dei volontari si prenderanno cura di loro fino alla rimessa in libertà.